Papa: ‘Dio non dimentica mai nessuno dei suoi figli!’ – audiocronaca

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E’ l’episodio evangelico dell’incontro tra Gesù e Zaccheo l’input della riflessione che il Papa ha offerto ai fedeli in occasione del consueto Angelus domenicale. Francesco ha ribadito uno dei temi che finora hanno caratterizzato la sua predicazione, fin dai primi giorni di pontificato: l’importanza del pentimento e la certezza che Dio è un Padre misericordioso pronto a perdonare i suoi figli.

Zaccheo – ha spiegato Papa Francesco – ‘è una pecora perduta, è disprezzato e uno scomunicato, perché è un pubblicano, anzi, è il capo dei pubblicani della città, amico degli odiati occupanti romani, è un ladro e uno sfruttatore’. Pur di vedere Gesù, il pubblicano – piccolo di statura – sale su un albero. Qui accade l’imprevedibile, Gesù ‘lo chiama per nome: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua» . Quell’uomo piccolo di statura, respinto da tutti e distante da Gesù, è come perduto nell’anonimato; ma Gesù lo chiama, e quel nome nella lingua di quel tempo, ha un bel significato pieno di allusioni: “Zaccheo” infatti vuol dire Dio ricorda’.

Nonostante le critiche e le chiacchiere della gente, Gesù entra in casa di Zaccheo proprio perché – ha sottolineato il Papa – ‘lui era perduto; e Gesù dice: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo». In casa di Zaccheo, da quel giorno, entrò la gioia, entrò la pace, entrò la salvezza, entrò Gesù’.

Alle decine di migliaia convenuti in piazza San Pietro, Papa Bergoglio ha lanciato un nuovo messaggio carico di speranza. ‘Non c’è professione o condizione sociale, non c’è peccato o crimine di alcun genere – ha scandito il Pontefice – che possa cancellare dalla memoria e dal cuore di Dio uno solo dei suoi figli. Dio ricorda, sempre, non dimentica nessuno di quelli che ha creato; Lui è Padre, sempre in attesa vigile e amorevole di veder rinascere nel cuore del figlio il desiderio del ritorno a casa. E quando riconosce quel desiderio, anche semplicemente accennato, e tante volte quasi incosciente, subito gli è accanto, e con il suo perdono gli rende più lieve il cammino della conversione e del ritorno’.

‘Se tu – ha ribadito ancora il Papa – hai un peso sulla tua coscienza, se tu hai vergogna di tante cose che hai commesso, fermati un po’, non spaventarti. Pensa che qualcuno ti aspetta perché mai ha smesso di ricordarti; e questo qualcuno è tuo Padre, è Dio che ti aspetta! Arrampicati, come ha fatto Zaccheo, sali sull’albero della voglia di essere perdonato; io ti assicuro che non sarai deluso. Gesù è misericordioso e mai si stanca di perdonare! Ricordatelo bene, così è Gesù’. E’ importante – ha detto Francesco concludendo la sua riflessione introduttiva all’Angelus – lasciarsi ‘chiamare per nome da Gesù! Accogliamolo con gioia: Lui può cambiarci, può trasformare il nostro cuore di pietra in cuore di carne, può liberarci dall’egoismo e fare della nostra vita un dono d’amore. Gesù può farlo; lasciati guardare da Gesù!’.

La nostra audiocronaca dell’Angelus di Papa Francesco

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