I fatti (e le narrazioni) della malattia

Finestre del Gemelli con statua Giovanni Paolo II e foto di Papa Francesco
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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 24.02.2025 – Andrea Gagliarducci] – La comunicazione relativa al ricovero di Papa Francesco è stata un po’ disomogenea negli ultimi giorni. All’inizio si è parlato di un caso medico molto complesso, che riguardava un paziente che non rispondeva alle cure o alle nuove terapie. Poi la Sala Stampa della Santa Sede ha parlato ufficialmente di polmonite bilaterale, che comunque si è aggiunta a un quadro clinico complesso.

Forse non siamo alle battute finali del pontificato, ma dopo la comunicazione del 18 febbraio, quella che annunciava una polmonite bilaterale causata da infezioni multiple, il tono dei bollettini medici riguardanti Papa Francesco è cambiato all’improvviso per alcuni giorni. Il 21 febbraio, tuttavia, l’équipe medica che si sta prendendo cura di Papa Francesco ha tenuto una conferenza stampa [QUI]. I medici hanno detto chiaramente che Papa Francesco non era fuori pericolo, hanno osservato che l’équipe medica non nasconderà nulla e che la parte cronica della sua malattia rimarrà. Dopo la conferenza stampa, la comunicazione sul Papa è tornata alla normalità della sua malattia. Il 22 febbraio è stata segnalata una crisi respiratoria e il 23 febbraio è stato osservato un inizio di insufficienza renale.

Prima di allora, però, abbiamo sentito dire che il Papa legge persino i giornali, si siede in poltrona, trascorre una notte serena e mostra segni di miglioramento. Qualcuno è arrivato persino a parlare della piena guarigione del Santo Padre. Ed è noto che il Papa, anche dall’ospedale, continua a chiamare la parrocchia di Gaza ogni giorno, come ha fatto fin dall’inizio del conflitto nella Striscia di Gaza.

Qual è stata la ragione del cambiamento di tono? Perché la rappresentazione improvvisamente allegra, anche se non proprio rosea, dei progressi di Papa Francesco?

Da tre anni, Papa Francesco ha spesso episodi di difficoltà respiratoria, che la comunicazione ufficiale ha definito “raffreddore”. A causa di un “raffreddore”, Papa Francesco non ha potuto recarsi a Dubai per la COP 28, un viaggio a cui teneva molto. Ma c’è stato anche un ricovero al Gemelli dal 29 marzo al 3 aprile 2023, per quella che è stata descritta come una “infezione respiratoria”. Nessuno lo ha detto ufficialmente, ma il Papa sembra essere vittima di una broncopneumopatia cronica ostruttiva. Non può migliorare, ma solo degenerare. E tuttavia, è una malattia che può essere curata con un buon mix di farmaci uniti a un’attenzione particolare alla dieta e a una gestione attenta del tempo e delle attività durante la giornata.

Papa Francesco, tuttavia, non si è mai risparmiato. Non ha un medico personale e il Direttore dei Servizi sanitari vaticani non ha il Papa tra i suoi pazienti. Mentre il Papa era ricoverato, hanno iniziato a trapelare le solite voci vaticane secondo cui il Papa non è un paziente disciplinato, che in questi anni non ha mai ascoltato i consigli dei medici e che non si è risparmiato.

Non è stato solo un modo per spostare le responsabilità in caso di morte improvvisa. È stato anche un riposizionamento della narrazione sul pontefice. Alcuni giornali hanno iniziato a descriverlo come irritabile o particolarmente nervoso e hanno abbandonato la retorica del Papa del popolo che li aveva sempre caratterizzati.

Questi fatti non sorprendono l’osservatore vaticano, che ha sempre conosciuto le storie sul carattere del Papa e sul suo modo di gestire i rapporti personali. Il fatto, però, che queste storie vengano ora pubblicate, o almeno accennate, rappresenta un importante cambio di prospettiva.

Verso la fine del pontificato, tutti iniziano a riposizionarsi. Allora, perché il cambiamento di narrazione ha riguardato anche le condizioni del Papa? La risposta più logica è che Papa Francesco lo ha voluto finché ha potuto. Poi, i medici hanno convinto il Papa che era meglio fornire uno scenario realistico.

Nessuno ha visto Papa Francesco durante questo ricovero. Per motivi di sicurezza, ci sono quattro o sei gendarmi vaticani attorno al Papa, insieme a infermieri e medici. Nemmeno il Sostituto della Segreteria di Stato della Santa Sede, che gestisce le questioni quotidiane e incontra regolarmente il Papa, avrebbe fatto visita a Papa Francesco in questi giorni.

Sappiamo che Papa Francesco vuole che si sappia che sta bene, che sta effettivamente guarendo e che è ancora al centro di tutto. Il Papa è abituato a controllare la narrazione su se stesso.

Negli ultimi anni ha scritto tre libri autobiografici ed è stato intervistato per dare la sua versione del suo rapporto con Benedetto XVI. Il pontificato di Francesco è attento all’eredità mediatica che lascerà.

Tuttavia, questo pontificato attirerà sempre l’attenzione dei media. Più Papa Francesco si isola in Vaticano attraverso le sue azioni, più si moltiplicheranno interviste, dichiarazioni spontanee e posizioni improvvise prese a margine delle Udienze. Da quando si è ammalato, nessuna di quelle manipolazioni mediatiche e di quella gestione della narrazione è stata possibile per Papa Francesco. Non è stato lui a leggere i discorsi; quindi, non ha potuto integrarli, modificarli o tagliarli a seconda dei suoi sentimenti. Alla fine, ha cercato di avere un incontro diretto e personale con coloro che sono andati all’Udienza con lui. Era, tuttavia, sempre più stanco.

Più il Papa si allontana dalla gente, più perde forza nell’immaginario collettivo. Più il Papa perde presenza mediatica, più si notano le contraddizioni del pontificato. C’è un pontificato mediatico e un pontificato reale. Mai come in questi giorni i due hanno iniziato a coincidere.

Questo perché, quando si pensa al passaggio di consegne, la sincerità brutale è l’unico modo per capire in quale direzione si vuole andare in futuro. Papa Francesco lo sa. Già dopo la sua prima operazione, nel 2021, è arrivato a dire con amarezza ai Gesuiti in Slovacchia che lo volevano morto. Questa consapevolezza lo ha portato ad accelerare le sue decisioni, che sono diventate esponenziali dopo la morte di Papa Benedetto XVI.

In questi giorni, i continui segnali di miglioramento sono sorprendenti e insoliti in un paziente di 88 anni che contrae una polmonite bilaterale. Ma colpisce anche la totale assenza di immagini del Papa. Ogni comunicazione sul Papa resta ufficiale, con qualche voce discordante, e tutto da capire.

Mentre si dice che Papa Francesco riesca a malapena a parlare. Si vocifera di un’attività febbrile del Papa in ospedale. Nulla è confermato. Il Papa, si diceva, ha convocato il Cardinale Gianfranco Ghirlanda, uomo di fiducia di Papa Francesco per le riforme. La Sala Stampa della Santa Sede ha smentito questa visita.

La voce potrebbe derivare da un fatto. Una delle ultime riforme che Papa Francesco vorrebbe firmare potrebbe essere quella del Conclave, anche se oggettivamente, in questo momento, non ce ne sarebbe motivo: il Conclave ha un numero record di cardinali, più di due terzi creati da Papa Francesco, e qualsiasi decisione di cambiamento andrebbe a sconvolgere l’equilibrio.

Anche il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, è stato annunciato al capezzale del Papa al suo ritorno dall’Africa. Il Cardinal Parolin non ha cambiato di una virgola il suo programma in Burkina Faso, dimostrando che c’è una Chiesa che va oltre la persona del Papa. Il Segretario di Stato non ha ancora visitato il Papa.

Il Cardinal Parolin gestirà il Conclave nella Cappella Sistina quando arriverà, ma l’intero pré-conclave sarà gestito dal Cardinale Giovan Battista Re, Decano del Collegio cardinalizio, per cinque anni e prorogato da Papa Francesco. Come stabilito da Papa Francesco, i cardinali avrebbero dovuto votare per il successore del Cardinal Re e il Cardinal Parolin sarebbe stato eletto il nuovo Decano. Papa Francesco non lo ha permesso.

Poiché non esiste un vice-Papa, tutti aspettano notizie sulla salute del Papa.

Tuttavia, le notizie dipingono un quadro forse troppo ottimistico rispetto alla patologia di Papa Francesco. È il segno di un pontificato che, attraverso i media, ha nascosto i suoi limiti e i problemi sollevati da molte decisioni. Il fatto che il Papa controlli la narrazione la dice lunga sulla giusta direzione del pontificato di Papa Francesco. Come sappiamo, il Papa ha letto i giornali ogni giorno finché ha potuto, e ha ricevuto l’Eucaristia. Ma, durante i giorni in ospedale, non è mai stato riferito che il Papa abbia presieduto una Messa celebrata nella sua stanza, forse dal cappellano dell’ospedale. Il Papa, si è detto domenica 16 febbraio scorso, ha seguito la Messa in TV. La partecipazione a una Messa è saltata fuori nella comunicazione del 23 febbraio. Questa decisione di non mostrarsi Cattolico fino in fondo è impressionante, proprio quando il mondo intero guarda al Papa con speranza.

Non è possibile sapere se Papa Francesco abbia imposto il cambiamento narrativo. Ma c’è stato un cambiamento, almeno per un po’, che poteva essere deciso solo ai massimi livelli.

Questo articolo nella nostra traduzione italiana è stato pubblicato dall’autore in inglese sul suo blog Monday Vatican [QUI].

[*] La Cronistoria del ricovero del Santo Padre Francesco al Gemelli dal 14 febbraio 2025 [QUI]

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