«Gesù mio, voi siete l’unico mio re, l’unico mio bene, l’unico amor mio!»
Il 7 aprile 2025 esce il capolavoro realizzato dagli scritti di Sant’Alfonso M. de’ Liguori, L’unico mio Re. Scritti alfonsiani per vivere bene nel tempo e nell’eternità (Fondazione Pascendi ETS-Edizioni Radio Spada 2025, 308 pagine [QUI]). Una raccolta ricca e profonda, utile e varia. Apologetica e morale, spirituale ma pratica e concreta. Colpisce per la solidità degli argomenti e per la sua portata intellettuale. È accessibile a tutti, eppure di grande nobiltà. I testi che include non si limitano alla semplice prescrizione di questo o quell’atto ma forniscono le ragioni ultime che danno una validità imperitura a ciò che presentano. Riportiamo dalla Nota delle Edizioni Radio Spada quanto segue.
«Gesù mio, voi siete l’unico mio re, l’unico mio bene, l’unico amor mio!» è l’esclamazione di Sant’Alfonso che dà il titolo a questo volume. Ed è pure l’estremo riassunto di questa collazione di scritti e dell’intera vita del Doctor Zelantissimus.
Cristo è Re – deve esser Re – secondo la Fede e pure secondo la ragione. Una ragione che ci mostra un Dio necessario, onnipotente, caratterizzato da una rivelazione coerente, da una dottrina meravigliosa, insegnata dal Figlio che ha calcato questa terra conducendo una vita eroica, culminata con la Croce. Il Cristianesimo tratteggiato in queste pagine è vero, giusto e bello. Dunque coerente, impegnativo e affascinante. Sant’Alfonso rende conto di tutto. È talmente entusiasta e poliedrico da aver scritto sui più svariati temi: esiste (ma non è stato aggiunto al volume) un suo intervento persino sulle Quattro regole principali dell’Aritmetica. Il lettore resterà felicemente coinvolto dalle meditazioni, dalle ascensioni spirituali, dai grandi veri che si alternano e completano reciprocamente nelle diverse sezioni.
Il libro si chiude con due Appendici: una riguarda Isaia 53. Il Curatore ha voluto inserire questo capitolo su cui così spesso insiste Sant’Alfonso. In esso si narra con secoli di anticipo – e con impressionante precisione – l’ingiusta condanna di Nostro Signore e la sua dolorosissima esecuzione: «Settecento anni avanti, ci mostra Cristo sofferente, e in modo da non sapere se è un profeta o un evangelista che scrive. L’Ecce homo del Vangelo è quello d’Isaia in tutti i particolari», commenta Padre Tintori. Per darne una visione complessiva in lingua italiana è stato riportato tutto, essendo di breve ed efficacissima lettura.
Elemento centrale dell’opera è Gesù nel momento in cui, secondo il vangelo di Giovanni (19,5), viene mostrato alla folla da Ponzio Pilato, allora governatore romano della Giudea, dopo essere stato torturato. In tale frangente, secondo la Vulgata Pilato pronuncia frase Ecce homo (Ecco l’uomo). Il volto di Cristo è fiero, senza alcuna forma di sofferenza, proprio per far trasparire una forza interiore.
Rubens dimostra di avere già appreso i fondamenti dell’arte rinascimentale e classica nel dipingere l’opera, in considerazione dei particolari anatomici del soggetto. Lo stile della pittura fiamminga, tipica di Rubens, emerge nell’esecuzione del drappeggio e nel riflesso della luce sull’elmo.
Elemento centrale dell’opera è Gesù nel momento in cui, secondo il vangelo di Giovanni (19,5), viene mostrato alla folla da Ponzio Pilato, allora governatore romano della Giudea, dopo essere stato torturato. In tale frangente, secondo la Vulgata Pilato pronuncia frase Ecce homo (Ecco l’uomo). Il volto di Cristo è fiero, senza alcuna forma di sofferenza, proprio per far trasparire una forza interiore.
Rubens dimostra di avere già appreso i fondamenti dell’arte rinascimentale e classica nel dipingere l’opera, in considerazione dei particolari anatomici del soggetto. Lo stile della pittura fiamminga, tipica di Rubens, emerge nell’esecuzione del drappeggio e nel riflesso della luce sull’elmo.
Elemento centrale dell’opera è Gesù nel momento in cui, secondo il vangelo di Giovanni (19,5), viene mostrato alla folla da Ponzio Pilato, allora governatore romano della Giudea, dopo essere stato torturato. In tale frangente, secondo la Vulgata Pilato pronuncia frase Ecce homo (Ecco l’uomo). Il volto di Cristo è fiero, senza alcuna forma di sofferenza, proprio per far trasparire una forza interiore.
Rubens dimostra di avere già appreso i fondamenti dell’arte rinascimentale e classica nel dipingere l’opera, in considerazione dei particolari anatomici del soggetto. Lo stile della pittura fiamminga, tipica di Rubens, emerge nell’esecuzione del drappeggio e nel riflesso della luce sull’elmo.
Prendendo dunque questo libro e “vivendolo” a fondo: non potrete che trarne un gran bene.
Indice
Nota delle Edizioni Radio Spada
Affetti devoti a Gesù Cristo di un’anima che vuol esser tutta Sua
Consigli di sollievo e confidenza per un’anima desolata
Quiete per le anime scrupolose
Breve trattato della necessità della preghiera, della sua efficacia, e delle condizioni con cui deve essere fatta
Modo di conversare continuamente ed alla familiare con Dio
Regolamento di vita d’un cristiano in compendio
Avvisi sulla correzione fraterna e lo scandalo
Avvertimenti necessari per salvarsi
Regole per ben vivere
La Messa e l’Ufficio strapazzati
Contrassegni sicuri da riconoscere in noi il santo amor di Dio
Della speranza cristiana
Aspirazioni amorose a Gesù Sacramentato
Aspirazioni devote
Considerazioni ed affetti sopra la Passione di Gesù Cristo
Meditazioni per otto giorni di esercizi spirituali in privato
Saette di fuoco, cioè prove che Gesù Cristo ci ha date del suo amore nell’opera della nostra redenzione
Appendice I Isaia 53. Una profezia sulla Passione di Cristo
Appendice II per i sacerdoti ma di grande utilità per tutti
