Le Sante Messe tradizionali al Pellegrinaggio di Pentecoste a Chartres nel mirino della Santa Sede
[Korazym.org/Blog dell’Editore, 12.12.2024 – Jan van Elzen] – La Santa Sede vuole eliminare le Messe tradizionali dal Pellegrinaggio di Pentecoste da Parigi a Chartres? Secondo Matthieu Lasserre il 4 dicembre 2024 sul quotidiano della Conferenza Episcopale Francese La Croix, il Pellegrinaggio di Pentecoste, che ogni anno collega Parigi a Chartres durante il fine-settimana di Pentecoste, è sotto esame da parte del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. La Santa Sede ritiene che gli organizzatori del pellegrinaggio non stiano rispettando le regole in vigore per la celebrazione della Santa Messa Vetus Ordo. Marco Tosatto su Stilum Curiae ha osservato, che ormai è evidente che l’obiettivo dichiarato non è l’unione dei credenti ma la loro divisione e discriminazione, seguendo una agenda ben precisa. Riportiamo di seguito la traduzione italiana dal francese dell’articolo, a cura di MiL-Messainlatino.it [QUI].
La Santa Sede avrebbe intenzione di vietare le celebrazioni della Santa Messa tradizionale al Pellegrinaggio di Pentecoste, il raduno tradizionalista più simbolico della Chiesa Cattolica in Francia? Secondo informazioni concordanti provenienti da Parigi e da Roma, il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ritiene che questo raduno annuale sollevi questioni di conformità con le norme vigenti sulla Santa Messa tradizionale. Sta valutando la possibilità di vietare alcune celebrazioni.
L’edizione 2025 del Pellegrinaggio organizzato dell’associazione Notre-Dame de Chrétienté, che dovrebbe vedere ancora migliaia di pellegrini confluire nella cattedrale di Notre-Dame di Chartres dal 7 al 9 giugno 2025, è nel mirino di questo Dicastero, guidato dal Cardinale Arthur Roche. Egli è l’autore dei testi che limitano l’uso dei Messali Romani preconciliari e ritiene che gli organizzatori dell’evento non stiano rispettando le norme.
«La Santa Messa di chiusura della cattedrale di Notre-Dame di Chartres è una zona senza legge – afferma una persona che ha molta familiarità con la questione –. La questione di vietare questa Santa Messa sembra essere sul tavolo». Si punta il dito contro il fatto che la Santa Messa di chiusura si tiene nella cattedrale senza autorizzazione.
«Incomprensione» degli organizzatori
Da un rescritto papale pubblicato nel 2023, che chiarisce la Lettera apostolica in forma di Motu proprio Traditionis custodes sull’uso della liturgia romana anteriore alla riforma del 1970 [QUI], qualsiasi celebrazione in rito tradizionale richiede l’approvazione della Santa Sede e non può essere tenuta in una chiesa parrocchiale senza un’analoga autorizzazione del vescovo diocesano. Allo stesso modo, l’uso dei libri liturgici preconciliari nelle pianure del bacino parigino non è stato approvato dalle autorità romane.
Come verrebbe percepita questa decisione dagli interessati? Jean de Tauriers, Presidente dell’associazione Notre-Dame de Chrétienté, esprime la sua «incomprensione» in anticipo e dice di sentirsi «sopraffatto» dalla «burocrazia». Si rammarica di una potenziale limitazione che potrebbe «essere difficile da spiegare» ai futuri partecipanti. Nel 2024, 18.000 persone si sono recate a Chartres.
Contattati, i responsabili del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti non hanno voluto commentare l’argomento. Un’altra fonte, consultata dal quotidiano La Croix, ha detto: «Possiamo percepire che la questione è profondamente irritante al di là del Tevere. Tanto più che il 2025 è l’anno del Giubileo e l’anniversario del Concilio di Nicea, il che significa che si presterà particolare attenzione al rispetto dell’autorità dottrinale della Chiesa».
Celebrazione della Messa ordinaria
Oltre alla celebrazione di una Santa Messa tradizionale in una cattedrale per così tanti pellegrini, è altrettanto spiacevole l’impossibilità per i sacerdoti di celebrare la Messa ordinaria nel contesto di questo pellegrinaggio. «Non abbiamo il potere di proibire questa o quella liturgia – ha detto il Presidente dell’associazione organizzatrice –. Ricordiamo che la nostra spiritualità è legata alla Santa Messa tradizionale: se non si ama il Sacro Cuore, non si va alla basilica del Sacro Cuore di Paray-le-Monial!».
Questo rifiuto di celebrare con i libri liturgici attuali è fonte di delusione per Mons. Philippe Maurice Marie Joseph Christory, Vescovo di Chartres, che spera in un gesto di apertura da parte degli organizzatori. «Abbiamo un futuro insieme», vuole credere, insistendo sui «molti frutti» dell’evento, che riunisce persone ben oltre il mondo tradizionalista. Per quanto riguarda la legalità delle Sante Messe, il Vescovo rimanda ogni decisione a Roma. «Se qualcuno deve decidere qualcosa, è il Papa», sottolinea.
Tre anni dopo aver stabilito le regole, la Santa Sede sta pensando di far rispettare le proprie regole. Il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti «sta esaminando una situazione che considera anomala – secondo l’Episcopato francese –. Ma i responsabili non vogliono creare una crisi e vogliono prima misurare l’impatto delle decisioni che potrebbero essere prese. Si ha la sensazione che non vogliano lasciare la questione irrisolta».
Un precedente
Quello dell’associazione Notre-Dame de Chrétienté non sarebbe il primo pellegrinaggio «tradizionale» soggetto alle restrizioni imposte da Roma. Dall’anno scorso, all’annuale Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum a Roma è stato negato il permesso di celebrare il rito tradizionale nell’Arcibasilica di San Pietro in Vaticano, in virtù dell’applicazione del decreto papale.
Da parte sua, Jean de Tauriers dice di non essere preoccupato per un’eventuale sanzione romana. «Questo pellegrinaggio è iniziato fuori dalle cattedrali – dice –. Forse sarà così anche nel 2025, il che sarebbe triste, ma non ci fermerà e non limiterà il nostro entusiasmo o il nostro numero».
Tre anni di restrizioni alla liturgia tradizionale
Nel luglio 2021, la Lettera apostolica in forma di Motu proprio Traditionis custodes ha limitato drasticamente la possibilità di utilizzare i Messali Romani precedenti al Concilio Vaticano II per celebrare la Santa Messa. Un rescritto papale pubblicato nel 2023 richiede ora l’autorizzazione della Santa Sede per qualsiasi celebrazione.
Il decreto papale proibisce anche l’uso di altri libri liturgici per i sacramenti della cresima e del battesimo. Secondo le informazioni del quotidiano La Croix, nel maggio 2023 il Cardinale Arthur Roche, Prefetto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha informato i vescovi francesi che era proibito celebrare matrimoni con il rito tradizionale.
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