12 dicembre, memoria della Beata Maria Vergine di Guadalupe. «Ma non ci sono qui io, che sono tua Madre?»

San Juan Diego e la Madonna di Guadapupe
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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 12.12.2024 – Vik van Brantegem] – San Juan Diego Cuauhtlatoatzin (1474 circa–Città del Messico, 1548), l’Azteco convertito al Cristianesimo che, secondo la tradizione, ricevette nel 1531 l’apparizione della Madonna di Guadalupe, fu proclamato santo il 31 luglio 2002 da San Giovanni Paolo II in occasione della sua quinta visita pastorale in Messico (a cui ho partecipato ed ero presente alla cerimonia di canonizzazione). La sua memoria liturgica è il 9 dicembre, data della prima apparizione, mentre il 12 dicembre, giorno dell’ultima apparizione, ricorre la memoria liturgica della Beata Maria Vergine di Guadalupe).

All’alba del 12 dicembre 1531, mentre Juan Diego corre per strada scoraggiato in cerca di un frate che desse i sacramenti a uno zio Juan Bernardino che sta morendo, la Madonna gli va incontro lungo la salita: «Figlio mio, che niente ti affligga. Ma non ci sono qui io, che sono tua Madre? Non sei sotto la mia protezione? Non sono io vita e salute? Non sei nel mio grembo e non stai correndo per conto mio? Hai bisogno di qualcosa? Non temere per tuo zio, che è già guarito».

Dopo aver rassicurato Juan Diego sulla salute dello zio, la Madonna gli ordina di salire in cima al Tepeyac, dove «troverai una grande quantità di fiori. Raccoglili e portameli qui». Nonostante la stagione e il luogo, Juan Diego trovò sul colle degli splendidi fiori di Castiglia, una specie di rose tipiche della regione spagnola, che custodì nella sua tilma, un indumento usato a mo’ di mantello e che per i poveri consisteva in un semplice, ruvido tessuto di maguey, fibre d’agave.

«Mio piccolo figliolo, questi fiori saranno il segno per il vescovo. Solo alla sua presenza aprirai la tilma e mostrerai ciò che porti», gli disse la Madonna. Juan Diego si recò nuovamente da Zumarraga: per mostrare i fiori, al suo cospetto e di altre sette persone. Quando le rose caddero a terra davanti a lui, sulla tilma si impresse all’istante l’immagine della Vergine Maria dall’aspetto di una ragazza meticcia, ricca di splendore e di luce, dallo sguardo penetrante ed intenso, per la meraviglia del vescovo che si inginocchiò commosso assieme a tutti i presenti. Poco dopo fu eretta sul Tepeyac la cappella in onore della Vergine e il vescovo vi fece costruire accanto una piccola casa, dove Juan Diego passò gli ultimi 17 anni della sua vita terrena offrendo preghiere e penitenze e morendo in fama di santità, attestata dal suo culto ininterrotto.

L’immagine della Madonna di Guadalupe sulla tilma di Juan Diego

Nell’idioma indigeno, “guadalupe” significa “schiaccia la testa al serpente”, come si legge nella Genesi: «Io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno» (Genesi 3,15).

L’immagine della Madonna sulla tilma è identica alla descrizione dell’Apocalisse: «Poi un grande segno apparve nel cielo: una donna rivestita del sole, con la luna sotto i piedi e una corona di dodici stelle sul capo» (Apocalisse 12,1).

La Madonna di Guadalupe ha un nastro con dei fiocchi sul ventre, è “incinta“, come dice l’Apocalisse: «Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto» (Apocalisse 12,2).

Dopo quasi cinque secoli, l’immagine sulla tilma sconvolge ancora fedeli e scienziati

1. La temperatura della fibra con cui è costruito la tilma, si mantiene costante a 36,6 °C, la stessa di una persona viva.

2. Non si è scoperto nessun tratto di pittura sulla tilma. In realtà, a una distanza di 10 centimetri dall’immagine, si vede solo le fibre crude: i colori scompaiono.
Studi scientifici non riescono a scoprire l’origine della colorazione che forma l’immagine, né la forma in cui la stessa è stata dipinta. Non si riscontrano tracce di pennellate né di altra tecnica conosciuta. Gli scienziati della NASA affermarono che il materiale che origina i colori non è nessuno degli elementi conosciuti sulla Terra.
Si è fatto passare un raggio laser lateralmente sopra la tilma, e si è evidenziato che la colorazione non è né al dritto né al rovescio, ma che i colori fluttuano a una distanza di tre decimi di millimetro sopra il tessuto, senza toccarlo. I colori fluttuano nell’aria, sopra la superficie della tilma.

3. La fibra di maguey che costituisce la tela dell’immagine, non può durare più di 20 o 30 anni. Vari secoli fa si dipinse una replica dell’immagine su una tela di fibra di maguey simile, e la stessa si disintegrò dopo alcuni decenni. Mentre, a quasi 500 anni dal miracolo, l’immagine di Maria continua a essere perfetta come il primo giorno. La scienza non si spiega l’origine dell’incorruttibilità della tela.

4. Nell’anno 1791 si rovescia accidentalmente acido muriatico sul lato superiore destro della tilma. In un lasso di 30 giorni, senza nessun trattamento, se ricostituì miracolosamente il tessuto danneggiato.

5. All’inizio del secolo XX, un uomo nascose una bomba ad alto potenziale in un arredo floreale, che collocò ai piedi della tilma. L’esplosione distrusse tutto ciò che era intorno, meno la tilma, che rimase in perfetto stato di conservazione.

6. Studi oftalmologici realizzati negli anni 1975 e 1976 dal chirurgo Edoardo Turati Alvarez e dell’equipe del medico Javier Torroella sugli occhi di Maria, hanno costatato che sono di una brillantezza e di una profondità singolari. Avvicinando loro la luce, la retina si contrae e ritirando la luce, la retina torna a dilatarsi, esattamente come accade ad un occhio vivo.

7. Uno dei medici che analizzò la tilma collocò il suo stetoscopio sotto il nastro con fiocchi che Maria ha intorno alla vita (segnale che è incinta) e ascoltò battiti che si ripetevano ritmicamente, contò 115 pulsazioni al minuto, come per un bebè nel ventre materno.

8. Le stelle visibili nel manto della Vergine Maria riflettono l’esatta configurazione e posizione del cielo che il Messico presentava nel giorno in cui avvenne il miracolo. L’astrofisico Mario Rojas, in un’ora vicina al solstizio d’inverno del 1981, disegnò, con l’aiuto di una lente curva per evitare deformazioni, le costellazioni della volta del cielo. Le fissò su carta trasparente e, sovrapponendole alla mappa stellare della tilma, le trovò che combaciavano in modo perfetto. Gli scienziati che hanno esaminato la tilma hanno trovato straordinaria questa immagine così nitida e precisa. Ma c’è di più. Alcune costellazioni che non appaiono sulla tilma, hanno una coincidenza simbolica con la figura della Vergine. La “Corona Boreale” cade sulla fronte di Maria, la “Vergine” sulle mani, il “Leone” sul ventre gravido. “Orione” sull’angelo che sostiene la Vergine. Tutto questo è eccezionale e pieno di mistero.

9. Nelle pupille di Maria (di soli 7,8 mm) si sono scoperte minute immagini umane, che nessun artista avrebbe mai potuto dipingere. Sono due scene e si ripetono in tutte e due gli occhi. L’immagine del Vescovo Zumárraga negli occhi di Maria fu ingrandita mediante tecnologia digitale, e ha rivelato che nei suoi occhi è ritratta l’immagine dell’indio Juan Diego, che apre la sua Tilma davanti al vescovo.
Già nel 1929, il fotografo Alfonso Marqué Gonzalez aveva scoperto nell’occhio destro della Madonna, (così viene chiamata la Madonna di Guadalupe), la sagoma di una figura umana. Anche il fotografo Carlos Solinas confermò, nel 1951 la stessa figura. Tra gli anni 1956 e 1958 il chirurgo Tottija Lovoignet confermò i riflessi umani su ambedue gli occhi.
Negli anni Ottanta, José Tonsmann, usando le stesse apparecchiature dell’astronave Viking per analizzare la superficie di Marte, vi scoprii i riflessi di diverse persone. Evidentemente si tratta dei personaggi presenti nel palazzo del vescovo quando l’immagine della Madonna si stampò sulla tilma di Juan Diego:

  • un indio seduto a gambe incrociate di cui si vedono i lacci dei sandali, i capelli legati dietro l’orecchio e un anello o forse un orecchino;
  • la figura di un uomo anziano con pronunciata calvizie, barba bianca, naso dritto, sopracciglia sporgenti;
  • alla sinistra dell’uomo anziano la figura di un altro uomo ancora giovane,
  • il profilo di un uomo di età matura con barba e baffi, naso grande e aquilino, zigomi sporgenti, occhi incavati e labbra socchiuse, nell’atto di aprire il mantello;
  • alle spalle dell’indio una donna giovanile dal volto scuro;
  • un altro personaggio con barba;
  • un gruppo familiare composto da 5 persone: mamma, papà e 3 figli di cui uno avvolto in scialle.

Preghiera alla Madonna di Guadalupe

Benedetta Vergine di Guadalupe! Ti chiedo a nome di tutti i miei fratelli del mondo, di benedirci e proteggerci. Dacci una prova del tuo amore e bontà e ricevi le nostre preghiere e orazioni.
Oh Purissima Vergine di Guadalupe! Ottieni da tuo figlio il perdono dei miei errori, benedizione per il mio lavoro. Rimedi per le mie infermità e necessità, e tutto ciò che credi conveniente chiedere per la mia famiglia.
Oh Santa Madre di Dio, non deludere le suppliche che t’indirizziamo nelle nostre necessità.
Amen.

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