Una nuova edizione del “Catechismo della Fede Cattolica” di Padre Zoffoli

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 13.02.2025 – Vik van Brantegem] – Dopo anni di assenza dagli scaffali, edito da Segno nel 1993, finalmente è disponibile una nuova edizione del Catechismo della Fede Cattolica (Chorabooks 2024, 321 pagine [QUI]) del Padre passionista Enrico Zoffoli, un’opera fondamentale per chi vuole comprendere con chiarezza e profondità la dottrina autentica della Chiesa Cattolica. Questa nuova pubblicazione si arricchisce di una Prefazione di Mons Athanasius Schneider, Vescovo ausiliare di Maria Santissima in Astana, e di una Introduzione di Aurelio Porfiri, curatore del libro e dell’intera collana dedicata agli scritti di Padre Zoffoli, suo insegnante.

Perché leggere il Catechismo della Fede Cattolica oggi?
Ti sei mai chiesto cosa significhi veramente credere? Come si concilia la fede con la ragione? Qual è il destino ultimo dell’uomo? Il Catechismo della Fede Cattolica offre risposte chiare e ben fondate su questi e molti altri interrogativi. In un’epoca di crescente confusione dottrinale, questo testo rappresenta un riferimento solido per chi desidera approfondire la verità della fede Cristiana. Non un semplice manuale, ma un percorso strutturato, che guida il lettore attraverso i fondamenti della dottrina Cattolica, l’etica, l’ascesi e la mistica, fino alle verità ultime sulla vita eterna.
Chi era Padre Enrico Zoffoli?
Nato a Marino il 3 settembre 1915 e morto a Roma il 16 giugno 1996, ordinato sacerdote il 29 aprile 1939, membro della Congregazione della Passione di Gesù Cristo, Padre Enrico Zoffoli è stato uno dei più importanti teologi italiani del XX secolo. Ordinato sacerdote nel 1939, ha dedicato la sua vita all’insegnamento e alla predicazione, ricoprendo incarichi di rilievo presso la Pontificia Accademia di San Tommaso d’Aquino e la Pontificia Università Lateranense. Autore prolifico, per oltre mezzo secolo scrive libri di filosofia, apologetica, spiritualità, teologia, agiografia e storia, alcuni dei quali imponenti opere di mole e contenuto, contribuendo in modo significativo allo studio della dottrina Cattolica.
Padre Zoffoli è stato un infaticabile predicatore e maestro di fede, impegnato nella formazione di sacerdoti e laici attraverso missioni e corsi di cultura Cattolica in tutta Italia. Inoltre, è stato un autore veramente prolifico, con libri di filosofia, teologia, apologetica, spiritualità, che ha ricevuto complimenti perfino dal Papa Paolo VI, che citava esplicitamente i suoi scritti. Tra le sue opere più importanti si ricordano il monumentale S. Paolo della Croce. Storia Critica [il testo integrale in formato PDF [QUI]] del 1963-68, che ha richiesto dieci anni di lavoro, comprendente 5.883 pagine in tre volumi (I. Bibliografia. II. L’uomo e il Santo. III. Maestro di Spirito, missionario e fondatore), e il Dizionario del Cristianesimo edito di Segno nel 1992, elogiato da L’Osservatore Romano il 16 aprile 1993. Nei suoi libri uno dei temi più ricorrenti è quello del mistero eucaristico: nel 1989, nel cinquantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale, Padre Zoffoli pubblica il libro La Messa è tutto, che verrà poi ristampato nel 1991 in forma di catechismo, in séguito degli elogi ricevuti da diversi teologi.
Ancora oggi i Passionisti pregano con le parole di Padre Zoffoll, perché alcuni suoi testi sono entrati a far parte del Breviario Passionista.
Missionario Passionista ardente, filosofo e teologo tomista di singolare chiarezza, difensore dell’autentico Magistero della Chiesa quale è sintetizzato nel Credo Cattolico di sempre, apostolo appassionato e irrefrenabile di Gesù Crocifisso e Eucaristico, dietro la sua cortesia e dolcezza, si celava la fermezza e la ferrea logica di un apologeta Cattolico della “vecchia scuola”, ma più che mai attuale e indispensabile oggi, capace di affermare con autorevolezza la Verità e confutare errori e eliminarli, affinché l’errante possa ritornare alla Luce: ciò che è la vera e più grande misericordia.
Un’opera strutturata per guidare il credente
Il Catechismo della Fede Cattolica si articola in tre grandi sezioni:
- Il Programma. Espone i fondamenti della dottrina Cattolica: Dio, la Rivelazione, la Fede, la Trinità, la Creazione, Gesù Cristo, la Grazia, la Chiesa, l’Eucaristia e i Sacramenti.
- Il Cammino. Affronta temi di etica fondamentale, personale e sociale, per poi esplorare l’ascesi e la mistica.
- Il Traguardo. Approfondisce il mistero della morte, il giudizio particolare, il purgatorio, l’inferno, la vita eterna, la risurrezione della carne, il giudizio universale e l’ultimo destino del mondo.
Per chi è questo libro?
Questo libro è destinato a chi desidera un riferimento sicuro e autorevole sulla dottrina Cattolica. È per sacerdoti, catechisti e formatori che vogliono insegnare con fedeltà al Magistero. È per studenti di teologia e per tutti i fedeli che vogliono approfondire la loro fede con solide basi teologiche.
Un’opportunità imperdibile
Se cerchi una guida affidabile per riscoprire la bellezza della fede Cattolica, questa nuova edizione del Catechismo della Fede Cattolica di Padre Zoffoli è ciò che fa per te. Non lasciarti sfuggire l’occasione di avere tra le mani un testo fondamentale per la tua crescita spirituale e culturale, scoprendo la profondità della fede Cattolica, attraverso le parole di uno dei più grandi teologi del nostro tempo.
L’insegnamento di Padre Enrico Zoffoli
di Paolo Risso
Dall’insegnamento molteplice straordinariamente unitario di Padre Enrico Zoffoli, vorremmo cogliere le “vie” che egli indica per giungere alla fede in Gesù Cristo, per diventare cioè Cristiani-Cattolici: perché questo è il primo passo che deve compiere oggi chi, tra le tenebre del mondo, si è posto alla ricerca della Verità e ha il diritto-dovere di trovarla, mentre nessun diritto ha l’errore.
Gesù “a posteriori”
Nel Catechismo della Fede Cattolica, Padre Zoffoli illustra la via solita a percorrersi in ogni cammino sicuro di fede. Il primo passo è assicurarsi che Gesù è davvero esistito e ha compiuto e detto le cose che si narrano di Lui. Questo lo provano i Vangeli e gli scritti del Nuovo Testamento, redatti da testimoni oculari o comunque di prima mano, che hanno riferito con ogni cura ciò che Lui ha fatto e detto, in modo veritiero. Lo provano altresì fondati documenti di autori pagani che hanno scritto di Lui. Lo prova l’esistenza e la straordinaria vitalità della Chiesa che dai suoi tempi a oggi, ne riporta il messaggio. Lo prova ancora la civiltà Cristiana che da Gesù è nata e cresciuta.
Il secondo passo è approfondire la conoscenza della sua persona, della sua azione e del suo messaggio, che superano ogni dimensione soltanto umana, e avviano a credere che Egli è davvero il Figli di Dio come ha affermato di essere, più grande di Salomone e di Giona (Mt 12,41-42), Signore del sabato, cioè della Legge di Dio (Mt 12,8), criterio unico di Verità e di salvezza (Mt 10,30-38). La sua dottrina sovrumana, i suoi miracoli strepitosi, il suo stile unico e superiore di vita, infine la sua risurrezione da morte, sono lì davanti a chiunque a dimostrarlo.
A questo punto, l’atto di fede – “io credo in Lui, in Gesù Cristo, Figlio di Dio, Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, della stessa sostanza del Padre” – l’atto di fede, mosso dalla grazia di Dio, diventa meravigliosa realtà. Conclude Padre Zoffoli nel suo Catechismo della Fede Cattolica:
“È certo, perché fondamentale verità di fede: Gesù è lo stesso Verbo incarnato, seconda Persona della SS. Trinità, che ha assunto e fatto propria la natura umana, ed è quindi Dio, come il Padre lo ha mandato”.
È questa la prima via per giungere con sicurezza assoluta all’incontro con Gesù Cristo, alla fede in Lui, quindi all’accettazione della sua Chiesa, dei Sacramenti, della sua opera di redenzione dal peccato e di salvezza verso di noi: Gesù, unico nostro Salvatore. È la via, potremmo definire “a posteriori”, nota a tutti coloro che si avviano, con la riflessione e con lo studio, nella più semplice e autentica catechesi, a conoscerlo e a seguirlo.
“Gesù “a priori”
Ma Padre Zoffoli ci ha illustrato anche un’altra via, per giungere a Lui.
Poco prima di morire, egli scrisse un volumetto di 48 pagine, che uscì postumo, con il titolo significativo e avvincente Alla scoperta di Gesù (Maurizio Minchella Editore 1996), di singolare bellezza e profondità, in cui egli afferma, ragionando come “a priori”:
“Gesù, quale risulta dalla lettura del Vangelo, possibile a tutti, emerge nella sua divina grandezza anche astraendo da tutti gli apporti dell’indagine critica. Egli si impone da Sé, recando in Sé le note inequivocabili della sua personalità sovrumana trascendente.
E allora non è necessario sapere che Matteo, Marco, Luca e Giovanni siano i veri autori dei rispettivi testi…; accertarsi dell’anno in cui hanno scritto… risalire alle fonti cui attinsero…; dimostrare che la narrazione originale è rimasta sostanzialmente inalterata.
Quel che importa unicamente È leggere il testo quale oggi si presenta: Gesù basta a se stesso. Egli non può essere il prodotto del sapere, della fede, dell’ammirazione, del genio inventivo, dell’abilità letteraria di uno o più uomini.
Perciò, avendo presente la sua figura con quanto afferma di Sé, non può non esserne accettata sia la realtà storica che la divinità della sua natura.
In conclusione: credenti e non-credenti possono scoprire Gesù Cristo, anche risparmiandosi la fatica imposta da tutti gli studi introduttivi ai quattro Vangeli e all’intero Nuovo Testamento.
Metodo alquanto nuovo quello proposto, che però è fondato sul caso assolutamente unico di Gesù, perché nessun biografo potrebbe averlo creato quale affiora dalle pagine del Vangelo: i loro autori, messi insieme e sostenuti dai migliori fedeli delle prime generazioni, non sarebbero mai stati capaci di inventare il loro maestro.
Tutti devono essersi limitati a riferire quanto hanno visto e udito, soggiogati dalla sua personalità che sfugge e trascende la creatività del più valente di tutti gli scrittori. “Il Vangelo – osservo con lo stesso J.J. Rousseau (che pure era un negatore) – ha delle Verità così grandi, così meravigliose, così assolutamente inimitabili che il loro inventore sarebbe più sorprendente ancora del loro eroe.
Agli Evangelisti, pertanto, si deve soltanto il merito di una docilità o “causalità strumentale esecutiva, subordinata all’opera e all’ispirazione di Colui che ne è il Protagonista. Insomma, Gesù, per loro ha “scritto” di Sé come poteva “scrivere” soltanto Colui che, superandoli, È credibile per se stesso, non per altri”.
Urge l’apologetica
In breve, basta una parola o un gesto di Gesù, anche scelti a caso nei Vangeli, per affermare che nella sua realtà di Uomo-Dio, nella sua esistenza, nella sua opera, nel suo sacrificio di Redentore, nella sua risurrezione da morte, nella sua vita divina che continua nella Chiesa, egli non ha potuto essere inventato da alcuno, tanto in Lui tutto è assolutamente nuovo, originale e superiore infinitamente a ogni possibilità soltanto umana.
Basta essere onesti e limpidi dentro, per riconoscerlo. Basta un attimo di riflessione, illuminato dalla grazia, per accorgersi che Gesù è così, meravigliosamente così, come già aveva spiegato Karl Adam, nella sua opera Gesù, il Cristo (Morcelliana 1969).
Siamo grati a Padre Zoffoli, anche per quest’ultima fatica, il volumetto Alla scoperta di Gesù, or ora citato, che rappresenta il suo testamento, la sua ultima parola per noi – che siamo stati discepoli suoi – e per quanti, assetati di Verità e di amore, cercano di porsi alla ricerca del divino Maestro e Salvatore. Che cosa di più grande e di più bello può lasciare “in eredità”, come unica nostra eredità, come “nostra porzione per sempre”, un sacerdote e un consacrato, se non Gesù Cristo?
Questo Gesù, unico Salvatore del mondo, noi chiediamo ai sacerdoti e ai Vescovi di oggi, di tornare a darcelo, non in una catechesi evanescente o ambigua, ma attraverso un discorso autorevole, limpido, con le parole della Fede di sempre, che presenti le ragioni del nostro dover credere, e tutto lo splendore di Colui che ha detto, “Innalzato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12,32).
Poiché a pochissimi è dato di essere folgorati direttamente da Lui, come capitò a Paolo di Tarso sulla via di Damasco, o a André Frossard in una chiesetta di Parigi, noi abbiamo urgente bisogno di apologetica: solo così la fede diventa “ossequio ragionevole” e ci è data l’incommensurabile grazia di condurre o di ricondurre il nostro intelletto all’obbedienza di Cristo.
Fonte: Santiebeati.it, 2009.
Dall’Eucaristia al Cielo
di Paolo Risso
Gesù ha lasciato all’uomo un inestimabile dono: l’Eucaristia. Non un pezzo di pane, ma se stesso vivo e vero, in Corpo, Sangue, Anima e Divinità, sempre presente nelle nostre chiese, in memoria della sua Passione che ci ha donato Vita e Salvezza. Nutriamoci dunque di Lui, lasciamoci da Lui trasformare.
In un passo del discorso tenuto da San Pio X agli iscritti alle Confraternite del Santissimo Sacramento, così si esprime: «La santa Comunione è la via più breve per giungere al Cielo. Ve ne sono altre: l’innocenza per esempio, ma questa è per i bambini; la penitenza, ma ci fa paura; la pazienza generosa nel sopportare le prove della vita, ma quando esse s’avvicinano, piangiamo e preghiamo di esserne liberati. In una parola, dilettissimi figli, la via più sicura, più facile e più breve è l’Eucaristia. È tanto facile accostarsi alla Sacra Mensa e ivi gustare le gioie del Paradiso» (P. L. Occelli, San Pio X, edizioni Paoline, Alba 1954, p. 218).
La Vita divina, sì, innanzitutto, ma anche la vita fisica – perché Gesù eucaristico, accolto come Lui merita, compie in noi una trasfigurazione totale nella nostra persona, a sua immagine e somiglianza, nell’anima, ma anche nella nostra carne, purificandola e rendendola capace della risurrezione finale.
È vero quanto afferma il santo e grande Pontefice. I bambini battezzati, che muoiono in tenera età, raggiungono il Paradiso per la loro innocenza santificata dalla grazia di Dio. Ma purtroppo è così facile oggi perdere, crescendo, l’innocenza. Allora si può e si deve riparare con la penitenza: innanzitutto la conversione continua, il cuore mantenuto contrito e umiliato sino alla morte, anche attraverso volontarie rinunce e penitenze fisiche: ma chi ne ha il coraggio? O come sarà possibile se la salute viene meno?
Le guide dello spirito e i sacerdoti rimasti veri cattolici ci suggeriscono la sopportazione e l’offerta a Dio delle prove dell’esistenza: contrattempi, malattie, lavoro, fatiche e sofferenze che non mancano mai. Ma è così duro soffrire e offrire, da soli con le nostre povere forze. E via dicendo. Come ne usciremo? Come ci salveremo? Come giungeremo alla meta eterna, il Paradiso?
L’Eucaristia non è solo “una Cosa Santissima”, l’Eucaristia è una Persona viva, lo stesso Gesù, vivo e vero, come quando era in mezzo a noi – e continua a essere in mezzo a noi, sino alla fine dei secoli – per unirci al suo Sacrificio e nella Santa Comunione farci crescere nella sua Vita divina, per trasfigurarci in Lui.
I teologi della Santissima Eucaristia, davvero Cattolici, sulle orme di San Tommaso d’Aquino (Summa Theologiæ, III, 73-83), come Padre Enrico Zoffoli (La Messa è tutto 1989), insegnano che «il dono proprio della Santa Comunione è il dono cristifico», cioè la nostra trasfigurazione in Cristo, la nostra divinizzazione con Lui nella Santissima Trinità.
Fonte: Il settimanale di Padre Pio, 2 giugno 2013.