Appello per la Collecta pro Locis Santis

Santo Sepolcro
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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 17.03.2025 – Vik van Brantegem] – Il Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, Cardinale Claudio Gugerotti, ha scritto ai vescovi Cattolici del mondo in sostegno alla Terra Santa, esprimendo preoccupazione per la sofferenza e la distruzione nonostante la tregua in corso. Egli trasmette l’appello del Santo Padre per sostenere le comunità Cristiane locali, ricordando il loro ruolo storico e la loro attuale fragilità a causa di conflitti e della diminuzione dei pellegrinaggi. Sottolinea l’importanza cruciale della Colletta per la Terra Santa, istituita per supportare le opere pastorali, le istituzioni e la sopravvivenza dei Cristiani nella regione. Il Cardinal Prefetto esorta i vescovi a promuovere attivamente questa colletta come priorità pastorale, evitando iniziative parallele per garantirne l’efficacia e la centralità come gesto di carità universale del Papa. Ricorda il diritto di tutti, specialmente i bambini, a vivere in pace e la necessità di ricostruire case e scuole, rafforzando la speranza in un futuro migliore. Infine, chiede ai vescovi di farsi apostoli di questo impegno, assicurando che le offerte raccolte raggiungano il Dicastero tramite i Commissariati di Terra Santa.

«Vi prego, ve lo chiedo col cuore in mano, di continuare a sostenere le Chiese orientali cattoliche, aiutandole, in questi tempi drammatici, ad essere fortemente radicate nel Vangelo. Con il vostro supporto, possano contribuire a supplire a ciò che il potere civile dovrebbe garantire ai più deboli, ai più miseri, ma che non può, non sa o non vuole assicurare» (Papa Francesco).

La Colletta per la Terra Santa

La Collecta pro Locis Sanctis (Colletta per la Terra Santa) nasce dalla volontà dei Papi di mantenere forte il legame tra tutti i Cristiani del mondo e i Luoghi Santi. La Colletta, che tradizionalmente viene raccolta nella giornata del Venerdì Santo, è la fonte principale per il sostentamento della vita che si svolge intorno ai Luoghi Santi. Le offerte raccolte dalle parrocchie e dai Vescovi vengono trasmesse dai Commissari di Terra Santa alla Custodia di Terra Santa che verranno usate per il mantenimento dei Luoghi e per i cristiani di Terra Santa, le pietre vive di Terra Santa. La Custodia attraverso la Colletta può sostenere e portare avanti l’importante missione a cui è chiamata: custodire i Luoghi Santi, le pietre della Memoria, e sostenere la presenza Cristiana, le pietre vive di Terra Santa, attraverso tante attività di solidarietà.

I territori che beneficiano sotto diverse forme di un sostegno proveniente dalla Colletta sono i seguenti: Gerusalemme, Palestina, Israele, Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia, Eritrea, Turchia, Iran e Iraq.

La Colletta Pro Terra Santa è una delle raccolte obbligatorie (insieme all’Obolo di San Pietro del 29 giugno e alla Giornata missionaria mondiale) che viene svolta il Venerdì Santo (o nella data che l’ordinario del luogo ritiene più opportuna) in favore delle opere e delle necessità della Terra Santa. Nell’esortazione apostolica di Paolo VI del 25 marzo 1974, “sulle accresciute necessità della Chiesa in Terra Santa”, vengono precisate le modalità della Colletta.

Come è nata la Colletta

Lungo i secoli passati, i Papi non hanno solo rinnovato la loro fiducia nei francescani, riconfermandoli nel ruolo di legittimi custodi dei Luoghi Santi (a loro affidati dalla Sede Apostolica nel 1342), ma li hanno anche sostenuti in ogni aspetto della loro vita, a livello religioso come pure economico, sociale e politico. Sarebbe sufficiente ricordare l’autorizzazione a praticare la medicina nell’ospizio del Monte Sion in favore dei malati e dei bisognosi e, nei secoli successivi, i privilegi, le indulgenze, la difesa dei loro diritti. Oltre un centinaio di Bolle papali si riferiscono alla Terra Santa, come pure un eguale numero di decreti e lettere della Congregazione per la Propagazione della fede, che aiuta i figli di san Francesco nella loro missione in Terra Santa.

Un aspetto essenziale di questo continuo sostegno è stato, ed è ancora, la Colletta per la Terra Santa. Fu Papa Paolo VI che, attraverso la sua esortazione apostolica Nobis in animo datata 25 marzo 1974, diede una spinta decisiva in favore della Terra Santa. Il Papa, in linea con i suoi predecessori, lodò il lavoro dei Francescani e insistette sul bisogno di maggior cooperazione da parte del mondo Cristiano, dal momento che, soprattutto a partire dall’inizio del XIX secolo, i Francescani avevano aumentato le loro attività «sociali, caritative, culturali e di beneficenza» in Terra Santa e i Cristiani locali sono sprovvisti di mezzi. Papa Paolo VI, dopo aver messo in rilievo che nella storia «i Frati Minori si sono rivolti direttamente sia ai grandi come agli umili per raccogliere aiuti, ed i religiosi destinati a quest’opera hanno ricevuto il titolo ufficiale di Procuratori o Commissari di Terra Santa», ha ricordato che nei tempi attuali i bisogni sono aumentati e perciò i Papi si sono incaricati della Colletta “pro Terra Sancta”.

Papa Paolo VI ha rinnovato le regole date dai suoi predecessori e nell’esortazione apostolica ha disposto le norme di questa raccolta. Nei decenni passati, la Congregazione per le Chiese Orientali è stata in modo speciale interessata, da parte della Santa Sede, a dimostrare le necessità della Terra Santa e le regole date da Paolo VI, incluse quelle che si riferiscono ai Commissariati. Negli ultimi anni, l’80 per cento delle collette ricevute dai Francescani sono state destinate a opere pastorali e sociali e solo il 20 per cento ai santuari. È importante ricordare che la Custodia riceve solo il 65 per cento delle offerte, mentre il restante 35 per cento è destinato ad altre istituzioni che operano in Terra Santa. Le attività del Patriarcato Latino di Gerusalemme, per mandato della Santa Sede, sono sostenute dall’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e da altre istituzioni.

La lettera del Custode di Terra Santa

«Carissime amiche, carissimi amici, il Signore vi dia pace.
1. L’esperienza di questo ultimo anno è stata davvero difficile per tutti noi che viviamo in Terra Santa. La guerra su più fronti non ha portato solo morte e distruzione ma ha seminato ulteriore odio tra popoli vicini e fratelli. Tante famiglie sono rimaste senza lavoro e hanno faticato a mandare i figli a scuola come pure a pagare le cure mediche per i propri cari. Tante giovani coppie hanno dovuto rimandare il sogno di dare vita a una famiglia e mettere al mondo figli.
2. Noi stessi abbiamo faticato a pagare gli stipendi degli insegnanti e quelli dei collaboratori locali che ci aiutano nei santuari e nelle varie opere sociali, così come a far fronte al costo della vita aumentato proprio a causa della guerra. Ciononostante, grazie alla divina Provvidenza che si è manifestata attraverso la solidarietà dei cristiani di tutto il mondo, siamo stati in grado di affrontare i numerosi impegni economici: caritativi e istituzionali.
3. Sentiamo però la necessità di tendere ancora la mano nel gesto di chi si fa mendicante per amore dei propri fratelli: sosteneteci con la preghiera; sosteneteci tornando a visitare i luoghi santi come pellegrini, secondo le possibilità; sosteneteci anche economicamente ricordando che, tutto ciò che voi donate, il Signore ve lo restituirà centuplicato.
4. Il Venerdì Santo, quando nelle vostre diocesi e nelle vostre parrocchie verrà fatta la Colletta a favore di Luoghi Santi, ricordatevi di noi e siate generosi. Sollecitate i vostri parroci a non dimenticarsi di noi che per mandato della Chiesa universale ci prendiamo cura dei santuari di Terra Santa e dei cristiani che vivono attorno ai quei santuari. Sollecitate i membri delle vostre comunità a essere generosi e a ricordare ciò che ci ha detto lo stesso Gesù: “C’è più gioia nel dare che nel ricevere” (At 20,35).
5. Sarà anche grazie a voi e alla vostra generosità che saremo in grado di prenderci ancora cura dei luoghi santi e farne luoghi di preghiera, essere accoglienti verso i fedeli locali e verso i pellegrini, mettere in campo opere educative come le scuole, opere sociali come ambulatori e dispensari, case per anziani e per le giovani famiglie, opere di promozione umana come l’accoglienza di lavoratori migranti, sfollati e rifugiati.
6. La Colletta del Venerdì Santo serve a coprire una parte di questi costi, grazie alla generosità dei fedeli di tutto il mondo, grazie alla vostra generosità. Per favore, donate con generosità e con gioia. Donate secondo la larghezza del vostro cuore. Noi saremo semplicemente il canale attraverso il quale passeranno la vostra benevolenza, la vostra carità e il vostro altruismo.
Aiutateci ad aiutare!
Fra’ Francesco Patton
Custode di Terra Santa
5 marzo 2025
».

La lettera del Prefetto
del Dicastero per le Chiese Orientali
ai vescovi Cattolici del mondo

«Caro Fratello nell’episcopato,
sono qui anche quest’anno per parlarti della Terra Santa.
Sento forte la responsabilità di rivolgermi ai Vescovi cattolici del mondo, a nome del Santo Padre, per farvi pervenire l’appello della Chiesa, in risposta al grido di chi si trova in grave sofferenza.
Mentre vi scrivo, il nostro cuore è sollevato dalla tregua in atto. Sappiamo che è fragile e che, per natura sua, non basterà da sola a risolvere i problemi e ad estinguere l’odio in quell’area. Ma almeno gli occhi non vedono ulteriori esplosioni e non perpetuano l’angoscia dell’irreparabile.
Abbiamo visto pianti, disperazione, distruzione ovunque. Ora la nostra speranza è che il trionfo della morte inferta non sia la sua eterna vittoria. E ci torna la speranza di vedere il Risorto, Gesù Cristo nostro Signore, che proprio in quella terra mostrò, vivo, le piaghe della sua passione.
Sentiamo oggi che le parole rivolte dal Santo Padre ai Cristiani che abitano i Luoghi Santi non erano un pio auspicio, ma una speranza possibile: “Voi, fratelli e sorelle in Cristo che dimorate nei Luoghi di cui più parlano le Scritture, siete un piccolo gregge inerme, assetato di pace. Grazie per quello che siete, grazie perché volete rimanere nelle vostre terre, grazie perché sapete pregare e amare nonostante tutto. Siete un seme amato da Dio. E come un seme, apparentemente soffocato dalla terra che lo ricopre, sa sempre trovare la strada verso l’alto, verso la luce, per portare frutto e dare vita, così voi non vi lasciate inghiottire dall’oscurità che vi circonda ma, piantati nelle vostre sacre terre, diventate germogli di speranza, perché la luce della fede vi porta a testimoniare l’amore mentre si parla d’odio, l’incontro mentre dilaga lo scontro, l’unità mentre tutto volge alla contrapposizione” (Lettera ai Cattolici del Medio Oriente, 7 ottobre 2024).
Subito torna alla mente il nostro dovere – e uso questo termine con trepidazione, ma con decisione – di correre per aiutare, appena concretamente possibile, la vita a rinascere. A te, Fratello vescovo, e a tutti quelli che animerai nel tuo ministero, si rivolge il drammatico appello di Dio: “’Figlio dell’uomo, potranno queste ossa rivivere?’. Io risposi: ‘Signore Dio, tu lo sai’. Egli mi replicò: ‘Profetizza su queste ossa e annuncia loro: Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Così dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete’”» (Ez 37,3-5). Tutti, a partire dai bambini, hanno diritto a vivere in pace e a riavere case e scuole, a giocare insieme senza la paura di rivedere il ghigno satanico della morte. È vero. Per noi cristiani i Luoghi Santi hanno un valore particolare, sono incarnazione dell’Incarnazione. Essi sono stati custoditi fin dagli inizi dalle comunità cristiane, nella varietà delle loro tradizioni, e da secoli i Frati minori della Custodia li curano con fedeltà mirabile.
Intorno a quei luoghi sono sbocciate iniziative di grande valore pastorale: parrocchie, scuole, ospedali, case per anziani, centri di assistenza a migranti, sfollati, rifugiati. Proprio per aiutare a sostenere tutto questo il Santo Papa Paolo VI ha istituito la Colletta per i Luoghi Santi, nella forma che da allora viene annualmente ripetuta il venerdì santo o in altra data localmente fissata.
Quest’anno la Colletta diventa una risorsa imprescindibile: dopo la pandemia, la quasi completa interruzione dei pellegrinaggi e delle piccole attività che soprattutto i cristiani hanno creato a lato di essi, molti sono stati costretti all’esilio. Se vogliamo rinforzare la Terra Santa e assicurare il contatto vivo con i Luoghi Santi, occorre sostenere comunità cristiane che, nella loro varietà, offrano al Dio-con-noi la loro lode perenne, anche a nome nostro. Ma perché questo avvenga, abbiamo assoluto bisogno del dono generoso delle vostre comunità.
Vorrei che voi, Fratelli vescovi, facendo memoria delle immagini di distruzione e di morte che sono passate costantemente sotto i vostri occhi in questi tempi di nuovo Calvario, vi faceste apostoli persuasivi di questo impegno. La Terra Santa, i Luoghi Santi, il Popolo Santo di Dio sono la vostra famiglia, perché sono patrimonio di tutti noi. Sentite, vi prego, la Colletta come una delle vostre priorità pastorali: qui è in gioco la sopravvivenza di questa nostra preziosa presenza, che risale direttamente ai tempi di Gesù. Sono certo che il vostro entusiasmo e la vostra cura affettuosa si trasmetteranno alle comunità che vi sono affidate.
Per cortesia, evitate che le nostre Chiese promuovano collette parallele per lo stesso scopo, perché non siano compromessi il significato e l’efficacia della vostra carità, iniziativa universale del Successore di Pietro, il Vescovo di Roma. Quanto avrete raccolto potrà essere rimesso direttamente a questo Dicastero dai Commissariati di Terra Santa del vostro Paese. Ci aspettiamo che nessuna comunità consideri questa “liturgia”, come veniva chiamata in antico, quale cosa che non la riguarda.
Papa Francesco invia a tutti voi la sua Benedizione: Dio non dimenticherà, particolarmente in questo Anno Giubilare della Speranza, chi si sarà fatto testimone della Sua Provvidenza e strumento della Sua Pace. I nostri Cristiani di quelle terre vi aspettano. Grazie e buon pellegrinaggio giubilare.
Suo dev.mo
Claudio Card. Gugerotti
Prefetto
✠ Michel Jalakh, OAM
Arcivescovo Segretario
».

La Colletta “pro Terra Sancta”
Dicastero per le Chiese Orientali
Anno 2024

Introduzione

La“Colletta per la Terra Santa” nasce dalla volontà dei Pontefici di mantenere saldo il legame tra tutti i Cristiani del mondo e i Luoghi Santi. Essa rappresenta una fonte principale di sostentamento per la vita che si svolge attorno ai Luoghi Santi e costituisce lo strumento con cui la Chiesa si pone accanto alle comunità ecclesiali del Medio Oriente. Con l’Esortazione Apostolica Nobis in animo (25 marzo 1974), il Santo Papa Paolo VI ha dato un impulso decisivo a favore della Terra Santa, che aveva visitato nel suo storico pellegrinaggio del 1964.

Attraverso la Colletta, la Custodia Francescana può portare avanti la sua missione fondamentale: custodire i Luoghi Santi, le pietre della memoria, e favorire la presenza cristiana, le pietre vive della Terra Santa. Questo avviene mediante numerose attività di solidarietà, come il mantenimento delle strutture pastorali, educative, assistenziali, sanitarie e sociali.

Di norma, la Custodia di Terra Santa riceve il 65% dei proventi della Colletta, mentre il restante 35% viene destinato al Dicastero per le Chiese Orientali, che provvede a distribuirlo.

Di seguito si riportano informazioni circa l’utilizzo della Colletta e i beneficiari.

Sussidi ordinari e straordinari

I territori menzionati dalle Sacre Scritture nella narrazione della storia salvifica, che beneficiano, in varie forme, del sostegno proveniente dalla Colletta sono: Gerusalemme, Palestina, Israele, Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia, Eritrea, Turchia, Iran e Iraq. Questi Paesi affrontano sfide di diversa natura e il Dicastero per le Chiese Orientali interviene per sostenere le comunità locali, con particolare attenzione alla vita delle Chiese e delle loro opere. Viene elargito un sussidio ordinario annuale a tutte le eparchie orientali e latine dei suddetti Paesi, con l’eccezione dell’Etiopia, dove la Chiesa latina è posta sotto la cura del Dicastero per l’Evangelizzazione. Il contributo ricevuto consente di mantenere vive le realtà ecclesiali attraverso il sostegno ai sacerdoti, ai religiosi, alle istituzioni, alle famiglie e alle iniziative pastorali.

La Colletta rappresenta quindi un aiuto concreto per preservare la presenza cristiana in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente, in contesti segnati da difficoltà sociali, economiche e politiche.

Sussidi per l’attività scolastica

La Diocesi Patriarcale di Gerusalemme dei Latini, la Custodia Francescana, oltre alle altre Chiese e agli Istituti Religiosi, sono impegnate nella formazione scolastica dei giovani della Terra Santa e insieme al Segretariato di Solidarietà, sono sostenute dai proventi della Colletta. La guerra a Gaza, l’aumento della disoccupazione e la mancanza di turismo hanno influito negativamente sulla situazione economica generale delle scuole in Palestina. Il Dicastero riserva una particolare attenzione alle emergenze e assicura che la formazione prosegua ininterrottamente e rimanga accessibile a tutti gli alunni.

Una prestigiosa Istituzione che assicura la formazione accademica è la Bethlehem University. Quasi 3300 giovani, musulmani e cristiani, vi vengono formati intellettualmente e umanamente con la speranza di impegnarsi nella costruzione di un Paese dove regni rispetto reciproco e dove sia preservata la dignità della persona umana. È apprezzabile l’impegno dei Fratelli delle Scuole Cristiane nella conduzione dell’Università.

Formazione accademica, spirituale e umana dei seminaristi e sacerdoti delle Chiese poste sotto la giurisdizione del Dicastero per le Chiese Orientali

Grazie alla Colletta si può provvedere a devolvere contributi ai seminari, alle case di formazione religiosa e ad istituzioni culturali nei territori di competenza, sostenendo sotto varie forme (borse di studio, tasse universitarie e necessità varie), anche a Roma, giovani seminaristi e sacerdoti, religiosi e religiose e, compatibilmente con i fondi disponibili, alcuni laici.

Conclusione

L’Anno Santo ha avuto inizio il 24 dicembre 2024, quando Papa Francesco ha inaugurato il Giubileo della speranza aprendo la Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano.

Questo tempo di grazia è anche un invito a seminare speranza, specialmente per coloro che faticano a trovarla. Attraverso la preghiera incessante e l’impegno delle persone di buona volontà, è possibile offrire un sostegno concreto: aiutare una famiglia in difficoltà, accompagnare un bambino nel suo cammino verso il futuro, garantire assistenza ai rifugiati e agli sfollati, sostenere la formazione di sacerdoti e religiosi, nonché contribuire alla conservazione dei luoghi Santi.

Che questo Anno giubilare sia per tutti un’occasione di rinnovamento e di solidarietà, affinché la speranza risplenda soprattutto nei cuori di quanti ne hanno maggiormente bisogno.

  • Rapporto Sommario della Custodia di Terra Santa sui progetti e opere realizzati con la colletta 2023/2024 – Gerusalemme, 31 Dicembre 2024 [QUI]
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