La presentazione a Napoli del libro “Carlo Acutis. Sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi. Originali, non fotocopie”

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 09.03.2025 – Vik van Brantegem] – Sabato 8 marzo 2025 alle ore 11.45 presso la Chiesa di San Giuseppe dei Nudi, Cappella Magistrale in Napoli, si è svolta la Presentazione del libro Carlo Acutis. Sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi. Originali, non fotocopie dell’Arcivescovo Domenico Sorrentino, organizzata dalla Fondazione Real Monte ed Arciconfraternita di San Giuseppe dell’Opera del Vestire i Nudi, con il supporto della Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. Il Beato Carlo Acutis è un ragazzo del nostro tempo, pieno di vita e di interessi, appassionato di informatica, con il cuore pieno di Dio e innamorato di Gesù eucaristia. Pur vivendo a Milano, ad Assisi risiedeva periodicamente con la sua famiglia, affinando il suo percorso spirituale sulle orme di Francesco e Chiara. Tre figure tanto diverse e originali, lontane nel tempo, ma unite da un filo rosso che questo libro mette in luce. Carlo Acutis ha cercato la santità in modo straordinario, pur nell’ordinarietà della sua vita.
«Tutti nasciamo come degli originali, ma molti muoiono come fotocopie», amava dire il Beato Carlo Acutis, citando il filosofo inglese Edward Young, frase a cui fa riferimento il sottotitolo del libro Carlo Acutis. Sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi. Originali, non fotocopie (Edizioni Francescane Italiane 2024, 160 pagine [QUI], con un pensiero autografo di Papa Francesco), alla cui Presentazione sabato 8 marzo 2025 in Napoli sarà presente l’autore, Arcivescovo Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e Vescovo di Foligno, nato il 16 maggio 1948 a Boscoreale, nella Città metropolitana di Napoli e Diocesi di Nola.








La Presentazione – che ha offerto l’occasione unica per ricordare Carlo Acutis e per riflettere sul rapporto che intercorre fra i giovani e la religione – è stata moderata dal Presidente-Soprintendente della Fondazione Real Monte ed Arciconfraternita di San Giuseppe dell’Opera del Vestire i Nudi, l’Avv. Ugo de Flaviis, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento, con la partecipazione della Curatrice dell’allestimento del nuovo Museo San Giuseppe dei Nudi, la Prof.ssa Almerinda Di Benedetto, Dama di Merito, ordinario di storia dell’arte contemporanea dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, e Maria Sofia de Flaviis, che è stata invitata da Mons. Sorrentino a sedersi con loro come rappresentante dei giovani.
Ha partecipato una rappresentanza della Delegazione di Napoli e Campania, guidata dal Segretario Generale ad interim, Nob. Don Antonio Masselli, Cavaliere de Jure Sanguinis, con il Cappellano Capo di Delegazione, Fra’ Sergio Galdi d’Aragona, OFM, Cappellano di Giustizia, Commissario Generale di Terra Santa in Napoli (Campania, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria e Puglia), di cui facevano parte il Nob. Alfredo Buoninconti, Barone di Santa Maria Jacobi, Cavaliere di Giustizia, Delegato della Campania del Real Circolo Francesco II di Borbone; l’Avv. Stefano d’Ambrosio, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento; PI Antonio Caputo, Cavaliere di Merito; Dott. Silvio Beducci e Dott. Gennaro Napoletano, Postulanti; e Roberta de Biase, simpatizzante dell’Ordine Costantiniano.
Dopo la Presentazione, Mons. Sorrentino ha visitato il percorso museale e la famosa “mazzarella di San Giuseppe” ivi custodita.
Servizio fotografico di Fabio Sasso/Flash Press Agency, del Cav. Avv. Stefano d’Ambrosio e del Postulante Dott. Gennaro Napoletano.
Gli altri appuntamenti
di Mons. Domenico Sorrentino
in Campania
Inoltre, l’Arcivescovo Domenico Sorrentino il 7 e 8 marzo 2025 ha avuto altri appuntamenti in Campania, tra Salerno, Napoli e San Giuseppe Vesuviano, organizzati dall’Associazione Dies Artis Semper presieduta da Rosa Carillo Ambrosio.
Mons. Sorrentino ha iniziato il tour di presentazione del suo libro sul Beato Carlo Acutis venerdì 7 marzo 2025 alle ore 14.30 presso l’Aula “Carmine Pecoraro” dell’Università degli Studi di Fisciano. Il prima incontro è stato svolto a Salerno in omaggio alle radici salernitane del beato e prossimo santo. La mamma Antonia Salzano è di Salerno ed il giovane millenials ha trascorso tutte le estati della sua vita tra Centola e Palinuro nel Cilento. Mons. Sorrentino è stato accolto dal Magnifico Rettore, Vincenzo Loia, dal Direttore del Dipartimento di Studi Politici e Sociali, Gennaro Iorio, e dall’Arcivescovo metropolita di Salerno-Campagna-Acerno, Mons. Andrea Bellandi. Sono intervenuti Osvaldo Iervolino, docente della scuola secondaria; Serena Quarta, professore associato del Dipartimento di Studi Politici e Sociali; e Armando Lamberti, professore ordinario di Scienze Giuridiche.
Venerdì 7 marzo 2025 alle ore 17.30 Mons. Sorrentino è stato accolto presso la chiesa di Santa Maria di Porto Salvo in via Marina dal Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Dopo i saluti di Stefania Brancaccio, Segretario nazionale UCID, di Francesco Manca, Segretario generale UCSI Campania e di Carlo Caccavale, Presidente della Fondazione San Bonaventura, Don Doriano De Luca, Vicedirettore della rivista Nuova Stagione, ha dialogato con Mons. Sorrentino, con la moderazione del giornalista Franco Buononato.
Venerdì 7 marzo 2025 alle ore 20.30 a San Giuseppe Vesuviano, Mons. Sorrentino ha incontrato la comunità del Centro Giovanile dei Giuseppini del Murialdo, a cui hanno partecipato i giovani guidati dal Parroco Padre Rosario Avino e da Padre Giuseppe D’Oria. In questo appuntamento Mons. Sorrentino ha presentato anche il progetto The Economy of Francesco tanto caro al Santo Padre.

Sabato 8 marzo 2025, dopo la recita del Santo Rosario alle ore 06.30, alle ore 07.00, Mons. Sorrentino ha presieduto presso il santuario di San Giuseppe a San Giuseppe Vesuviano la Concelebrazione Eucaristica, concelebranti tutti i parroci di San Giuseppe Vesuviano. Hanno partecipato il Sindaco Michele Sepe e delle autorità civili e militari. Questo evento si inserisce nel cammino giubilare del Santuario di San Giuseppe Vesuviano che è chiesa giubilare della Diocesi di Nola e si appresta tra pochi mesi ad essere elevata a Basilica.
In occasione della sua visita, Mons. Sorrentino ha donato al santuario di San Giuseppe Vesuviano una Reliquia del Beato Carlo Acutis. Con la reliquia, segno della santità fresca, originale, non fotocopiata di Carlo Acutis, ha benedetto tutti i giovani del territorio.
Rimanendo eccezionalmente aperto il santuario per tutto il giorno, grazie alla presenza e alla vigilanza del gruppo Portatori di San Giuseppe, è stato possibile venerare la Reliquia dalle ore 06.30 fino alle ore 21.00 di sabato 8 marzo, proseguendo oggi domenica 9 marzo, da questa mattina per tutti il giorno, dalle ore 06.30 fino alle ore 21.00, ininterrottamente.
Nella mattinata di sabato 8 marzo 2025, nell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II a Napoli Mons. Sorrentino ha incontrato i pazienti del UOC di ematologia diretto da Fabrizio Pane e la comunità della scuola di Medicina e Chirurgia federiciana. È stato accolto dal Magnifico Rettore dell’Università degli Studi Federico II, Matteo Lorito; da Giuseppe Longo, Direttore Generale dell’AUO Federico II; da Annamaria Colao, Direttore del Dipartimento Assistenziale di Endocrinologia Diabetologia Andrologia e Nutrizione; e da Emma Montella della Direzione Sanitaria e Giovanni dell’Aversana Orabona, Vicepresidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’ateneo federiciano. Questo incontro è stato fortemente desiderato da Mons. Sorrentino per poter portare la sua vicinanza ai pazienti del suddetto reparto in quanto il giovane Acutis è stato anche lui affetto da una simile patologia. Un’analoga iniziativa si è tenuta lo scorso febbraio all’ospedale San Gerardo di Monza, nosocomio nel quale il giovane Acutis fu ricoverato.
Poi, dopo la Presentazione presso la chiesa di San Giuseppe dei Nudi, alle ore 14.00 Mons. Sorrentino ha incontrato in episcopio l’Arcivescovo metropolita di Napoli, Cardinale Domenico Battaglia.
Successivamente, alle ore 16.00 presso le Parrocchia di Maria Santissima del Buon Rimedio in via Don Pino Puglisi 45 e la Radio IBM-Scampia, Mons. Sorrentino è stato accolto dal Parroco e Responsabile del decanato Don Alessandro Gargiulo e dalla comunità.

Il volume, in libreria dalla solennità dell’Immacolata Concezione, 8 dicembre 2024, è la prima opera su questo giovane beato e futuro santo millennial, morto a 15 anni, ad essere pubblicata dopo l’annuncio della sua canonizzazione, che avrà luogo il 27 aprile 2025, nel Giubileo della Speranza.

Con questo suo libro, Mons. Domenico Sorrentino intende far conoscere la sua spiritualità, così originale e esemplare, rispondendo a domande ricorrenti – tra cui: Perché Carlo Acutis è sepolto ad Assisi nel santuario della Spogliazione? Quale legame c’è tra il giovane milanese prossimamente santo e la città serafica? – e rivela dettagli inediti di alcuni momenti dalla morte alla canonizzazione. «Questo libro presenta ai giovani, e non solo, questo straordinario “team” composto da Francesco d’Assisi, Chiara e Carlo Acutis, che si è formato nello stesso luogo, a distanza di ottocento anni, e che sta cambiando il volto di Assisi. Carlo, Milanese, è voluto venire ad Assisi, si è messo sulle orme di Francesco e Chiara: ma tutti quanti noi, quando pensiamo a Francesco e a Chiara e alla loro eredità, immaginiamo sempre gente con il saio, monache di clausura o anche laici del terzo ordine secolare. Carlo non è niente di tutto questo, perché è un Francescano, se possiamo dire, proprio del cuore: la mamma dice che era innamorato del Cantico delle Creature al punto che la dichiarava la sua poesia più bella. Era davvero entrato nel cuore di Francesco e quello che ho cercato di fare in questo libro è di spiegarlo».

Colpito da una forma di leucemia fulminante, Carlo Acutis (Londra, 3 maggio 1991-Monza, 12 ottobre 2006) visse la malattia come prova da offrire per il Papa e per la Chiesa. La sua santità è stata riconosciuta dalla Chiesa in tempi straordinariamente veloci:
- Appena trascorsi i cinque anni previsti dalle norme canoniche, la diocesi di Milano, nel cui territorio si trova Monza, ha dato inizio alle fasi preliminari del suo processo di beatificazione.
- Il 13 maggio 2013 la Santa Sede concesse il nulla osta per l’avvio della sua causa di beatificazione e la prima sessione del processo diocesano si svolse il 15 febbraio 2013, l’ultima il 24 novembre 2016.
- Il 5 luglio 2018 papa Francesco autorizzò la promulgazione del decreto con cui Carlo veniva dichiarato Venerabile.
- Il 14 novembre 2019 la Consulta Medica della Congregazione delle Cause dei Santi espresse parere positivo circa un presunto miracolo, avvenuto nel 2013. Il 21 febbraio 2020, ricevendo in udienza il Cardinale Giovanni Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, Papa Francesco autorizzò la promulgazione del decreto con cui la guarigione fu ritenuta miracolosa e ottenuta per intercessione di Carlo.
- Il 10 ottobre 2020 è stato beatificato nella basilica papale di San Francesco di Assisi, in una celebrazione presieduta dal Cardinale Agostino Vallini, legato pontificio per le basiliche di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli in Assisi. La memoria liturgica venne fissata al 12 ottobre, giorno della sua nascita al Cielo.
- Il 23 maggio 2024, ricevendo in udienza il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, Papa Francesco autorizzò la promulgazione del decreto su un altro miracolo, aprendo la via alla canonizzazione, che è annunciata per il 27 aprile 2025, nel Giubileo della Speranza.
I resti mortali di Carlo Acutis riposano dal 6 aprile 2019 ad Assisi, nella chiesa di Santa Maria Maggiore-santuario della Spogliazione. Anche in questa chiesa, come in altre chiese di Assisi, egli partecipò alla Celebrazione Eucaristica, che era per lui un appuntamento quotidiano. Il santuario è meta di molti pellegrini, ma soprattutto di tanti giovani che vengono a meditare sul gesto della Spogliazione di Francesco e a pregare sulla tomba di Carlo Acutis.
Mons. Domenico Sorrentino sente un particolare legame con la chiesa di Santa Maria Maggiore, anche sede del Vescovado e diventato parte integrante del Santuario della Spogliazione: «Approdando ad Assisi ho sentito subito che le stanze che abito, e adesso sono anche le stanze che abita Carlo con il suo corpo, sono stanze che “parlano”, perché Francesco queste mura le ha impregnate di sé da quando si tolse le ricche vesti davanti al padre Pietro di Bernardone. Il nostro santuario ha raggiunto le 900.000 presenze nello scorso anno: ecco perché questo libro è una sorta di “libro di testo” per fare capire che cosa è successo ad Assisi in questi 15 anni, da quando sono arrivato: non è successo per merito mio, è successo perché una serie di circostanze mi hanno fatto strumento umilissimo di questa storia grande di Dio».
Figlio primogenito di Andrea Acutis e Antonia Salzano, Carlo nacque a Londra, dove i genitori si trovavano per motivi di lavoro del padre, il 3 maggio 1991. Trascorse l’infanzia a Milano, circondato dall’affetto dei suoi cari e imparando da subito ad amare il Signore, tanto da essere ammesso alla Prima Comunione ad appena sette anni. Frequentatore assiduo della parrocchia di Santa Maria Segreta a Milano, allievo delle Suore Marcelline alle elementari e alle medie, poi dei padri Gesuiti al liceo, s’impegnò a vivere l’amicizia con Gesù e l’amore filiale alla Vergine Maria, ma fu anche attento ai problemi delle persone che gli stavano accanto, anche usando da esperto, seppur autodidatta, le nuove tecnologie.
È sempre più vicino il giorno in cui avremo un santo come patrono di Internet e protettore di tutti i cybernauti. Già comunque adesso abbiamo un valido intercessore in Carlo Acutis, un ragazzo di 15 anni, “patito” di internet come i suoi coetanei, ma a differenza di tanti di loro, convinto che debba diventare “veicolo di evangelizzazione e di catechesi”. In rete è ancora presente [QUI], la mostra virtuale sui miracoli eucaristici nel mondo, progettata e realizzata da lui a 14 anni, che testimonia come davvero per Carlo Acutis l’Eucaristia è stata la sua “autostrada per il cielo”. Con i suoi 15 anni limpidi e solari, con la sua voglia di vivere e la sua prorompente allegria, ma soprattutto con la sua fede, continua a scomodare ed a interpellare quella degli adulti.
Cresce come tutti gli altri giovani, differenziandosi solo per una particolare inclinazione per le pratiche religiose che a 12 anni lo porta alla Santa Messa ed alla Comunione quotidiana. Con l’adolescenza arriva anche il Rosario quotidiano e l’Adorazione eucaristica, convinto com’è che quando “ci si mette di fronte al sole ci si abbronza… ma quando ci si mette dinnanzi a Gesù Eucaristia si diventa santi”.
La santità è il suo chiodo fisso, il suo obiettivo, la molla che lo fa stare in modo “diverso” sui banchi di scuola, in pizzeria con gli amici o in piazzetta per la partita di pallone. Non è geloso del suo “kit per diventare santi”, che regala generosamente a tutti e che, molto semplicemente, contiene: un desidero grande di santità, Santa Messa, Comunione e Rosario quotidiano, una razione giornaliera di Bibbia, un po’ di Adorazione eucaristica, la Confessione settimanale, la disponibilità a rinunciare a qualcosa per gli altri.
Per lui, che così tanto desidera la santità, è normale cercare amici in cielo; così nel suo sito internet c’è la sezione “scopri quanti amici ho in cielo”, dove compaiono i santi “giovani”, quelli che hanno raggiunto la santità in fretta.
Anche lui è convinto di non invecchiare: “Morirò giovane”, ripete, ma intanto riempie la sua giornata di vorticosa attività: con i ragazzi del catechismo, con i poveri alla Mensa della Caritas, con i bambini dell’Oratorio.
Tra un impegno e l’altro trova ancora il tempo per suonare il sassofono, giocare a pallone, progettare programmi al computer, divertirsi con i videogiochi, guardare gli adorati film polizieschi, girare filmini con i suoi cani e gatti. Oltre a studiare, naturalmente, perché frequenta con profitto (pur senza essere il primo della classe) il liceo milanese Leone XIII.
Dagli amici è amato, per la ventata di allegria che sa portare nella compagnia, anche se lui non cerca lo sballo come gli altri, sempre misurato e padrone dei suoi sentimenti e dei suoi slanci. Così, anche chi lo avversa e lo deride, finisce per subirne il fascino e per lasciarsi attrarre da lui. Poi, improvvisa come un fulmine a ciel sereno, arriva la leucemia, quella acuta che non lascia scampo, e che lui accoglie con un sorriso, offrendo la sua vita per il Papa e per la Chiesa. Cerca la guarigione perché ama la vita, ma sorride alla morte come all’incontro con l’Amato e perché sa che oltre ad essa non c’è il nulla. Muore il 12 ottobre 2006 e lo seppelliscono nella nuda terra ad Assisi, la città di San Francesco, che più di altre ha amato e nella quale tornava così volentieri per ritemprare lo spirito. Viene sepolto nel cimitero di Assisi, ma nel gennaio 2019 i suoi resti mortali sono stati riesumati, per essere traslati, il 6 aprile dello stesso anno, nella chiesa di Santa Maria Maggiore-santuario della Spogliazione.
Le frasi più celebri di Carlo Acutis
di Emilia Flocchini
«Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie», ma anche «la tristezza è lo sguardo rivolto verso sé stessi, la felicità è lo sguardo rivolto verso Dio», sono due frasi fulminanti, ormai inscindibili dal modo di vivere e di credere portato avanti dal Beato Carlo Acutis. Frequentemente citate a suo riguardo, in realtà non sono state coniate direttamente da lui. Rimane comunque impossibile capire da dove le avesse tratte: forse da qualche lezione scolastica, dai consigli di qualche sacerdote, o ancora da letture portate avanti autonomamente.
La frase sugli originali e le fotocopie trova corrispondenza nel saggio Conjectures on Original Composition (Congetture sulla composizione originale), opera del Pastore anglicano Edward Young, edito nel 1759. Meditando sul rapporto tra autori del suo tempo e modelli classici, l’autore, che era anche poeta e critico letterario, sosteneva che lo spirito d’imitazione contrasta il disegno della natura, che porta gli uomini nel mondo «completamente originali. Non ci sono due volti né due menti simili; ma tutti portano l’evidente marchio di separazione della natura su di essi. Nati originali, come accade che moriamo copie?».
La seconda espressione si ritrova invece praticamente identica nell’opera Silence cartusien (Silenzio certosino) di Dom Augustin Guillerand, già Priore della Certosa di Vedana, morto nella Grande Certosa a Saint-Laurent-du-Pont nel 1945. A sua volta l’ha ricavata da un autore anonimo, stando a quello che scrive: «Ti ho citato una bella massima che ho copiato già da lunghi anni e che molto spesso mi rammento: “La tristezza è lo sguardo su di sé; la gioia è lo sguardo su Dio!”. Medita queste parole, e vi troverai il segreto della felicità. Le anime soffocano perché sono strette; e sono strette perché restano nei limiti del loro piccolo “io”. È più che naturale che manchino d’aria in questa prigione. Bisogna uscirne. Noi siamo più grandi di noi; ecco perché soffriamo quando rimaniamo in noi. Noi siamo grandi come Dio, ma a condizione di entrare in lui».
Il fatto che abbia attinto ad autori più antichi non sminuisce, però, la caratura della sua testimonianza. È molto più importante, infatti, riconoscere come Carlo abbia reinterpretato quegli insegnamenti, associandoli alla sua vita ordinaria di figlio e di studente.
Alla natura teorizzata dal pensatore inglese, il ragazzo ha sostituito Dio, anche se in maniera non esplicita. In questo modo, ha trovato la propria originalità e l’ha messa in campo con tutti i mezzi a disposizione, a cominciare dall’interesse per l’informatica. Invece di conformarsi a quello che la società poteva chiedere a uno come lui, è andato dritto per la sua strada, convinto che Dio fosse dalla sua parte.
Inoltre, piuttosto che riprodurre in ogni dettaglio un prototipo di bambino o ragazzo santo, come tanti vissuti in epoche più o meno remote – basti pensare ai Santi Francesco e Giacinta Marto, che per Carlo erano comunque dei punti di riferimento – ha cercato come esserlo lui tra la fine del Ventesimo secolo e l’inizio del Ventunesimo, badando a sé stesso e a quello che il Signore gli suggeriva tramite i fatti della vita, aiutato da alcune guide spirituali e mosso dalla sua insaziabile curiosità. Il suo sguardo, poi, secondo le testimonianze più volte ascoltate in questi anni, non è mai stato ripiegato su di sé, neanche quando ha affrontato prove piccole o grandi, non ultima la malattia che l’ha portato alla morte. Contemplava Gesù nell’Eucaristia, ma riusciva a riconoscerlo presente anche visitando i senzatetto o collaborando a insegnare il catechismo. Faceva ricerche sulle indulgenze e sui Novissimi, ma non per andare dritto in Paradiso lui da solo. In modo sorprendente e incredibilmente rapido, è dunque diventato a sua volta una fonte d’ispirazione per tanti, non solo giovani, che attendono ormai solo il giorno della canonizzazione.