Alleati dell’Eucaristia e del Vangelo: un programma di vita. Perché continuare a combattere per il Santissimo Sacramento dell’Eucaristia
[Korazym.org/Blog dell’Editore, 26.11.2024 – Veronica Cireneo] – Offriamo alla vostra attenzione le domande e risposte sugli Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo, a circa due anni dalla loro nascita, da una recente intervista su Radio Roma con Matteo Demicheli al responsabile provinciale di Reggio Emilia, Mauro Bonaita. Buona lettura.
Chi sono gli Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo? Quando sono nati e perché? Non dovrebbe essere la Chiesa come istituzione divina a difendere un così grande Sacramento?
«Gli Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo nascono nel febbraio 2023 per iniziativa di Veronica Cireneo e Valter Tuninetti (costretto poi ad abbandonare l’amministrazione per motivi familiari).
Da subito appoggiati da diversi blog Cattolici e soprattutto da Stilum Curiae del vaticanista Marco Tosatti e Korazym.org di Vik van Brantegem, che ricordiamo per la costante diffusione dell’opera del movimento, in breve si diffondono in maniera piuttosto omogenea per tutto il territorio della penisola, organizzandosi nel numero di una trentina di gruppi locali provinciali.
Il gruppo si è spontaneamente formato in risposta ad una liturgia, e ad una Fede che durante il periodo Covid si è prostituita al mondo, mettendo in luce tutte le debolezze e la superficialità della Chiesa moderna, producendo un dolore infinito nei singoli Cattolici, che si opponevano alla deriva spirituale proposta e imposta dalla gerarchia.
L’accettazione da parte del magistero della Chiesa dei precetti Covid, posti per importanza al di sopra di quelli divini, ha risvegliato nella sofferenza le coscienze di molti, sviluppando un intenso sentimento di compassione per il Corpo di Cristo, che è martoriato ancora, come 2000 anni fa lo fu sul Calvario. Questo martirio incruento si attua oggi attraverso gli abusi e le offese da parte dei fedeli e troppo spesso anche da parte dei sacerdoti, che imponendo la Comunione in mano, non si curano del pericolo della dispersione a terra dei frammenti, che vengono sacrilegamente calpestati.
È su questi abusi ed offese che noi Alleati vigiliamo come sentinelle.
Ad oggi contiamo circa 3.200 membri comprendendo anche i molti Italiani abitanti all’estero (Australia, Belgio,…) che sono venuti a conoscenza della nostra esistenza, raggiungendoci virtualmente».
Perché nelle Messe Tridentine non c’è lo stesso pericolo di abusi eucaristici?
«Nel rito antico, o Messa Tridentina che dir si voglia, le istruzioni circa l’atteggiamento di adorazione sono inscritte e contestuali al testo del messale, che è diverso da quello in uso nel rito riformato. Il ministrante è “seriamente istruito e motivato”, quindi non ci sono ministri “improvvisati” (ad actum o ad tempus). La liturgia è come congelata al 1960, quindi l’Eucarestia sulla mano non è prevista, perché allora non era ancora stato concesso l’indulto, che poi purtroppo è diventato la norma. Chi ha assistito ad una Messa in Vetus Ordo sa che l’Eucarestia viene ricevuta solo in bocca e col piattino (che oltretutto sarebbe necessario, secondo le istruzioni, anche nel Novus Ordo) [1]. Inoltre, a causa della lingua latina, la Messa Antica è un rito di reale adorazione e lode gestuale più che di sola comprensione delle parole, motivo addotto per abbandonare il latino nel rito riformato, sostituendolo col volgare nazionale [2]».
Qual è l’abuso più diffuso con cui avete avuto a che fare?
«Il nostro compito è essenzialmente quello di dare l’esempio. Ci inginocchiamo davanti all’Ostia, anche per terra, ove non ci siano inginocchiatoi disponibili.
Nel periodo subito dopo il Covid, l’abuso più diffuso è stato certamente quello dei sacerdoti che imponevano, in alcuni casi anche prepotentemente, l’Eucarestia sulla mano. Purtroppo, gli abusi che si attuano oggigiorno ad ogni Messa sono innumerevoli: dall’impiego incondizionato dei ministri straordinari (che è il più diffuso) che vede in alcuni casi addirittura l’astensione dei sacerdoti dalla distribuzione [3], al servirsi da sé dei ministri straordinari, diaconi e a volte di chiunque altro.
Vi sono poi abusi anche liturgici come le Messe cumulative (o plurintenzionali) che sono sottovalutati, ma sono una vera piaga che impediscono di ottenere Messe Fruttuose sia per i vivi, che per i defunti, limitando anche l’intercessione a nostro vantaggio da parte delle anime defunte [4]».
Qual è il vostro modus operandi per fermare questi abusi?
«Dopo una segnalazione di un Alleato o dopo aver raccolto una situazione di abuso dal mainstream, ci organizziamo sul nostro canale Telegram e ci attiviamo generalmente con “mail bombing” indirizzato al sacerdote e al vescovo della diocesi di riferimento [5]. Il più delle volte la situazione si risolve con il ravvedimento del sacerdote, altre volte ci sono nostri Alleati nelle vicinanze che si organizzano in gruppi numerosi e vanno alla Messa di quel tal sacerdote in genuflessione dinnanzi all’Ostia Santa come segno di protesta distintiva [6].
Un caso che ha fatto moto discutere e a cui hanno partecipato numerosissimi fedeli e amici di diversi gruppi Cattolici, è stato il combattimento contro la mostra blasfema di Carpi (in provincia di Modena) del pittore A. Saltini, appoggiata dalla diocesi e ospitata presso la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola.
La mostra è stata allestita a marzo scorso ed è cessata anticipatamente in maggio, rispetto alla chiusura programmata per giugno, grazie ai numerosi rosari di riparazione recitati pubblicamente dinnanzi alla chiesa e qualche denuncia in procura per vilipendio contro il vescovo, il pittore e i curatori della mostra. La prima udienza, che li vede indagati per vilipendio, si terrà nel mese di gennaio 2025 [7]
È stato un successo sudato e sofferto, ma proprio per questo è stato di grande soddisfazione per tutta la Chiesa fedele a Cristo, che è stata impropriamente accusata di “vedere il male dove non c’è” [8].
Il combattimento ordinario invece, come accennavo sopra, consiste nel mantenere il nostro atteggiamento di riverenza e adorazione ad ogni Messa, secondo una serie di comportamenti suggeriti dal nostro Vademecum [9], che sono gli stessi che i fedeli Cattolici hanno sempre tenuto nella storia bimillenaria della vita della Chiesa».
Cosa si prefiggono gli Alleati?
«Ci prefiggiamo di mantenere inalterata la Fede nella Presenza Reale di Cristo nell’Eucarestia. Questo perché siamo convinti che è Essa stessa ad edificare la Chiesa come ebbe a dire il Santo Padre Giovanni Paolo II nella sua Enciclica Ecclesia de Eucharistia.
Siamo come un argine di salvaguardia contro gli abusi e la libera creatività insita nel nuovo rito. Abbiamo riscontrato che dove si debellano gli abusi, si riempiono di Verità e si arricchiscono di bellezza, anche le omelie dei sacerdoti più scellerati».
Pensate di essere la cura? Cioè pensate che grazie a questo vostro agire si restaurerà la Fede nel Santissimo Sacramento?
«No, noi siamo semplici fedeli che compiono il proprio dovere spirituale per ridurre gli oltraggi contro la Vita Sacramentale di Gesù Cristo. Vogliamo essere balsamo per il Suo Cuore trafitto dagli abusi e dalle irriverenze liturgiche, in attesa della Vera cura che attuerà Egli Stesso quando e come vorrà.
Agiamo comunque nella convinzione che i mali vengono per attuare beni maggiori. La testimonianza che noi portiamo è comunque un atto di fedeltà a Dio che non può rimanere inascoltato nelle nostre preghiere.
Perché tanta attenzione all’atteggiamento del corpo per ricevere l’Eucarestia? Cioè se in bocca o sulla mano? Non sono più importanti i sentimenti visto che Gesù stesso disse: “Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!”?
«Il mondo d’oggi abusa del detto popolare: “L’abito non fa il monaco”; facendo passare un’eccezione (cioè l’indulto dell’Eucarestia sulla mano) per la regola. Se seguissimo piuttosto la regola di sempre dovremmo dire che ”il monaco veste l’abito”, così l’atteggiamento del corpo è specchio di ciò in cui crediamo nell’anima, nell’inevitabile unione della nostra duplice natura: corporale e spirituale.
La Chiesa moderna, che non sente più la necessità di prestare attenzione all’aspetto esteriore e ai segni, sta protestantizzando la Fede. Ne sono un segno i sacerdoti che pur essendo tenuti all’obbligo, spesso non vestono pubblicamente l’abito sacerdotale o i vescovi che non indossano la croce pettorale oppure il Papa (per molti ormai solo presunto tale) che benedice senza fare Segno di Croce.
Costoro sono come quel coniuge che quando esce di casa nasconde la fede matrimoniale, perché sono aperti ad altre esperienze. Non è un caso che uno dei tanti dibattiti in corso sia l’apertura al matrimonio anche per i sacerdoti e che lo scandalo peggiore nella Chiesa è l’omosessualità e la pedofilia.
Tornando all’Eucarestia, dobbiamo citare la frase di Papa Benedetto XVI sull’inginocchiarsi. Egli disse queste testuali parole: “Una fede ed una liturgia che non conoscano più l’atto dell’inginocchiarsi, sono malate”.
L’atto di adorazione dovuto a Dio si esprime anche col corpo genuflesso e nel ricevere ciò che Egli ci offre, cioè Se Stesso Sacrificato sul Calvario, non afferrandoLo con le mani, ma ricevendoLo sulla lingua. Oggi invece le nostre mani sono prostituite al consumismo e all’”arraffare” ogni cosa che ci passi davanti.
La fede non è sentimentalismo: ma l’adesione virile al Vangelo, alla dottrina, alla fede dei padri e all’imitazione di Cristo».
Perché dice che la Chiesa si sta protestantizzando? In che senso? Stiamo tornando alle eresie di Lutero?
«Si, siamo nuovamente minacciati dall’eresia luterana col rifiuto della dottrina e il sacerdozio universale dei fedeli.
Il luteranesimo è stato bandito dalla Chiesa in un tempo in cui le eresie venivano combattute valorosamente e rigorosamente. Oggi, in nome di un’eccessiva tolleranza nel dialogo umano e religioso, ci siamo dimenticati del Vero Dio e l’eresia che fu allora cacciata fuori dalla porta principale si è evoluta nel mondo attraverso i movimenti illuministi (l’egalitè) e la teoria dell’egualitarismo marxista, fino a rientrare nuovamente dalla finestra (col Concilio Vaticano II) sotto false spoglie. Oggi non abbiamo più le armi e la dialettica per combattere le eresie a causa di un falso concetto di Amore di Carità (che erroneamente è rivolto esclusivamente al prossimo e non a Dio) [10]».
Come si manifesta concretamente nella Chiesa questa eresia?
«Si manifesta in un appiattimento gerarchico dovuto ad un’avversione alle gerarchie, alle imposizioni dogmatiche e dottrinali innalzando eccessivamente i fedeli e svilendo il Sacerdozio dell’Ordine attraverso l’abbandono di atteggiamenti di riverenza.
Bisogna ricordarsi che di base, tra persone è dovuto il rispetto umano, alle autorità politiche/religiose e ai genitori è dovuto l’Onore (ricordiamo il IV comandamento), ai Santi è dovuta la Venerazione e a Dio l’Adorazione. Tutti questi atteggiamenti si sono smarriti in un impoverimento del linguaggio, oggi si dice “ciao” a chiunque, e in un impoverimento degli atteggiamenti del corpo. È a causa di ciò che molti Cristiani si accostano a Gesù Cristo, che è Dio, come ad un amico di bevute.
Come nelle moderne relazioni tra genitori e figli, che vogliono un rapporto di amicizia e confidenza, nello svilimento e sovrapposizione dei ruoli, che genera il caos, così nel rifiuto da parte dei sacerdoti di indossare l’abito sacerdotale e di svolgere il proprio ruolo in modo ortodosso, sommata ad un’eccessiva partecipazione, spesso improvvisata, di ministri laici non sempre motivati dal vero amore per Dio, ma piuttosto dal desiderio di visibilità personale, rendono sfocata la differenza tra sacerdozio comune dei battezzati e il sacerdozio dell’Ordine, generando la confusione imperante in cui siamo immersi.
I frutti malati di questa eresia sono le scarse vocazioni. Se tutto, infatti, è ridotto al “piattume”, nessuno più matura ambizioni per le cose elevate di Dio, ma tutti cadono nella bassezza del nulla e dei vizi».
Cosa si dovrebbe fare per tornare alla fede di sempre?
«La Chiesa dovrebbe tornare alla dottrina, ma soprattutto adoperarsi in opere di Misericordia Spirituale.
Negli anni appena trascorsi tutti abbiamo sentito moltissimi dei nostri parroci ammonire i fedeli per i precetti Covid: i distanziamenti sociali, l’uso delle mascherine, il divieto di inginocchiarsi e dell’acqua santa, l’obbligo di sanificarsi le mani, il divieto del bacio della Croce… fino alla chiusura delle chiese.
Eppure nessuno di questi stessi sacerdoti si è mai adoperato per ammonire i fedeli, con la stessa veemenza, riguardo temi di fede: come l’inginocchiarsi, il silenzio prima, durante e dopo la Messa, il ricevere l’Eucarestia in bocca.
Anzi, terminato il periodo emergenziale, si è riscontrato un totale e ulteriore abbandono e degrado delle istruzioni liturgiche.
I sacerdoti dovrebbero riconoscere che hanno messo Dio al secondo posto, contro il primo comandamento: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”, e tornare a rinsaldare la loro Fede e quella dei fedeli che essi stessi hanno smarrito.
Per recuperare la Fede servirebbe che il magistero della Chiesa tornasse ad esercitare prioritariamente le opere di Misericordia Spirituali, in particolare le prime tre: consigliare i dubbiosi, istruire gli ignoranti e rimproverare i peccatori.
Nell’ attuale pontificato invece, il rischio è di sentirsi accusare di fare del proselitismo, come se fare proselitismo per tentare di convertire il prossimo possa essere un male…».
Secondo voi, siamo arrivati al culmine di questa epoca? C’è speranza di tornare presto ad essere veri Cristiani?
«No, io credo che non siamo ancora al culmine, ma siamo vicini. Serve un intervento divino per mutare profondamente la società intera.
Il Sacro Cuore di Gesù vuole regnare ovunque, non solo nella Chiesa, ma anche nella società tutta.
È sotto i nostri occhi il fallimento della democrazia, di questa Repubblica e di tutta la politica internazionale. Ci sono profezie di Padre Pio che parlano del ritorno alla monarchia. Concordo che se vogliamo un cambiamento radicale della società si debba ritornare alla monarchia come somma forma di governo, perché è conforme alla natura di Cristo che è Re.
Nella Chiesa invece, nel suo essere Corpo Mistico di Cristo, credo che prima debba avvenire la sua morte apparente come ebbe a morire Gesù sul Golgota; l’Eucarestia sarà svilita fino a renderla invalida, probabilmente tenteranno di cambiare la formula della consacrazione.
Nel libro della Bibbia al capitolo 11 di Daniele si legge, parlando dell’Anticristo: “Forze da lui armate si muoveranno a profanare il santuario della cittadella, aboliranno il sacrificio quotidiano e vi metteranno l’abominio devastante”.
L’Abominio della Devastazione sarà totale se cambieranno le parole della Consacrazione, perché non potrà avvenire la transustanziazione, cioè la trasformazione del pane e del vino nel Corpo e Sangue di Cristo. Allora sarà un’offerta a Dio senza Sacrificio, sarà quindi un’offerta NON gradita, peggiore delle offerte di Caino.
Non è un segreto l’attuale conflitto interno alla Chiesa che vede le due Bestie di Apocalisse 13 in contrapposizione (“La Bestia che sale dal Mare” e “La Bestia che sale dalla Terra”) e uno scisma sembra essere imminente. Io credo che i prossimi anni avremo molto per cui combattere.
Ecco perché noi Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo dobbiamo continuare a resistere, perché l’Eucarestia continui ad edificare la Chiesa col massimo delle forze fino a quei giorni; poi avverrà la restaurazione della Vera Chiesa che dovrà tornare a splendere più di prima. Contiamo in un numero sempre maggiore di Alleati che vadano a dare ovunque esempio di devozione e adorazione a Gesù Eucaristico e a riportare ordine nella Sua Casa: in certi casi ormai dalle sembianze irriconoscibile.
Con questo concludo e ringrazio per l’opportunità offertaci di parlare di noi al vasto pubblico degli ascoltatori di Radio Roma, anche a nome di tutti gli Alleati che in questa conversazione ho voluto rappresentare. Grazie».
Mauro Bonaita, Reggio Emilia
26 novembre 2024
Note
[1] Il Piattino e il Santissimo Sacramento dell’Altare [QUI]
[2] Richiesta al Vescovo di celebrare Sante Messe in rito antico [QUI]
[3] Caro Don, perché non distribuisci tu l’Eucarestia? [QUI]
[4] Messe in suffragio: una o più intenzioni? [QUI]
[5] Istruzioni della Chiesa di riferimento di abusi eucaristici: Redemptionis Sacramentum [QUI]
[6] Testimonianza: «Chi impara a credere, impara a inginocchiarsi» [QUI e QUI]
[7] Indagati per vilipendio l’Arcivescovo di Modena e Vescovo di Carpi Castellucci, insieme all’artista Saltini e ai curatori della mostra blasfema di Carpi [QUI]
[8] Carpi: Primo Rosario di riparazione, 9 marzo 2024 [QUI] – Secondo Rosario di riparazione, 16 marzo 2024 [QUI] – Quinto Rosario di riparazione, 6 aprile 2024 [QUI]
[9] Vademecum degli Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo [QUI]
[10] Si consiglia la lettura dell’Enciclica Deus Caritas Est [QUI]
Contatti
Quattro sono i modi per raggiungere gli Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo: