L’autenticità e il trasporto della Sacra Casa di Loreto

Copertina libro
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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 17.11.2024 – Vik van Brantegem] – Martedì 3 dicembre 2024 si svolgerà un evento in occasione dell’uscita del libro di Prof. Pier Luigi Guiducci Quella casa che vola. La storia delle sacre pietre di Loreto. Contesto storico. Tradizione. Documenti. Ricerche. Indagine archeologica. Analisi. Evidenze (Àlbatros 2024, 166 pagine [QUI]) con la Prefazione di Fra’ Giuseppe Santarelli, OFM Cap, alle ore 18.30 presso l’Auditorium San Pio X in piazza della Balduina 67 a Roma.

Programma

Saluto iniziale e saluto finale: Mons. Dott. Avv. Andrea Celli, Parroco di San Pio X alla Balduina, per 19 anni Direttore dell’Ufficio giuridico del Vicariato di Roma

Lectio magistralis con slides Quella Casa che vola. La storia delle sacre pietre di Loreto: Professore Pier Luigi Guiducci, Università Cattolica del Sacro Cuore, storico della Chiesa e giurista

Consegna di premi a persone che rappresentano molti Cattolici dal cuore grande e generoso:

Premio Praedicate Evangelium omni creaturae a Mons. Andrea Celli

Premio Diakonìa caritatis alla Signora Anna Maneri, Coordinatrice Anziani San Pio X

Premio Laudatem Dominum all’Organista Maestro Oliver Gruda, Studioso della storia dell’Albania (Scutari)

Premio Ecclesia in historia verrà assegnato a coloro che entro il 2 dicembre 2024 risponderanno al quesito: “Qual è il significato del disegno di un labirinto posto sul pavimento di una chiesa (es. cattedrale San Lorenzo a Viterbo), e perché si trova all’inizio della navata centrale?” (inviare risposta via email a plguiducci@yahoo.it. In caso di più risposte esatte, verrà rivolta ai vincitori un’ulteriore domanda per arrivare al risultato finale

Informazioni

Prof. Pierluigi Guiducci
Telefono: 346 532 4871
Email: plguiducci@yahoo.it
Sito Internet [QUI]

Il libro Quella Casa che vola. La storia delle sacre pietre di Loreto dello storico Pier Luigi Guiducci è un esempio di chiarezza scientifica. Senza giocare su stati emozionali e senza indulgere su facile devozionalismo, l’autore si mostra rigoroso nella ricerca, attento agli studi realizzati con note a fine pagina e indicazioni bibliografiche, e scrupoloso osservatore delle evidenze.

«In questi ultimi anni si è registrata una copiosa e sorprendente serie di studi sulla Santa Casa di Loreto, i quali esprimono tre orientamenti interpretativi in merito al suo trasporto da Nazareth a Loreto negli anni 1291-1294: alcuni – pochi – ripropongono la tradizione devota del suo trasporto per ministero angelico con argomentazioni già espresse per lo più nel passato; pochi altri negano l’origine nazaretana della Santa Casa, in considerazione soprattutto della tardività delle fonti scritte che la attestano; altri, in maggior numero, ammettono l’autenticità della reliquia nazaretana, ma propongono un trasporto delle “sacre pietre” via mare, per iniziativa umana, con specifico riferimento alla famiglia Angelo dell’Epiro-Tessaglia, come aveva ipotizzato il sottoscritto nelle sue pubblicazioni sull’argomento, a partire dal 1984 fino alle recenti riedizioni. Su quest’ultima interpretazione dell’evento si colloca il presente libro del Professore Pier Luigi Guiducci, il quale rivela un’encomiabile conoscenza del complesso argomento e della rispettiva bibliografia» (Fra’ Giuseppe Santarelli, OFM Cap).

Contenuto

  • Prefazione
  • Introduzione
  • I PARTE. Il contesto storico. La piccola chiesa di S. Maria di Loreto sul colle Prodo. La “Questione Lauretana”
  • II PARTE. La ricerca archeologica. I graffiti.
  • III PARTE. Alcune evidenze. Le testimonianze di Lapponi e di Thédenat. Le monete. Il Chartularium Culisanense
  • IV PARTE. L’operazione del trasporto. Motivi. Attori. Le pietre prelevate dalla Casa di Maria. Porti. Scelta finale
  • V PARTE. I materiali della Camera di Maria a Loreto. Pietre e mattoni
  • VI PARTE. Alcune annotazioni di sintesi
  • Allegati
  • Alcune indicazioni bibliografiche
  • Ringraziamenti

Il libro in formato cartaceo verrà offerto gratuitamente ai presenti all’evento del 3 dicembre 2024 a Roma (ad esaurimento).

Prof. Pier Luigi Guiducci, Storico della Chiesa e Giurista, è nato a Roma nel 1951. Vanta nel suo cursus docenze presso la Pontificia Università Salesiana, l’Università Cattolica del Sacro Cuore (Roma e Milano) e il Centro Diocesano di Teologia per Laici (Istituto Ecclesia Mater, Pontificia Università Lateranense). Autore di più di duecento libri, tra questi una storia della Chiesa in quattro volumi. Ha saputo divulgare la propria scienza anche attraverso migliaia di saggi, articoli, interventi, apporti in testi con più autori. È Consulente storico di Postulazioni, Organismi cattolici e civili in Italia e all’Estero. Per la sua attività scientifica ha ricevuto premi e riconoscimenti in diversi Paesi. I suoi studi sulla Camera di Maria a Loreto iniziano nel 1987. Pellegrino con l’OAMI, tenne una lectio magistralis nell’auditorium del santuario (1988) e pubblicò il primo saggio sulla questione lauretana nel 1989. La madre, Valentina, prestò servizio nei treni UNITALSI diretti a Loreto (anche con i bambini malati).

Fra’ Giuseppe Santarelli, OFM Cap, è uno dei massimi studiosi della “Questione lauretana”, con notevoli pubblicazioni scientifiche. È nato a Monte Giberto, in diocesi di Fermo, nel 1936. Provinciale del suo Ordine dal 1976 al 1982. Ha insegnato nell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano dal 1967 al 1976. È autore di numerosi saggi di letteratura, storia e arte. È stato Direttore della Congregazione Universale della Santa Casa, Direttore della rivista Il Messaggio e della Collezione Loretana di studi e di testi. Si è dedicato alla poesia del Tasso ed alle figure dei Cappuccini che compaiono nel romanzo I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. Una sua recente opera è il Dizionario Lauretano (Edizioni Santa Casa 2025).

La storia delle sacre pietre di Loreto
La Santa Casa permette di entrare in una dimensione del sacro che pochi altri luoghi sono in grado di schiudere
di Caterina Maniaci
ACI Stampa, 8 novembre 2024

Quando si arriva in cima al colle, nella piazza che è il centro di Loreto, dinanzi alla basilica che cinge, in una sorta di abbraccio e di protezione alla Santa Casa, lo sguardo fugge rapito, non sa dove posarsi, tanto c’è da contemplare. L’armonia delle architetture, delle strade e dei vicoli, l’aria tersa che sembra regalare un colore vibrante a tutte le cose, l’orizzonte che abbraccia colline, valli, il mare, non lontano, che riverbera argenteo. I molti pellegrini che arrivano qui possono davvero vivere un’esperienza che restituisce il senso del sacro e della pace, qualcosa di talmente prezioso e raro che non stupisce che siano tanto numerosi, in ogni stagione e periodo dell’anno.

Questo luogo è inoltre intessuto, potremmo dire, di bellezza, compresa quella creata dall’uomo. Poco lontano si trova Recanati, in cui continua a vibrare la poesia di Giacomo Leopardi e sempre a Recanati, insieme a tanti capolavori, possiamo ammirare uno dei quadri più straordinari del Rinascimento e forse dell’intera pittura occidentale: l’Annunciazione di Lorenzo Lotto. Pittore e uomo fuori dal comune, che negli ultimi anni della vita, nel Cinquecento, si è ritirato a vivere, pregare e meditare proprio a Loreto e che per Maria ebbe sempre una tenerissima devozione.

La Santa Casa, poi, permette di entrare in una dimensione del sacro che pochi altri luoghi sono in grado di schiudere. Per questo ogni occasione per riaccostarsene, per approfondirne la conoscenza deve essere accolta con gratitudine. Come nel caso dell’ultima pubblicazione dello storico Pier Luigi Guiducci Quella Casa che vola. La storia delle sacre pietre di Loreto.

Nella pregevole prefazione a cura di Fra’ Giuseppe Santarelli, si sottolinea che “in questi ultimi anni si è registrata una copiosa e sorprendente serie di studi sulla Santa Casa di Loreto, i quali esprimono tre orientamenti interpretativi in merito al suo trasporto da Nazareth a Loreto negli anni 1291-1294: alcuni – pochi – ripropongono la tradizione devota del suo trasporto per ministero angelico con argomentazioni già espresse per lo più nel passato; pochi altri negano l’origine nazaretana della Santa Casa, in considerazione soprattutto della tardività delle fonti scritte che la attestano; altri, in maggior numero, ammettono l’autenticità della reliquia nazaretana, ma propongono un trasporto delle “sacre pietre” via mare, per iniziativa umana, con specifico riferimento alla famiglia Angelo dell’Epiro-Tessaglia, come aveva ipotizzato il sottoscritto nelle sue pubblicazioni sull’argomento, a partire dal 1984 fino alle recenti riedizioni. Su quest’ultima interpretazione dell’evento si colloca il presente libro del Professore Pier Luigi Guiducci, il quale rivela un’encomiabile conoscenza del complesso argomento e della rispettiva bibliografia”.

Molto in sintesi, la storia della Santa Casa è antichissima, attraversa le epoche, intreccia elementi tra i più diversi, a cominciare dal come è arrivata in Italia, nelle Marche. Da sempre si è dibattuto sulle pietre conservate nella “Camera di Maria” a Loreto, ossia se si tratta di reperti autentici o meno. Ci si è sforzati di dimostrare che quella stanza conservata all’interno del santuario rimane al massimo un luogo deputato alla devozione, intorno al quale sono fiorite storie fantasiose. Ma questo orientamento ha provocato, a sua volta, una serie di controrepliche, riassunte in modo chiaro ed esaustivo proprio dal Professor Guiducci in questo saggio.

La tradizione medievale parla della Casa trasportata in volo (appunto) dagli angeli da Nazaret a questo incantevole colle marchigiano. Poi gli angeli storicamente vengono identificati con la famiglia Angeli, armatori e navigatori… Lungo gli anni e i secoli, chi ha difeso il valore della “Camera di Maria” ha ricordato la tradizione orale, quella scritta, le evidenze riscontrate, come il fatto che la Camera non abbia fondamenta; poi testimonianze di autorità ecclesiali e scientifiche che tra le altre cose hanno potuto esaminare un fascicolo su Loreto contenuto nell’Archivio Segreto Vaticano, e le guarigioni spesso inspiegabili. Il colpo di scena, però, è avvenuto nel ventesimo secolo, anni Sessanta, quando vengono avviati scavi archeologici con l’esame accurato dei graffiti individuati nelle pietre.

Altro fatto importante: l’individuazione di un atto notarile in cui si trova un foglio che elenca i beni dotali consegnati da Thamar di Epiro al promesso sposo Filippo I d’Angiò. Al punto 3 c’è il riferimento alle sacre pietre che costituivano l’abitazione della Vergine Maria a Nazaret. Gli studiosi hanno cercato di individuare i motivi per cui le sacre pietre siano alla fine arrivate nelle Marche, territorio decisamente decentrato rispetto a centri nevralgici come Taranto o Napoli. La vicenda coinvolge gli armatori che, dietro pagamento, garantivano trasporti via mare, la famiglia Angelo (i cui membri erano chiamati gli Angeli), Niceforo I di Epiro, Carlo II d’Angiò, i padri domenicani e altre persone che si occupavano del trasporto navale lungo il Mar Adriatico, tra mille insidie e pericoli. Le reliquie erano fondamentali, si cercavano costantemente, si rubavano e si vendevano, e per una reliquia si rischiava la vita.

Anche queste vicende tengono avvinta l’attenzione del lettore, ben ricostruite dall’autore, che permette di intraprendere un viaggio attraverso i secoli, rivivendo le grandi vicende e quelle quotidiane, le figure storiche, la devozione, la forza della fede, l’ispirazione scaturita dalla contemplazione. E si torna a respirare e a sentire profondamente quell’inimitabile armonia di Loreto, tra natura, arte, fede.

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