Il corpo del beato Piergiorgio Frassati nella cattedrale di Sydney

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Foto Ap PhotoLe spoglie del beato torinese Pier Giorgio Frassati, trasferite in Australia in occasione della Giornata mondiale della gioventù, sono arrivate oggi nella Cattedrale St. Mary di Sydney. Giunto da Torino il 2 luglio, il corpo – chiuso in una semplice bara di legno con il suo motto ‘Verso l’alto’ – è rimasto per qualche giorno a St. Benedict Church. “Sono passati migliaia di fedeli – racconta Annabel, volontaria – molti piangono, pregano, restano per ore a venerare questo beato italiano”.

Il parroco della chiesa di St. Benedict, lungo Broadway Sreet, padre John, è emozionato. “E’ stata una grande benedizione per questa parrocchia, per Sydney e per l’Australia intera – dice – ed è molto impressionante vedere la forte venerazione di tanta gente. In questi giorni abbiamo parlato di questo beato italiano e solamente in pochi, qui a Sydney, conoscevano Frassati. Ora sta diventando ‘famoso'”.

Stamani, il trasferimento nella cattedrale, dove pregheranno i giovani di tutto il mondo e anche il papa.  “Crediamo che potrà venerare anche la salma di Pier Giorgio Frassati – confessa il parroco della cattedrale, padre Michael de Stoop – mi meraviglierei se non lo facesse”. La sera del 14 luglio, vigilia dell’apertura del mega-raduno che ospiterà a Sydney 300mila pellegrini, duemila universitari canadesi si riuniranno attorno a Pier Giorgio per una veglia animata da padre Thomas Rosica, responsabile della Gmg di Toronto del 2002 e tra i ‘fan’ del beato torinese.


La salma del beato nella cattedrale di Sydney (Foto Reuters)

L’esempio di Pier Giorgio si coniuga con facilità con lo spirito della Giornata mondiale. Vissuto nei primi anni del ‘900 (1901-1925), era figlio di una delle famiglie più in vista di Torino: suo padre era senatore del Regno, fondatore del quotidiano La Stampa e poi ambasciatore a Berlino. Giovane di grandi ideali, Pier Giorgio incarnò una fede vissuta con tutto l’entusiasmo della sua età: nessun approccio bigotto, una dedizione totale ai poveri, l’amicizia vissuta come opportunità e condivisione. Uno stile che spesso in famiglia non veniva compreso, ma che si rivelò in tutta la sua forza il giorno dei funerali, quando la chiesa del quartiere “bene” della Crocetta fu raggiunta da tutti i poveri che Pier Giorgio aveva aiutato. E fu proprio visitando le soffitte delle famiglie indigenti che con tutta probabilità contrasse la malattia che lo portò alla morte il 4 luglio del 1925, a poche settimane dalla laurea in Ingegneria mineraria.

Pier Giorgio, spiega l’europarlamentare e giornalista Jas Gawronski, rappresenta “un esempio per tutti i giovani, che si identificano maggioramente con un beato giovane, con un giovane ‘normale’ e come loro”. E ancora: “E’ più facile imitare una persona come Pier Giorgio piuttosto che una grande figura come Giovanni Paolo II o Madre Teresa di Calcutta”. Frassati è stato scelto anche tra i 10 patroni della Giornata mondiale della gioventù. “È una cosa molto bella e importante per Pier Giorgio, per tutti i suoi fedeli, per Torino e per l’Italia – dice Gawronski – è un’occasione bella durante la quale tutti vediamo questo beato eccezionale, con una personalità estremamente bella, giovane, atletica, straordinaria. Lo ritengo un personaggio eccezionale e moderno. Un uomo – aggiunge – di azione, che ha dato tanto per i poveri”. È per questo che “bisogna essere fieri e contenti perchè è l’unico patrono della Gmg a essere sul posto”.

Le foto: il corpo del beato Pier Giorgio Frassati nella cattedrale di Sydney (Foto Ap Photo/Reuters)

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