Rapporto indipendente sugli abusi sessuali nella Diocesi di Bolzano-Bressanone nell’ambito del progetto “Il coraggio di guardare”

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 21.01.2025 – Ivo Pincara] – Sono 67 i casi accertati di abusi sessuali nella Chiesa in Alto Adige tra il 1963 e il 2023. Questi riguardano 24 sacerdoti e 59 vittime. L’età media dei sacerdoti è tra i 28 e 35 anni, mentre quella delle vittime tra gli 8 e i 14 anni, poco più del 50% di sesso femminile. Sono i dati principali del rapporto indipendente sugli abusi sessuale nella Chiesa in Alto Adige, elaborato dallo studio legale Westpfahl-Spilker-Wastl di Monaco di Baviera, su incarico della Diocesi di Bolzano e Bressanone. Il rapporto nell’ambito del progetto triennale Il coraggio di guardare è stato presentato oggi, 20 gennaio 2025 in una conferenza stampa, alla presenza del Vescovo Ivo Muser, che esaminerà ora in modo approfondito la relazione e venerdì 24 gennaio 2025, nel corso di una conferenza stampa, esprimerà personalmente la propria posizione in merito.
I casi sono stati tutti anonimizzati per proteggere le vittime. Il “caso numero 5” riguarda un sacerdote che nei primi anni 60 ha compiuto un primo abuso ed è stato trasferito, poi un altro abuso ed ancora trasferito, e così ancora per 50 anni: solo nel 2010 è stato escluso dall’attività pastorale. In relazione a questo caso l’Avv. Ulrich Wastl ha detto che in questo caso “manca una cultura dell’errore e questo, nel caso degli abusi, è l’inizio della fine”. Ha fatto anche un riferimento alla presunzione d’innocenza, osservando che questo principio non esclude la possibilità di misure e provvedimenti preventivi.
Il “caso numero 15” è invece dedicato a un sacerdote che, nonostante le proteste dei fedeli, ha celebrato i funerali di un suicida, che era stata una sua presunta vittima di abusi.
Il rapporto di indagine Abuso sessuale di minori e persone vulnerabili ad opera di chierici nel territorio della Diocesi di Bolzano-Bressanone dal 1964 fino al 2023. Responsabilità, cause sistemiche e raccomandazioni dello studio legale Westpfahl Spilker Wastl di Monaco di Baviera rappresenta un passo importante nell’ambito del progetto Il coraggio di guardare [QUI], avviato dalla Diocesi di Bolzano-Bressanone nel novembre 2023, con l’obiettivo di fare luce sui casi di abuso sessuali del passato, rafforzare le misure di prevenzione e offrire aiuto alle persone coinvolte. Il progetto parte da una visione per il futuro: “La Chiesa come luogo sicuro per bambini e giovani”. La base di tutto ciò è il Vangelo e la missione della Chiesa di annunciare, far percepire e celebrare la Buona Novella. Anche Gesù ha messo i bambini al centro e li ha benedetti. Promuove con loro un atteggiamento che corrisponde al Regno di Dio.
La prima fase di questo progetto – la cosiddetta chiarificazione – ha incluso la verifica di tutti gli archivi diocesani rilevanti e lo svolgimento di interviste con persone coinvolte, testimoni e altre figure informate sui fatti. Questo incarico è stato affidato allo studio legale Westpfahl Spilker Wastl di Monaco di Baviera, con il sostegno dello Studio legale associato Kofler Baumgartner & Partner di Brunico. I contenuti del rapporto appena pubblicato erano sconosciuti a tutti fino alla presentazione ufficiale, compreso il Vescovo Ivo Muser, che ha avuto modo di consultarli solo durante la presentazione odierna.
La Diocesi di Bolzano-Bressanone
e il confronto con il tema degli abusi
Dal 2010 la Diocesi di Bolzano-Bressanone si occupa, a livello istituzionale, del problema degli abusi. Nel 2010 è stato istituito un centro di ascolto con il Dott. Werner Palla come referente indipendente e il servizio di prevenzione con il Dott. Gottfried Ugolini. Il Dott. Palla è stato affiancato da un comitato consultivo interdisciplinare. Le persone vittime di abuso potevano contattare l’ufficio del referente del centro di ascolto via e-mail. Qui hanno trovato un ascolto accogliente e un sostegno adeguato.
Nel 2012 è stato organizzato il primo convegno per sensibilizzare sul tema degli abusi. A questo sono seguiti altri convegni con interventi specialistici, discussioni, workshop e testimonianze di persone colpite. Sono state invitate a partecipare istituzioni, organizzazioni e associazioni ecclesiali, nonché servizi e organizzazioni non ecclesiali e contesti interessati. Contemporaneamente è stato istituito un gruppo di lavoro dedicato alla prevenzione degli abusi sessuali e di altre forme di violenza. È stato quindi creato un tavolo di esperti composto professionisti di varie discipline, interni ed esterni al contesto diocesano. L’Equipe di esperti ha sviluppato una cornice di riferimento concettuale per il lavoro di prevenzione e per l’ufficio del difensore civico. A tutt’oggi, l’Equipe di esperti fornisce consulenza alla diocesi su tutte le questioni relative agli abusi sessuali e ad altre forme di violenza.
Il Centro di ascolto e il servizio di prevenzione sono stati riorganizzati nel 2018. La Dott.ssa Maria Sparber è diventata la nuova referente del Centro di ascolto. Le procedure e la documentazione dell’ufficio del difensore civico sono state standardizzate. Nell’ambito delle nuove linee guida della Conferenza Episcopale Italiana, il precedente Servizio di prevenzione è stato rinominato in „Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili“.
Una parte importante del lavoro era ed è il contatto con altre organizzazioni ecclesiastiche sia sul territorio nazionale che internazionale. Lo scopo è lo scambio di esperienze e il vicendevole apprendimento. Fa parte di questa rete l’ex Centro per la protezione dell’infanzia, ora Istituto di antropologia della Pontificia Università Gregoriana di Roma.
Altrettanto importanti sono i contatti con i servizi e le organizzazioni locali e con le autorità istituzionali. Esiste un dialogo costante con l’Ufficio del Garante per l’infanzia e l’adolescenza. Il servizio diocesano è membro della Rete prevenzione alla violenza della Provincia Autonoma di Bolzano. Con la Procura della Repubblica presso il Tribunale e con la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni sono state elaborate e condivise delle linee procedurali in caso di abusi nell’ambito ecclesiale.
Le numerose testimonianze di donne e uomini che hanno subito abusi nella Chiesa e la discussione tematica hanno reso evidente la necessità di una revisione completa dell’organizzazione del contesto nella diocesi su questo tema specifico per creare una base comune per un lavoro di prevenzione efficace.
Dal 2017, l’Equipe di esperti ha discusso e affrontato l’idea di realizzare uno studio sui casi di abuso nella diocesi. Una prima bozza di progetto è stata presentata nel 2018 dal Prof. Heiner Keupp, dell’Istituto per la ricerca pratica e la consulenza progettuale, Monaco di Baviera. Nel 2022, un gruppo di lavoro nominato dal vescovo ha sviluppato un progetto per condurre uno studio insieme alla Prof.ssa Ulrike Loch, della Libera Università di Bolzano. Entrambe le proposte non sono state approvate dai vari consigli diocesani.
Nel 2023 l’Istituto di antropologia della Pontificia Università Gregoriana di Roma si è offerto di accompagnare un progetto e di realizzarlo con esperti interni ed esterni. Il Dott. Gottfried Ugolini (responsabile del Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili), il Dott. Peter Beer (Istituto di antropologia, Roma) e il Dott, Helmut Hell (beOrg AG) hanno quindi elaborato il progetto Il coraggio di guardare. Il progetto è stato approvato dai vari consigli diocesani.
Nell’estate del 2023, il vescovo Ivo Muser ha istituito un gruppo direttivo incaricato di attuare il progetto. Il progetto è stato presentato e promosso nel novembre 2023 con un convegno a Bolzano.