Tratta degli esseri umani, un documento di Francesco in vista?

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Quando Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze Sociali, ha parlato di “un cambiamento radicale” per sconfiggere il fenomeno della tratta degli esseri umani, tutti hanno subito pensato a un possibile documento di Papa Francesco sul tema. Magari non una lettera enciclica, ma una riflessione di quelle che già diramano i pontifici consigli, con più o meno pubblicità. Magari condita da un intervento papale, come ci sono già stati sulla tratta degli esseri umani.

Certo è che Papa Francesco ha molto a cuore il tema. Marcelo Sanchez Sorondo, argentino come il Papa, ha sottolineato che Bergoglio “conosce molto bene il problema da Buenos Aires”. E aggiunge che “è stato anche osservato che, al di fuori del testo di Benedetto XVI sul fenomeno, la Santa Sede non aveva focalizzato sufficientemente la gravità del fenomeno”.

In realtà, basta scorrere il sito vatican.va attraverso un motore di ricerca per notare come gli interventi della Santa Sede sul traffico di esseri umani, così come sul traffico di organi e sulla nuova schiavitù, siano stati diversi. Un impegno che si dipana non solo in ambito diplomatico (vale a dire alle assemblee dell’ONU o alle conferenze diplomatiche), ma anche sul territorio, con una attività incessante da parte di vescovi e parroci e associazioni cattoliche.

Tra questi sacerdoti e vescovi che avevano preso a cuore il problema della tratta delle persone, il cardinal Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires. Non a caso, appena fu eletto, la fondazione “La Alameda” pubblicò un comunicato nel quale si plaudiva alla scelta di un Papa che “aveva dimostrato negli anni il suo appoggio alla lotta contro la tratta delle persone, la schiavità e l’esclusione”. Spiegava la fondazione che sin dal 2008 Bergoglio era stato a fianco della fondazione La Alameda e dei cartoneros che si erano raggruppati in cooperative che lottano contro la tratta delle persone con fini di sfruttamento di lavoro, sessuale e la schiavità in tutte le sue forme, come la schiavitù.

I cartoneros sono coloro che di notte, a Buenos Aires, rovistano tra la spazzatura alla ricerca di cartoni e carta che poi rivendono facendo finta di aver ricavato di che vivere. Si sono moltiplicati a migliaia a partire dalla deflagrazione economica dell’Argentina alla fine del 2001. Papa Francesco considera anche loro, gli esclusi sociali, come parte della tratta delle persone. Non a caso a voluto Sergio, uno di loro, a rappresentarli tutti alla sua Messa di inizio pontificato. Nel 2011 e nel 2012, Bergoglio disse messa in piazza della Costituzione, dove denunciò le mafie che riducevano le persone in schiavitù e ne facevano traffico.

C’era tutto questo, negli occhi di Papa Francesco, quando ha chiesto a Sanchez Sorondo di fare un gruppo di lavoro alla Pontificia Accademia delle Scienze sul tema. L’incontro si è tenuto lo scorso 2 e 3 novembre, presso la Casina Pio IV, sede dell’Accademia, e ha avuto come tema “Trafficking in Human Beings: Modern Slavery” (traffico di persone umane: moderna schiavitù)”. In due giorni, sono state sviluppate tutte le forme di schiavitù, da quella sessuale a quella lavorativa; ma si è anche andato a fondo sui temi. Per esempio, si è andata ad analizzare l’ideologia del gender alla base di alcuni documenti internazionali, e come questi documenti possono favorire indirettamente alla nascita di nuove schiavitù.

Le cifre sono importanti. Circa 30 milioni di persone vivono in schiavitù nel globo, e molti di loro sono uomini, donne e bambini venduti e comprati dalle gang lavoro non retribuito o sfruttamento sessuale, secondo il Global Slavery index della Walk Free Foundation. E Secondo le ultime stime delle Nazione Unite sono 20,9 milioni le persone che in tutto il mondo sono vittime del lavoro forzato.

Questa statistica include anche la tratta e la prostituzione. Ogni anno si stima che altri 2 milioni di persone cadono vittime del traffico sessuale, di cui il 60% sono bambini. Il traffico di organi si stima sia dell’1%.

Il comunicato finale del gruppo di lavoro non spiega nel dettaglio quali siano le 50 raccomandazioni per contrastare la tratta degli esseri umani delineate dagli oltre 100 partecipanti. E alcuni lo spiegano proprio con il fatto che Papa Francesco ne voglia fare qualcosa di più dei risultati di un gruppo di lavoro. Secondo Sanchez Sorondo, l’idea è che ci debba essere qualcosa che sia internazionale, andando a creare tribunali regionali o internazionali sulla tratta degli esseri umani.

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