Solennità di Maria Santissima, Madre di Dio: Cristo è la nostra pace  

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Il 1° gennaio è  giornata di preghiera per la pace; la liturgia celebra la solennità di Maria Santissima Madre di Dio. In Maria si realizzano le attese di Israele e Maria apre all’umanità il futuro atteso da secoli, l’era della pace universale. La divina maternità di Maria è la pietra miliare che segna l’inizio dell’era nuova: a mezzanotte inizia il nuovo anno; noi cristiani siamo consapevoli che il tempo e la vita sono contrassegnati   dalla nascita di Cristo Gesù perché questo è il piano salvifico di Dio: ‘Quando venne la pienezza dei tempi, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna’.

Iniziare da cristiani  un anno nuovo significa iniziarlo da ‘figli di Dio’, da riscattati da Cristo Gesù; non più schiavi del peccato ma veri figli della grazia. La Liturgia oggi inizia invocando la benedizione di Dio ed implorando, per intercessione di Maria, il dono della pace; la pace vera annunziata dagli Angeli, che non è una conquista dell’uomo o frutto di accordi politici: la pace vera è dono di Dio da implorarsi costantemente; una pace da portare avanti con gioia e pazienza, restando sempre docili all’insegnamento di Gesù.  

La pace non può esistere se non si promuove, a tutti i livelli, il riconoscimento della dignità della persona umana offrendo a tutti gli uomini la possibilità di vivere conforme a questa dignità. Ogni uomo, di qualsiasi colore, è persona, cioè essere dotato di intelligenza e volontà e, quindi, soggetto di diritti e di doveri, che scaturiscono  da questa natura; tali diritti e doveri sono universali, inviolabili, inalienabili. Non esiste la persona di serie A e la persona di serie B, tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio; questa è la verità chiave per la soluzione di tutti i problemi che riguardano la pace.

Educare alla pace significa aprire la mente e il cuore ad accogliere i valori espressi chiaramente nella enciclica ‘Pacem in terris’: la verità, la giustizia, l’amore, la libertà. Un vero progetto educativo deve coinvolgere la vita del singolo e quella della famiglia; è un progetto che dura tutta la vita e fa della persona un essere responsabile di sé e degli altri, capace di promuovere sempre il bene dell’uomo singolo e di tutti gli uomini. All’inizio di ogni anno ritorna sempre impellente il problema della famiglia, cellula viva della società dove ogni individuo realizza se stesso.

La famiglia naturale, fondata sul matrimonio di un uomo e una donna, è la culla della vita e dell’amore, la prima ed insostituibile educatrice della vera pace. L’umanità è la grande famiglia: se vuole vivere in pace deve ispirarsi  ai valori ai quali si ispira la famiglia stessa. La nascita di Gesù a Bethlem, figlio di Maria legittimamente sposata con Giuseppe, è la risposta di Dio al mistero della pace.

Da qui la necessità  al primo dell’anno di rivolgere il pensiero alla Madonna, che invochiamo ‘Theotokos’ (Madre di Dio). Gesù poteva salvare l’uomo in mille modi, ma volle nascere in una famiglia, cellula insostituibile; farsi uomo in mezzo agli uomini assumendone la natura:

“Nella pienezza dei tempi Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge” (insegnamento mirabile per ogni uomo). Maria, madre di Dio, è il titolo mirabile della reale grandezza di Maria.  Di lei si parla poco nel Vangelo ma non manca mai nei momenti decisivi della storia della salvezza: incarnazione di Gesù, la Pasqua, la Pentecoste.

Maria concepì per opera dello Spirito santo e presentò Gesù ai Pastori e ai Magi. Maria fu ai piedi della Croce per raccogliere il sangue di Cristo immolatosi per la nostra salvezza; Maria fu presente nel cenacolo il giorno della discesa dallo Spirito santo. Maria, madre di Cristo e della Chiesa, ispiri oggi propositi di dialogo, di riconciliazione, di pace nella famiglia e nel mondo intero. “Donna, sei tanto grande e tanto vali ,// che qual vuol grazia ed a te non ricorre //, sua disianza vuol volar senz’ali”. (Dante, Par. XXXIII, 13-15). Rivolgi a noi, Madre, gli occhi tuoi misericordiosi!