I modi misurati della fragilità

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 21.11.2024 – Franco Angeli] – Il giornale dei Vescovi ahimè conferma, anche in questo articolo [QUI] a firma Riccardo Maccioni, su Jannik Sinner, la tragica identità di una Chiesa completamente snaturata. Incapace della profondità della tradizione. Questa Chiesa ormai è formata da persone, che esprimono un quotidiano banale.
Il prete della mia infanzia ti guardava con quegli occhi indagatori, che in un secondo ti capivano fino in fondo. Sapevano subito squadrarti non tanto e non solo nelle tue qualità, ma soprattutto nelle tue fragilità.
L’articolo di Maccioni fa una disamina della presunta perfezione di Sinner e termina con quell’invito grottesco a ritrovare un po’ di normalità in atteggiamenti fuori le righe, al modo di altri tennisti. Forse questa Chiesa è abituata all’esultanza da stadio dei politici che coopta al potere (mai come ora così organizzati in questo senso i Vescovi) e che sono felici per le proprie fortune, solo le proprie ovviamente.

Caro Maccioni, Jannik è una persona molto fragile. Te forse non te ne accorgi, ma è così. La sua dedizione viene proprio dalla sua fragilità. E la si vede anche nella sua famiglia. Ovviamente per chi è in grado di vedere.
Caro Jannik, non devi fare niente di quanto suggerito. Perché i tuoi modi misurati sono già “imperfetti”. Il tuo sguardo nasconde la storia della tua famiglia. Una famiglia sensibile e in cui c’è un gran bisogno di affetto. In cui l’affetto viene prima di tutto.
Lasciamo la trasgressione ai politici così tanto a cuore a questa Chiesa. Jannik va bene così, anzi benissimo.