La presidente di Costa Rica invita il Papa

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“Nonostante tutto la Costa Rica continua a promuovere la pace e il disarmo”: è questo il messaggio che la presidente Laura Chinchilla Miranda ha portato oggi a Papa Francesco. Insieme all’espressione dell’affetto del popolo costaricano verso il Papa e all’invito a visitare il paese centroamericano (la prima e ultima visita risale al 1983, quando Giovanni Paolo II si recò nel paese). Il colloquio privato tra i due, nella Sala della Biblioteca, è durato circa 25 minuti “in un clima di cordialità” informa il Vaticano. Al suo arrivo, la presidente ha salutato il Papa con un “mucho gusto”, a cui Francesco ha risposto “si senta come a casa sua”. Al termine del colloquio c’è stato lo scambio dei doni: il Papa ha ricevuto alcune stole bianche tessute dalle donne indigene e ha ricambiato con il libro degli atti dell’assemblea dell’episcopato latinoamericano ad Aparecida nel 2007 (“Ne ho letto già alcuni capitoli”, gli ha detto la presidente) e con la medaglia del pontificato. Laura Chinchilla Miranda era accompagnata da un seguito di 12 persone: non dal marito, sposato in seconde nozze. Per la presidente del Costa Rica è la seconda volta in Vaticano, nel corso del suo mandato quadriennale che si chiude a maggio 2014. Laura Chinchilla Miranda ha incontrato anche Benedetto XVI a maggio 2012. E già in quella occasione – come oggi – si era auspicato il rafforzamento delle relazioni bilaterali, magari tramite un Accordo “rispettoso dell’identità del Paese e della sana autonomia e collaborazione esistente fra le autorità civili e quelle ecclesiastiche”.

Oggi si è dato seguito a quell’intuizione, confermando “l’opportunità di addivenire ad un Accordo tra il Costa Rica e la Santa Sede, in modo da rafforzare le relazioni bilaterali per il bene e lo sviluppo del Paese” si legge nella nota della sala stampa vaticana. Nel corso dei colloqui “sono state rilevate la collaborazione tra la Chiesa e lo Stato nell’affrontare alcune problematiche sociali e l’attenzione comune ad alcuni temi quali la tutela della vita e la salvaguardia dell’ambiente”. Infine, “si è fatto cenno alla situazione regionale e ad alcune problematiche internazionali, rilevando la necessità dell’impegno per la costruzione della pace”.

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