Tutti nascono, ma pochi diventano. E per essere se stessi ci vuole coraggio

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 15.12.2024 – Vik van Brantegem] – La tela La Riproduzione Vietata di René Magritte (1937, olio su tela, 81,3×65 cm, Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam) fa parte di una serie di tre opere, con Il modello rosso (anch’essa al Museum Boijmans Van Beuningen) e Il tempo trafitto (al The Art Institute of Chicago), che furono commissionate a Magritte per decorare la sala da ballo di sua casa a Londra dal poeta Edward James, un mecenate dell’artista e un grande ammiratore del Surrealismo. Si tratta di un’opera bellissima e interessante, ricca di significati nascosti.

Non si sa chi sia il protagonista della tela, l’uomo di spalle che si guarda allo specchio (è impossibile dirlo, dato che il protagonista è di spalle, ma molti pensano che sia Edward James). Magritte nel dipinto gioca con la percezione e l’illusione, dipingendo nello specchio l’uomo riflesso ancora di spalle invece che di fronte. L’unico altro oggetto che si vede è il libro Storia di Arthur Gordon Pym di Edgar Allan Poe sulla mensola in marmo alla destra dell’uomo. L’illusione non si ferma soltanto al riflesso nello specchio. Lo specchio e la mensola non sono racchiusi all’interno della tela, ma continuano al di fuori, dando la sensazione che lo spazio dell’opera sia ancora più ampio. Anche la luce arriva da fuori dalla tela, da sinistra.
Non si sa quale sia il significato dell’opera; è un mistero. Magritte riteneva che nelle opere d’arte si potesse fare ciò che nella vita reale è impossibile. Ha giocato spesso sull’illusione e sulla percezione.
Riportiamo di seguito una breve riflessione su La Riproduzione Vietata, che la scrittrice Guendalina Middei (@Professor X) ha pubblicato, con la foto della tela di René Magritte, in un post sulla sua pagina Facebook Professor X [QUI]. Il suo ultimo libro Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera. L’arte di leggere i classici in dieci brevi lezioni, Guendalina Middei l’ha scritto per far innamorare i lettori della letteratura cosi come se ne è innamorata lei. La scrittrice è presente su Messenger con il canale Incontri con Professor X [QUI].

«Vedete questo dipinto? Vi siete mai chiesti perché lo specchio non riflette il viso dell’uomo? E sì c’è un motivo, perché questo quadro, uno dei più famosi al mondo, racchiude un messaggio bellissimo.
In apparenza sembra un dipinto come tanti altri. C’è un uomo, un giovane vestito in modo elegante, che vi dà le spalle mentre si guarda allo specchio. Ma qualcosa non va. Lo specchio non riflette la sua faccia ma soltanto la sua schiena. Inquietante, vero? Se però guardate con attenzione, noterete che il libro accanto all’uomo viene riflesso nello specchio senza problemi. Che cosa vi sta dicendo Magritte?
Che non è uno specchio a poterti dire chi sei. Lo specchio è il simbolo per eccellenza delle apparenze. Abiti, ricchezza, potere, bellezza possono dirti «cosa» sei ma non chi sei. “Viviamo in un mondo in cui il funerale è più importante del morto, il matrimonio più dell’amore, il corpo più dell’intelletto e dell’anima della persona. Viviamo la cultura del contenitore che se ne frega del contenuto”. E nella cultura del contenitore dell’uomo resta soltanto questo: un essere anonimo senza volto.
Non saprai mai chi sei a meno che non perdi chi fingi di essere, ecco cosa vi sta dicendo Magritte. Per essere se stessi ci vuole coraggio… per essere chiunque solo apparenza! Perché un conto è nascere, un conto è diventare. Tutti nascono, ma pochi diventano. “Lo fanno tutti”, “devi essere il migliore”, “non sei abbastanza”, “non sta bene”, sono i veleni che ci vengono iniettati giorno dopo giorno con l’educazione, con il ricatto, con la paura. Ci sono cose come “successo”, “perfezione”, “popolarità” che ti impediscono di trovare. Te stesso, la tua anima, il tuo cuore.
E poi ci sono cose che sono antidoto e cura, come il libro riflesso nello specchio, cose che ti aiutano, in un mondo in cui tutti ti giudicano per ciò che pari, a ritrovare chi sei. Perché non per sembrare, ma per brillare siete nati. Non accontentatevi di essere delle fotocopie, ecco cosa vorrei dire ai ragazzi. Non lasciate che nessuno offuschi il vostro splendore» (Guendolina Middei).

Un viaggio
alla scoperta
di nove giganti della letteratura
Possiamo ritrovare la capacità di meravigliarci leggendo Tolstoj? Sentirci di nuovo affamati di vita grazie a Leopardi? O assaporare il tempo con Il Gattopardo?
Nel suo libro Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera. L’arte di leggere i classici in dieci brevi lezioni (Feltrinelli 2024, 208 pagine [QUI]) Guendalina Middei ci accompagna, con passione e originalità, alla scoperta di nove giganti della letteratura e, superando l’idea che serva una cultura enciclopedica per comprenderli e amarli, ci contagia con il desiderio irresistibile di leggerli: Leopardi, Tolstoj, Manzoni, Mann, Kafka, Dostoevskij, Austen, Tomasi di Lampedusa e Orwell rivelano le illusioni in cui siamo irretiti e ci danno strumenti di straordinaria modernità per vivere in un presente incerto.
In questo viaggio attraverso alcuni dei loro capolavori, Guendalina Middei presta ascolto alle voci che, come magiche zattere, si levano dalle loro pagine, alla ricerca di quelle stelle polari che indicano la rotta in questa strana cosa che si chiama esistenza. Nei personaggi, che si muovono tra gli inciampi, le emozioni e la ricerca di un senso profondo, l’autrice sente risuonare le tante domande che bruciano dentro di noi. Così, Anna Karenina non è solo la storia di una relazione clandestina e tragica, ma quella di una donna che, riappropriandosi dei suoi desideri, rinasce alla vita. Delitto e castigo ci racconta di un giovane che sente e pensa troppo intensamente, interrogandosi sul dolore e su come superarlo. In Leopardi ritroviamo l’ansia tormentosa di un ragazzo che vorrebbe aprirsi al mondo e scoprire quale posto occupare. E, ancora, a quanti è capitato di vivere una metamorfosi interiore tanto inaspettata come quella di cui ci parla Kafka?
Chiunque ami il gusto di letture che non smettono di sorprendere per la loro ricchezza troverà suggestioni preziose per accostarle e lasciare che ci parlino, superando con piccoli stratagemmi le difficoltà che pongono.