La memoria liturgica di Madre Teresa iscritta nel Calendario Romano Generale

Madre Teresa di Calcutta
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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 11.02.2025 – Vik van Brantegem] – È stato pubblicato il Decreto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, con cui a nome di Papa Francesco, accogliendo richieste e desideri di pastori, religiosi, fedeli, è iscritta Santa Teresa di Calcutta, vergine, nel Calendario Romano Generale. Nel Martirologio Romano al primo posto al 5 settembre è stato inserito il seguente elogio: Santa Teresa (Agnese) Gonxha Bojaxhiu, vergine, che, nata nell’Epiro, ebbe sete di Cristo sulla croce e con eccezionale carità si spense verso i fratelli più poveri, fondò sia le Congregazioni dei Missionari che le Missionarie della Carità per il servizio totale dei malati e degli abbandonati.

Madre Teresa di Calcutta, al secolo Anjezë Gonxhe Bojaxhiu (Skopje, 26 agosto 1910-Calcutta, 5 settembre 1997), è stata una religiosa albanese naturalizzata indiana, fondatrice delle Congregazioni dei Missionari e delle Missionarie della Carità. Il suo lavoro instancabile tra le vittime della povertà di Calcutta l’ha resa una delle persone più famose al mondo e le ha valso numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Nobel per la Pace nel 1979. È stata proclamata beata da San Giovanni Paolo II il 19 ottobre 2003 e santa da Papa Francesco il 4 settembre 2016.

Decreto
sull’iscrizione della celebrazione
di Santa Teresa di Calcutta, vergine
nel Calendario Romano Generale

«Chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore» (Mc 10, 43). Vivendo radicalmente e proclamando in modo audace il Vangelo, santa Teresa di Calcutta è una testimone della dignità e del privilegio del servizio umile. Scegliendo di non essere solo la più piccola, ma la serva dei più piccoli, ella divenne modello di misericordia e autentica icona del buon Samaritano. La misericordia, infatti, è stata per lei il «sale» che dava sapore a ogni sua opera, e la «luce» che rischiarava le tenebre di quanti non avevano più neppure lacrime per piangere la loro povertà e le loro sofferenze.
Il grido di Gesù sulla croce, «Ho sete» (Gv 19, 28), penetrò la parte più profonda dell’anima di Teresa. Pertanto, per tutta la vita si dedicò completamente ad estinguere la sete di Gesù Cristo di amore e delle anime, servendolo tra i più poveri dei poveri. Piena dell’amore di Dio, irradiava in ugual misura il medesimo amore agli altri.
Iscritto nell’albo dei santi nel 2016 dal Sommo Pontefice Francesco, il nome di Santa Teresa di Calcutta non smette di risplendere come fonte di speranza per tanti uomini che cercano consolazione alle tribolazioni del corpo e dello spirito.
Pertanto il Sommo Pontefice Francesco, accogliendo le petizioni e i desideri di Pastori, di religiose e religiosi, come di associazioni di fedeli, considerato l’influsso esercitato dalla spiritualità di Santa Teresa di Calcutta in diverse regioni del mondo, ha disposto che il nome di Santa Teresa di Calcutta, vergine, sia iscritto nel Calendario Romano Generale e la sua memoria facoltativa sia celebrata da tutti il 5 settembre.
Questa nuova memoria sia inserita in tutti i Calendari e Libri liturgici per la celebrazione della Messa e della Liturgia delle Ore, adottando i testi liturgici allegati al presente decreto che devono essere tradotti, approvati e, dopo la conferma di questo Dicastero, pubblicati a cura delle Conferenze Episcopali.
Nonostante qualsiasi cosa in contrario.
Dalla sede del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, 24 dicembre 2024.

Arthur Card. Roche
Prefetto

+ Vittorio Francesco Viola, O.F.M.
Arcivescovo Segretario

Commento del Cardinale Artur Roche
Santa Teresa di Calcutta
nel Calendario Romano Generale

Il 24 dicembre 2024, giorno in cui Papa Francesco ha aperto la porta della Basilica Vaticana, segnando l’inizio dell’Anno Giubilare della Speranza, il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha emanato un Decreto a nome del Santo Padre (Prot. N. 703/24), con il quale la celebrazione di Santa Teresa di Calcutta, vergine, è stata iscritta nel Calendario del Rito Romano il 5 settembre come memoria facoltativa.
Questo inserimento voluto dal Santo Padre in risposta alle richieste di vescovi, religiosi e associazioni di fedeli, e dopo aver ben considerato l’influenza della spiritualità di Santa Teresa di Calcutta in tutto il mondo, ha lo scopo di proporla come eccezionale testimone di speranza per coloro che sono stati scartati nella vita.
Insieme al Decreto sono pubblicati, in lingua latina, i testi da aggiungere a tutti i Calendari e ai Libri liturgici per la celebrazione della Messa e della Liturgia delle Ore, nonché al Martirologio Romano.
Spetta ora alle Conferenze Episcopali tradurre, approvare e, dopo la conferma di questo Dicastero, pubblicare i testi liturgici per tale celebrazione, come previsto dalle norme vigenti (cfr. Lettera Apostolica in forma di Motu proprio Magnum principium).
Nell’omelia della Celebrazione Eucaristica durante la quale si è svolto il Rito di Canonizzazione di Santa Teresa di Calcutta (4 settembre 2016), Papa Francesco l’ha indicata come generosa dispensatrice della misericordia divina che, come “sale” che insaporisce ogni cosa e “luce” che rischiara le tenebre, ha pervaso tutto ciò che ha compiuto.
Questa Serva degli ultimi tra gli ultimi è, dunque, un’autentica icona del Buon Samaritano. “La sua missione nelle periferie delle città e nelle periferie esistenziali”, come ha osservato il Santo Padre nella sua omelia, “permane ai nostri giorni come testimonianza eloquente della vicinanza di Dio ai più poveri tra i poveri”.
Nei testi liturgici di questa celebrazione, la Colletta ci rivela il cuore della sua spiritualità: la chiamata a soddisfare la sete di Gesù Cristo sulla Croce rispondendo con amore alle necessità dei più bisognosi. Per questo motivo, supplichiamo Dio Padre affinché, imitando il suo esempio, possiamo servire Cristo presente nei nostri fratelli e sorelle sofferenti.
Per il Lezionario, la prima lettura è un testo del profeta Isaia sul digiuno gradito a Dio (cf. Is 58,6-11), seguito dal Salmo 33: “Benedirò il Signore in ogni tempo”.
Il Vangelo, preceduto dall’Alleluia che mette in evidenza la rivelazione dei misteri del Regno ai piccoli (cf. Mt 11,25), riporta il bellissimo testo del Vangelo secondo Matteo che, dopo aver enumerato le opere di misericordia, contiene le seguenti parole che Madre Teresa ha fatto rivivere in modo meraviglioso: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40).
Per quanto riguarda la Liturgia delle Ore, dopo la nota agiografica, la seconda lettura dell’Ufficio delle Letture è un testo tratto dalla lettera che la Santa scrisse a Padre Joseph Neuner nel 1960, in cui, aprendo la sua anima, manifesta le tenebre dell’assenza di Dio con le quali ha vissuto per molti anni, ma che ha offerto con gioia a Dio, affinché, sopportando fedelmente questa prova, molte anime potessero essere illuminate.
I testi liturgici si concludono con l’elogio del Martirologio Romano che ora la colloca al primo posto delle celebrazioni del 5 settembre.
L’inserimento di questa celebrazione nel Calendario Romano Generale ci aiuti a contemplare questa donna, faro di speranza, piccola di statura ma grande nell’amore, testimone della dignità e del privilegio dell’umile servizio in difesa di ogni vita umana e di tutti coloro che sono stati abbandonati, scartati e disprezzati anche nel nascondimento del grembo materno.

Arthur Card. Roche
Prefetto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti

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