Papa Francesco affida il popolo nicaraguense alla protezione dell’Immacolata Concezione

Luigi Tussi Vergine Immacolata
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In occasione della novena all’Immacolata Concezione papa Francesco ha inviato una lettera pastorale ai fedeli del Nicaragua, affinché questa Novena possa offrire incoraggiamento a chi vive nelle difficoltà, incertezze e fatiche: “Da tempo desidero scrivervi una lettera pastorale per ribadire, ancora una volta, l’affetto che professo per il popolo nicaraguense, che si è sempre contraddistinto per uno straordinario amore verso Dio, che voi con tanto affetto chiamate Papachú. Sono con voi, soprattutto in questi giorni in cui celebrate la Novena dell’Immacolata”.

La lettera pastorale è un invito a non dimenticare l’azione della Provvidenza: “Non dimenticate l’amorevole Provvidenza del Signore, che ci accompagna ed è l’unica guida sicura. Proprio nei momenti più difficili, dove diventa umanamente impossibile comprendere ciò che Dio vuole da noi, siamo chiamati a non dubitare della sua sollecitudine e della sua misericordia. La fiducia filiale che hanno in Lui e anche la fedeltà alla Chiesa sono le due grandi luci che illuminano la loro esistenza”.

E’ un incoraggiamento a confidare nella Madre di Dio: “Siate certi che la fede e la speranza operano miracoli. Guardiamo la Vergine Immacolata, Lei è la luminosa testimonianza di quella fiducia. Hai sempre sperimentato il suo sostegno materno in tutte le tue necessità e hai manifestato la tua gratitudine con una religiosità molto bella e spiritualmente ricca. Una di quelle forme di dedizione e consacrazione che manifesta la gioia di essere Suoi figli prediletti è la dolce espressione: Chi provoca tanta gioia? La Concezione di Maria!”

Ma anche un incoraggiamento a superare le difficoltà attraverso la preghiera: “Auspico che questa celebrazione dell’Immacolata Concezione, che ci prepara all’apertura del Giubileo del 2025, vi offra il necessario incoraggiamento nelle difficoltà, nelle incertezze e nelle privazioni. In questa festa non dimenticate di abbandonarvi tra le braccia di Gesù con la giaculatoria ‘Dio prima di tutto’, che ripetete spesso”.

Inoltre li ha incoraggiati nella recita del Rosario: “Camminare insieme sostenuti dalla tenera devozione a Maria ci fa seguire con tenacia la via del Vangelo e ci porta a rinnovare la fiducia in Dio. Penso in particolare alla preghiera del Rosario, con la quale ogni giorno meditiamo i misteri della vita di Gesù e di Maria.

Quante volte inseriamo anche la nostra vita nei misteri del Santo Rosario, con i suoi momenti di gioia, di dolore, di luce e di gloria. Recitando il Rosario, questi misteri penetrano nell’intimità del nostro cuore, dove è custodita la libertà delle figlie e dei figli di Dio, che nessuno può toglierci. Quante grazie riceviamo dal Rosario, è una preghiera potente”.

Ed infine li ha affidati alla Madre di Dio attraverso la preghiera: “Padre che sei nei cieli, la fede che ci hai donato nel tuo Figlio Gesù Cristo, nostro fratello, e la fiamma della carità infusa nei nostri cuori dallo Spirito Santo, risvegliano in noi la beata speranza nella venuta del tuo Regno.

La tua grazia ci trasformi in devoti coltivatori dei semi del Vangelo che fermentano l’umanità e il cosmo, aspettando con fiducia i nuovi cieli e la nuova terra, quando le forze del male saranno sconfitte, la tua gloria sarà manifestata per sempre.

La grazia del Giubileo ravviva in noi, Pellegrini della speranza, l’anelito ai beni celesti e diffonde nel mondo intero la gioia e la pace del nostro Redentore. A te, Dio eternamente benedetto, la lode e la gloria nei secoli. Amen”.

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