Papa Francesco: sentinelle per promuovere protezione ai minori

“Cari fratelli e sorelle, vi mando di cuore il mio saluto e alcune indicazioni per il vostro prezioso servizio. Esso, infatti, è come ‘ossigeno’ per le Chiese locali e le comunità religiose, perché dove c’è un bambino o una persona vulnerabile al sicuro, lì si serve e si onora Cristo. Nella trama quotidiana del vostro operato (soprattutto negli ambiti più disagiati), si concretizza una verità profetica: la prevenzione degli abusi non è una coperta da stendere sulle emergenze, ma una delle fondamenta su cui edificare comunità fedeli al Vangelo. Per questo vi esprimo la mia gratitudine”.
Ancora convalescente papa Francesco ha inviato un messaggio ai partecipanti alla plenaria della Pontificia Commissione per la Tutela dei minori, ricordando che le pratiche di prevenzione sono la promessa e l’impegno di un ambiente sicuro per ogni bambino e per ogni persona vulnerabile, con la sottolineatura delle caratteristiche di questo ‘lavoro’:
“Il vostro lavoro non si riduce a protocolli da applicare, ma promuove presidi di protezione: una formazione che educa, dei controlli che prevengono, un ascolto che restituisce dignità. Quando impiantate pratiche di prevenzione, persino nelle comunità più remote, state scrivendo una promessa: che ogni bambino, ogni persona vulnerabile, troverà nella comunità ecclesiale un ambiente sicuro. Questo è il motore di quella che dovrebbe essere per noi una conversione integrale”.
Ed ecco gli ‘impegni’ a cui tale Commissione è chiamata: “Crescere nel lavoro comune con i Dicasteri della Curia romana. Offrire alle vittime e ai sopravvissuti ospitalità e cura per le ferite dell’anima, nello stile del buon samaritano. Ascoltare con l’orecchio del cuore, così che ogni testimonianza trovi non registri da compilare, ma viscere di misericordia da cui rinascere. Costruire alleanze con realtà extra-ecclesiali (autorità civili, esperti, associazioni), perché la tutela diventi linguaggio universale”.
E’ un invito ad essere ‘sentinelle’: “In questi dieci anni avete fatto crescere nella Chiesa una rete di sicurezza. Andate avanti! Continuate a essere sentinelle che vegliano mentre il mondo dorme. Che lo Spirito Santo, maestro della memoria viva, ci preservi dalla tentazione di archiviare il dolore invece di sanarlo”.
Mentre in occasione del XXX° Anniversario della Lettera enciclica ‘Evangelium vitae’ di san Giovanni Paolo II il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita ha pubblicato un sussidio su come avviare processi ecclesiali per promuovere una Pastorale della Vita umana al fine di difenderla, custodirla e promuoverla nei vari contesti geografici e culturali, in questo tempo di gravissime violazioni della dignità dell’essere umano, intitolato ‘La Vita è sempre un bene. Avviare processi per una Pastorale della Vita umana’, come scrive nell’introduzione il prefetto del Dicastero, card. Kevin Farrell:
“In un tempo di gravissime violazioni della dignità dell’essere umano, in tanti Paesi tormentati da guerre e da ogni genere di violenza (specialmente su donne, bambini prima e dopo la nascita, adolescenti, persone con disabilità, anziani, poveri, migranti) è necessario dare forma ad una vera e propria Pastorale della Vita umana, per mettere in pratica quanto ribadito anche dalla recente Dichiarazione Dignitas infinita del Dicastero per la Dottrina della Fede… La vita di ogni uomo e di ogni donna va, pertanto, sempre rispettata, custodita, difesa. Questo principio, riconoscibile anche dalla sola ragione, va attuato in ogni Paese, in ogni villaggio, in ogni casa”.
Tale sussidio è stato realizzato grazie anche al contributo dei vescovi: “Al servizio di questo processo, il sussidio è una proposta che suggerisce, altresì, come applicare il metodo sinodale del discernimento nello Spirito riguardo ai numerosi temi legati alla vita umana e alle modalità per difenderla, custodirla e promuoverla nei vari contesti geografici e culturali”.
Il volume è disponibile gratuitamente sul sito del Dicasteri e propone un metodo aggiornato per animare la pastorale della vita in maniera capillare nelle diverse diocesi del mondo. A tal fine, il Dicastero auspica che “ogni vescovo, sacerdote, religioso, religiosa e laico leggano il Sussidio e si adoperino per sviluppare una Pastorale della Vita umana organica e strutturata, che possa formare in modo adeguato operatori, educatori, insegnanti, genitori, giovani e bambini al rispetto del valore di ogni vita umana”.