Il Medioevo? Lasciatelo stare
[Korazym.org/Blog dell’Editore, 29.10.2024 – Aurelio Porfiri] – Pestilenze, carestie, guerre, regimi… no, non sto parlando del Medioevo, sto parlando di oggi, del tempo che tutti viviamo. Ogni volta che si deve parlare di qualcosa di negativo si usa il Medioevo come esempio di arretratezza. Ma è proprio così? Io non penso proprio. Certo, parliamo di un periodo di 1000 anni molti secoli addietro, le condizioni di vita potevano essere meno agiate di oggi. Ma noi stiamo tanto meglio? Vediamo.
Con pestilenze varie oramai ci hanno abituato a convivere, fra Covid, vaiolo delle scimmie e nuovi virus che si affacciano quasi con cadenza giornaliera. Le carestie sono una (non) gradita novità degli ultimi anni. Fra guerre minacciate e guerre combattute non c’è da stare allegri, e certamente sono infinitamente più letali quelle di oggi che quelle al tempo dei nostri antenati medievali. Per quanto riguarda regimi e dittature vi ricordo che un tempo si regnava nel nome di Dio, oggi si governa con pugno duro in nome di ideologie oramai condannate dalla storia e non solo molti stati “democratici” stanno in silenzio, ma ci si fanno affari che rendono ancora più potenti questi regimi.
Maria Vittoria Pinna su Culturacattolica.it afferma [QUI]:
“L’aspetto più interessante per noi è certamente sapere che quel che caratterizzò il Medioevo è la concezione unitaria della vita, riconosciuta come totalmente determinata dall’appartenenza alla Chiesa (cioè dalla dipendenza da Dio), tanto che sarebbe più adeguato definire il Medioevo come epoca della Cristianità”.
Ancora vi va di dire che “non siamo più nel Medioevo”? Eppure in questo periodo abbiamo visto importantissimi progressi nelle tecnologie per la navigazione, si misero le fondamenta (e in Cina pure di più) per la stampa, si inventò l’orologio, gli occhiali, i mulini ad acqua, l’aratro pesante. Si costruirono meravigliose chiese, c’era un’arte sopraffina. In musica si misero le fondamenta della grande musica occidentale grazie allo straordinario canto gregoriano. Il Medioevo ci ha dato Sant’Agostino, San Tommaso d’Aquino, Boezio, Boccaccio, Petrarca, Dante, Riccardo Cuor di Leone, Federico II di Svevia, Leone Magno, Gengis Khan, Gregorio Magno, San Francesco, Carlo Magno, San Domenico, Giotto, … e potrei continuare a lungo. Ė stata propria un’epoca oscura quella in cui si sono stabilite le prime università? Insomma, a me veramente sembra che siamo di fronte ad un tentativo di riscrivere la storia che è già in atto dal tempo del Rinascimento, quando il Medioevo cristiano era certamente considerata un’età oscura perché cristiana in paragone alla rinascenza dell’Umanesimo pagano. Nel Medioevo si tendeva ad una società ordinata e in cui il sovrano regnava in nome e per conto di Dio. Il cavaliere era un modello di virtù e di coraggio e la donna era angelicata. C’erano abusi, prevaricazioni, povertà, massacri? Certamente, come in ogni epoca e noi oggi non siamo certamente in grado di dare una lezione. La caccia alle streghe? In un fact checking di Juanne Pili su Open.online si racconta un’altra verità [QUI]:
“Un altro luogo comune molto abusato in letteratura e al cinema è quello che vede il Medioevo come l’epoca della caccia alle streghe per antonomasia. Niente di più falso. Esistevano già nel mondo contadino credenze del genere, ma la Chiesa cattolica tendeva a confutare queste convinzioni. I processi veri e propri per stregoneria risalgono all’epoca moderna, con l’avvento delle religioni protestanti e della controriforma”.
E si potrebbe ancora dire molto su questo.
Oggi, certo, viviamo di più ed abbiamo accesso a cose che i medievali manco si sognavano. Eppure se ci guardiamo intorno abbiamo ben poco per essere allegri. Non guardiamo la pagliuzza nella storia di altri tempi senza voler vedere la trave nella nostra.
Questa riflessione è stata pubblicata dall’autore sul suo sito Traditio, per conoscere tutto su tradizione e tradizionalismo [QUI].