Statio Peregrinorum: molti turisti ‘lenti’ hanno visitato la basilica di san Francesco ad Assisi

Continua a crescere ancora il turismo lento dei pellegrini che giungono ad Assisi per visitare la basilica di San Francesco e fare un’esperienza spirituale di fronte alle reliquie del Santo, come testimoniano le statistiche elaborate dalla ‘Statio Peregrinorum’, presentate nei giorni scorsi da Roberta Gallina e Samantha Cesaretti, componenti dell’associazione ‘Sentieri di felicità’, da fra Jorge Fernánde e da fra Rafael Normando, coordinatori della ‘Statio Peregrinorum’.
Infatti dalle statistiche è emerso che il numero totale dei pellegrini segna un nuovo record: 4483 (4227 nel 2023), che narra un equilibrio tra uomini e donne (rispettivamente 49,4% e 50,06%) ed un’ulteriore crescita degli arrivi in gruppo (38,5%, 34,2% nel 2023) rispetto a quelli in solitaria (61,5%, 65,8% nel 2023). Rimangono quasi invariate le modalità di percorrenza dei cammini: 96,9% a piedi, 2,9% in bicicletta.
Gli italiani passano dal 51% del 2023 al 49,85% del 2024. Per quanto riguarda la provenienza dei pellegrini stranieri, l’11,95% arriva dalla Germania, il 5,62% dagli Stati Uniti e il 5,18% dalla Francia. Anche se gli ultrasessantenni rimangono la maggioranza (52,9% rispetto al 59% del 2023), tornano a crescere le fasce più giovani: 35,3% per la fascia 30-60 anni (32,1% nel 2023), 8,9% per la fascia 18-30 (6,3% nel 2023), 3% per la fascia under 18. Riguardo all’occupazione, il 21,12% dei pellegrini è in pensione (21,29% nel 2023), l’11,99% sono studenti (8,52% nel 2023) e l’8,48% insegnanti (8,62% nel 2023).
La motivazione principale che spinge ad intraprendere un cammino rimane quella religiosa (41,41% rispetto al 46,73% del 2023), quella culturale riguarda l’1,89% dei casi, e nel 22,8% dei casi troviamo altre motivazioni. In questo modo la ‘Via di Francesco’ si conferma il cammino francescano maggiormente percorso dai pellegrini con l’80,93% (81,4% nel 2023), a cui seguono il ‘Cammino di Assisi’ con il 5,34%, la ‘Via Lauretana’ con il 2,79%, Di qui passò Francesco con il 2,33%, ‘Cammino Francescano della Marca’ con il 2,28%, ‘Vézelay-Assisi’ 2,21%, Altri 1,89%.
A tal proposito fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento, ha detto che tale crescita turistica è molto importante: “Nella nostra epoca e nel nostro contesto culturale segnati dall’impatto della tecnologia e dallo stile di vita che da essa scaturisce, è molto significativo il trend in crescita del turismo lento e del pellegrinaggio a piedi, come opportunità di tornare all’essenziale. E la ricerca dell’essenziale, da che mondo è mondo, è il primo passo di ogni cammino spirituale autentico”.
Tali cammini sono l’essenza del francescanesimo: “San Francesco, l’uomo che è stato pellegrino nei campi, nei borghi e nei castelli del suo tempo per invitare gli uomini e le donne a focalizzare la loro vita intorno a Colui e a ciò che non passa e non ‘arrugginisce’, continua a invitare tante persone (anche attraverso il turismo lento) a compiere questo itinerario, che mentre è fisico, è allo stesso tempo interiore. E noi suoi figli e discepoli siamo felici e onorati di poter accogliere, sostenere e valorizzare coloro che hanno questo coraggio e si mettono in cammino”.
A tal proposito il vescovo delle diocesi di Gubbio e di Città di Castello, mons. Luciano Paolucci Bedini, ha sottolineato che è necessario coinvolgere maggiormente i giovani in queste esperienze: “Non possiamo dimenticare che dietro i numeri delle statistiche ci sono anzitutto i volti delle persone, che sono ciò che davvero conta. in secondo luogo, prendendo atto di un turismo lento che riguarda soprattutto degli ultrasessantenni, dovremmo interrogarci e impegnarci maggiormente, come società e agenzie educative, per un maggior coinvolgimento dei giovani in questo tipo di esperienze, che sono sempre e comunque anche un viaggio interiore in profondità”.
(Foto: Statio Peregrinorum)