Il Vaticano ha presentato 49 proposte contro la tratta delle persone
Nei primi giorni di novembre si è svolto presso la Casina ‘Pio IV’ un seminario sui temi dello sfruttamento sessuale, della droga e del traffico di organi, organizzato dalle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze Sociali. Presentando le 49 proposte, emerse dal congresso, monsignor Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, ha spiegato che il successo dell’incontro è stato confermato dalla grande quantità, 90 in totale, di associazioni ed enti presenti come osservatori. Ha poi aggiunto che la linea generale dei relatori e degli osservatori ha suggerito la necessità di un maggiore appoggio della Chiesa di fronte alla gravità del problema del traffico di esseri umani e dello sfruttamento.
Mons. Sanchez Sorondo ha sottolineato che “all’interno del problema c’è il traffico di persone con finalità di sfruttamento sessuale”, aggiungendo che “abbiamo osservato una nuova attitudine molto radicale contro la prostituzione”. Il cancelliere dell’Accademia delle Scienze ha spiegato che il congresso è stato realizzato per volontà esplicita di papa Francesco attraverso un manoscritto inviatogli: “Marcelo, credo sia una buona cosa discutere della tratta delle persone e della schiavitù moderna. La tratta degli organi può essere messa in relazione con la tratta delle persone. Molte grazie. Francesco”.
Tra i 22 relatori hanno preso la parola anche Jeffrey Sachs, cattedratico dell’Università di Columbia e consigliere speciale dell’ONU per gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio; il direttore dell’Ufficio dell’ONU contro la droga e il crimine, Yuri Viktorovich; la coordinatrice della Commissione Europea per la lotta contro la tratta, Myria Vassiliadou. Infine i relatori hanno concordato che a questo incontro seguiranno, sul medesimo tema, un altro seminario nel 2014 e una sessione plenaria delle Pontificie Accademie nel 2015. Mons. Sorondo ha aggiunto: “A nessuno oggi si può negare che la tratta delle persone costituisce un crimine scandaloso contro la dignità umana e una grave violazione dei diritti umani fondamentali, oltre ad essere un evidente acceleratore del lucro criminale in questo secolo”.
Infatti secondo il recente ‘Rapporto UNODC 2012 sul traffico’, si stima che ogni anno sono 20.900.000 le vittime del lavoro forzato, mentre circa 2.000.000 di persone sono vittime del traffico sessuale, e di queste il 60% sono bambine. Il traffico di organi di esseri umani, invece, coinvolge circa 20.000 persone, alle quali, con diverse forme di inganno, vengono estratti in modo illegale organi come il fegato, i reni, il pancreas, la cornea e anche il cuore, con la complicità di medici ed infermieri. Infine mons. Sorondo ha concluso che “le scienze naturali possono fornire nuovi strumenti da impiegare contro questa nuova forma di schiavitù, quali un registro digitale per confrontare il DNA dei bambini scomparsi non identificati (inclusi i casi di adozione illegale) con quello dei loro familiari che ne hanno denunciato la scomparsa. Nessuno può negare che la tratta di esseri umani costituisce un terribile reato contro la dignità umana e una grave violazione dei diritti umani fondamentali”.
Il Concilio Vaticano II affermava che “la schiavitù, la prostituzione, il mercato delle donne e dei giovani, o ancora le ignominiose condizioni di lavoro, con le quali i lavoratori sono trattati come semplici strumenti di guadagno, e non come persone libere e responsabili sono vergognose, guastano la civiltà umana, disonorano coloro che così si comportano e ledono grandemente l’onore del Creatore”. Negli anni ’90 il beato Giovanni Paolo II aveva aggiunto che “queste situazioni sono un affronto ai valori fondamentali condivisi da tutte le culture e da tutti i popoli, valori radicati nella natura stessa della persona umana… L’aumento allarmante del commercio di esseri umani è uno dei pressanti problemi economici, sociali e politici associati al processo di globalizzazione. E’ una grave minaccia per la sicurezza delle singole nazioni e un’improcrastinabile questione di giustizia internazionale”.
Però la tratta internazionale a sfondo sessuale non è limitata alle zone povere e sottosviluppate ma si estende virtualmente a tutte le regioni del mondo. Mentre i paesi con una grande (spesso legale) industria del sesso generano la domanda della tratta di donne, ragazze e bambine, sono i paesi economicamente più depressi quelli che li riforniscono maggiormente. Le regioni d’origine della maggior parte delle vittime dello sfruttamento sessuale sono le ex repubbliche sovietiche, l’Asia e l’America Latina.
E pochi giorni dopo il seminario l’ong ‘Terre des Hommes’ ha rivelato di aver stanato oltre 20.000 pedofili di tutto il mondo offrendo sesso on-line con una bambina filippina di 10 anni creata al computer e chiamata Sweetie. Il direttore della sezione olandese di Terre des Hommes, Albert Jaap van Santbrink, in una conferenza stampa tenuta all’Aia ha raccontato: “Abbiamo creato una bambina virtuale di 10 anni, una filippina su internet. Nell’arco di 10 settimane sono stati più di 20.000 i ‘predatori’ di 71 paesi diversi a entrare in contatto con questa bambina su alcuni forum di discussione”.
Tra questi ‘predatori’, più di 1.000 sono stati ‘facilmente’ identificati: l’ong ha rintracciato i loro indirizzi, i loro numeri di telefono e le loro foto e ha trasmesso tutti i dati alle autorità competenti, in particolare all’Interpol. L’ong ha intrapreso l’iniziativa per sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità sul fenomeno della prostituzione minorile su internet e denunciare il numero ridotto di arresti eseguiti per quello che definisce ‘il turismo del sesso con i bambini via webcam’: solo 6 in tutto il mondo negli ultimi anni.