Non sono colpevole

25 novembre Giornata Mondiale
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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 25.11.2024 – Aurelio Porfiri] – Il 25 novembre è la Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne. La violenza sulle donne (e sugli uomini) è qualcosa che va condannata senza mezze misure. Detto questo, che è importante, bisogna anche evitare che una occasione di questo tipo divenga il pretesto per attaccare gli uomini come categoria. Ci sono degli uomini spregevoli che fanno cose spregevoli e ci sono donne spregevoli che fanno cose spregevoli. Ma non si condannano tutti gli uomini o tutte le donne.

Prendiamo ad esempio come presenta questa giornata il quotidiano la Repubblica. In un articolo della scrittrice Rosella Postorino, che racconta un abuso che ha subito da parte del suo medico, che per quello che ho capito riguarda il fatto di averla toccata senza il suo permesso e di averle chiesto di guardarsi il seno. Ok, condanniamo pure. Ma come è titolato questo articolo? “Il maschio abusante era il mio medico”. Non si poteva dire: l’uomo che mi abusava? No, “il maschio abusante”, come volesse dire che a lei era toccato quel soggetto di una categoria che comunque è tutta infetta. Il termine “maschio” offre una connotazione particolarmente forte degli uomini, infatti diciamo “genere maschile”. Questa idea che l’uomo in quanto uomo è un bastardo, non solo è falsa, è soprattutto pericolosa.

La violenza può esistere anche dalle donne verso gli uomini, spesso è una violenza di tipo psicologico non meno dolorosa, anzi a volte porta conseguenze negli uomini che sono devastanti. Ma faremmo un titolo dicendo: “Questa è la femmina che mi ha abusato”? Usare la parola “maschio” vuole richiamare una opposizione di genere che sembra quasi nell’ordine delle cose. È vero che esiste una differenza, ma non deve divenire per forza opposizione violenta.

Il libro della scrittrice francese Pauline Harmange, in cui già nel titolo viene affermato che odia gli uomini, molto ci dice del tempo che viviamo. Pensa se un uomo pubblicasse un libro dicendo che odia le donne, pensate cosa gli succederebbe: non sarebbe nei guai per odio di genere? Ed è possibile che questo peccato esista solo da una parte? Io credo fortemente che siamo su una china molto, ma molto pericolosa.

Certamente diciamo con forza no alla violenza sulle donne, ma il modo migliore per fare questo non è certamente rendendo tutti gli uomini colpevoli.

Questa riflessione è stata pubblicata dall’autore sul suo sito Traditio, per conoscere tutto su tradizione e tradizionalismo [QUI].

Articoli precedenti

Vogliamo la parità dei sessi – 17 ottobre 2024 [QUI]
La costruzione dell’uomo colpevole – 3 giugno 2024 [QUI]