Il papa guarda ad est per il dialogo con ortodossi e musulmani

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Una giornata con lo sguardo ad oriente per papa Benedetto. Dal messaggio al nuovo patriarca di Mosca che ieri ha iniziato ufficialmente la sua missione, alle parole ai vescovi della Turchia in visita ad limina cui ha ricordato che cristiani e musulmani devono impegnarsi insieme ”per l’uomo, per la vita, per la pace e per la giustizia”, fino alle parole al nuovo ambasciatore di Ungheria cui ha chiesto di costruire la societa’ a partire dalla dignita’ della persona e dalla ricerca del bene comune, e difendere la famiglia “cuore di ogni cultura e nazione”.

 Al diplomatico, Janos Balassa, che ha presentato le lettere credenziali, il papa ha detto che “le forze che governano l’economia e la politica nel mondo moderno necessitano di essere edificate su un fondamento etico, dando sempre priorita’ alla dignita’ e ai diritti della persona umana e al bene comune dell’umanita’”. E per la sua “forte eredita’ cristiana”, l’Ungheria puo’ “contribuire alla promozione di questi ideali umani nella Comunita’ europea e nella piu’ ampia comunita’ mondiale” anche se “l’esperienza della liberta’ nuovamente guadagnata ha portato con se’, al contempo, il rischio che quegli stessi valori cristiani e umani possano essere rimpiazzati da altri, basati su dissonanti visioni dell’uomo e della sua dignita’ e nocivi per lo sviluppo di una societa’ veramente fiorente”.

Alla piccola comunità cristiana della Turchia che “vive in una nazione retta da una Costituzione che afferma la laicita’ dello Stato, ma in cui la maggior parte degli abitanti e’ musulmana” il papa ha ricordato quanto sia importante “che cristiani e musulmani possano impegnarsi insieme per l’uomo, per la vita, e anche per la pace e la giustizia”. ”La distinzione tra la sfera civile e la sfera religiosa – ha precisato papa Ratzinger – e’ certamente un valore da proteggere. Tuttavia, in questo contesto – ha aggiunto – sta allo Stato assicurare in modo efficace ai cittadini e alle comunita’ religiose la liberta’ di culto e la liberta’ religiosa, rendendo inaccettabile ogni violenza contro i credenti, di qualunque religione siano”.

 Di dialogo e libertà Benedetto XVI ha scritto nel suo messaggio al patriarca Kirill. Un invito a proseguire l’opera del suo predecessore, Alessio II, tesa all’unita’ tra gli ortodossi e alla cooperazione con gli altri cristiani, e in particolare con la Chiesa cattolica. La delegazione vaticana guidata dal cardinale Walter Kasper , ha portato anche in dono al patriarca un calice, ”pegno del desiderio di giungere alla piena comunione”. Benedetto XVI ha anche ricordato il ruolo attivo dello stesso Kirill nella sua veste di presidente del dicastero per le relazioni con le altre chiese ed ha auspicato ”che continueremo a cooperare nella ricerca di strade per promuovere e rafforzare la comunione nel Corpo di Cristo”, ”cosi’ che il mondo possa credere”.

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