Americo Mascarucci ai critici – da destra e sinistra – dei cardinali che pregano per il Papa: “Fatevi una vita”

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 28.02.2025 – Vik van Brantegem] – Riportiamo le riflessioni – giustamente indignate – di Americo Mascarucci pubblicate su Stilum Curiae [QUI], per l’atteggiamento di chi critica coloro che pregano per il Santo Padre Francesco in queste ore di pericolo per la sua vita terrena e – ancora peggio – indagano sul perché pregano, con alcuni che arrivano ad insinuano che “pregano contro il Papa”. Poi, come fanno a conoscere i motivi perché qualcuno prega? Infine, con quale diritto stanno a giudicare? Stolti e sepolcri imbiancati. Dice Gesù che la bocca esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. Avverte che col giudizio con cui giudicano saranno giudicati e con la misura con la quale misurano saranno misurati. Che rileggono i versi del Vangelo secondo Luca che la Chiesa propone per la VIII Domenica del Tempo Ordinario (Lc 6,39-45), o i versi corrispondenti dal Vangelo secondo Marco (Mc 7,1-28).
«Poi disse loro anche una parabola: «Può un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più grande del maestro; ma ogni discepolo ben preparato sarà come il suo maestro. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell’occhio tuo? Come puoi dire a tuo fratello: “Fratello, lascia che io tolga la pagliuzza che hai nell’occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nell’occhio tuo? Ipocrita, togli prima dall’occhio tuo la trave, e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello. Non c’è infatti albero buono che faccia frutto cattivo, né vi è albero cattivo che faccia frutto buono; perché ogni albero si riconosce dal proprio frutto; infatti non si colgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva dai rovi. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore tira fuori il bene, e l’uomo malvagio dal malvagio tesoro del suo cuore tira fuori il male; perché dall’abbondanza del cuore parla la sua bocca» (Lc 6,39-45).
«Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell’occhio di tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire a tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell’occhio tuo c’è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello. (…) Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere» (Mt 7,1-5;15-20).
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È a dir poco sconcertante l’attacco che stanno ricevendo in queste ore i cardinali [cosiddetti] anti bergogliani colpevoli di aver partecipato alle preghiere e ai Rosari per la salute del Santo Padre.
Per i sostenitori della cosiddetta “sede vacante” seguita alla morte di Benedetto XVI che non riconoscono Bergoglio come Papa, questa sarebbe la prova di come non siano credibili nelle loro critiche a Francesco e di come siano in realtà in combutta con il Papa regnante; specie quei cardinali di nomina pre bergogliana, che a detta loro dovrebbero autoconvocarsi in Conclave senza i porporati nominati negli ultimi dodici anni da quello che definiscono l’antipapa, ed eleggere il successore di Benedetto (che poi sono gli stessi cardinali, al netto di quelli nel frattempo deceduti, che hanno eletto Bergoglio e che non è detto non possano eleggere un cardinale più progressista di lui).
Ma non sono stati da meno i cosiddetti bergogliani che hanno cercato dietrologie complottiste per giustificare la presenza nelle adunate di preghiera di chi fino a ieri accusava Francesco di eresia.
Qualcuno ha addirittura ipotizzato che potessero essere lì a pregare per la morte di Bergoglio o che con questo gesto stiano soltanto cercando di mitigare il loro anti bergoglismo in vista di un imminente Conclave, alla ricerca di intese e alleanze per eleggere un Papa di loro gradimento. Come se bastasse questo per far dimenticare gli attacchi rivolti all’indirizzo di Francesco in tutti questi anni e i dubia firmati.
In realtà, come è invece molto più semplice e logico da capire, sono lì per pregare per il Capo della Chiesa Cattolica, che sta per consegnare la sua anima a Dio.
E Gesù ha chiesto di amare i nemici prima che gli amici.
Pregare per le persone che si amano è fin troppo facile e scontato mentre non lo è pregare per i nemici con cui non si è in spirito di amore e condivisione e da cui magari si è stati anche “perseguitati”.
Penso che i vari Müller, Burke, ecc. che stanno pregando per la salute del Papa, abbiano dato invece un grande insegnamento di cui tutti dovremmo fare tesoro, al di là del giudizio che si può avere su questo pontificato.
A chi non ha di meglio da fare che criticare e indagare sul perché i cardinali conservatori sono solidali con il Capo della Chiesa nel momento in cui sta lottando per la vita, verrebbe soltanto da consigliare di farsi loro stessi una vita.
Americo Mascarucci
Foto di copertina: Daniel Hopfer, Parabola della pagliuzza e della trave nell’occhio (dentro la chiesa gotica delle Domenicane di Santa Caterina ad Augsburg), post 1500-ante 1549, incisione a bullino ed acquaforte, 20,4×30,4 cm, Pinacoteca Tosio Martinengo, Musei Civici di Arte e Storia, Brescia.