Presentati gli appuntamenti giubilari

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“L’attesa per l’apertura della Porta Santa, il prossimo 24 dicembre, diventa ormai febbrile. E’ una scadenza che darà inizio a un Anno Santo che porterà a Roma milioni di pellegrini. La città si è preparata per offrire un volto ancora più bello di quanto Roma già lo sia e poco alla volta si vedranno scomparire i cantieri che in questi mesi hanno messo a dura prova la pazienza di tutti”: così ha esordito mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, Sezione per le Questioni Fondamentali dell’Evangelizzazione nel Mondo, presentando gli eventi culturali, concerti e mostre, in programma a Roma prima dell’apertura ufficiale del Giubileo, il prossimo 24 dicembre, e del Padiglione della Santa Sede a Expo Osaka del prossimo anno.

Ed ha scadenzato gli appuntamenti per l’apertura della Porta Santa: “Alle ore 19.00 del 24 dicembre, papa Francesco presiederà la Santa Eucaristia in Piazza San Pietro e a seguire procederà con il rito per l’apertura della Porta Santa. Oltrepasserà per primo la soglia della Porta e inviterà a seguire il suo esempio a quanti giungeranno nel corso dell’Anno, per esprimere la gioia dell’incontro con ‘Cristo Gesù, nostra speranza’. L’annuncio dell’apertura della celebrazione sarà dato da un breve Concerto di campane a opera della Pontificia Fonderia di Campane Marinelli. Le campane sono il suono più caro al popolo e in questo caso diventano l’espressione dell’annuncio gioioso di un evento atteso da tempo e finalmente giunto”.

Mentre nella festa di santo Stefano, quindi il giorno dopo il Natale, papa Francesco si recherà a Rebibbia per aprirvi la Porta santa: “Papa Francesco per primo intende farsi “Pellegrino di speranza” e, in questo modo, come ha scritto nella Bolla, il 26 dicembre, festa di Santo Stefano, sarà nel carcere romano di Rebibbia per aprire anche in quel luogo, simbolo di tutte le carceri sparse per il mondo, la Porta Santa, segno tangibile dell’annuncio di speranza… A partire da questo orizzonte, nelle scorse settimane, abbiamo firmato un’Intesa con il Ministro di Giustizia della Repubblica italiana, l’On. Carlo Nordio, e il Commissario Governativo, l’On. Roberto Gualtieri, per rendere effettive, durante l’Anno Giubilare, forme di reinserimento per diversi detenuti attraverso il loro impiego in attività di impegno sociale”.

Inoltre ha presentato altre iniziative culturali previste in queste settimane prima dell’apertura della Porta Santa: “L’avvicinarsi dell’apertura dell’Anno Giubilare ci spinge a presentare nuove iniziative che consentiranno di immettersi con maggior efficacia nel cammino dell’Anno Santo. Il primo evento sarà il concerto nella sede dell’Auditorium di via della Conciliazione, la prossima domenica 3 novembre, alle ore 18. Per l’occasione l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia eseguirà la Quinta Sinfonia del compositore russo Dimitri Shostakovich (1906-1975), diretta dal Maestro Jader Bignamini, attualmente direttore musicale della Detroit Symphony Orchestra. La Sinfonia, realizzata nel 1937, forse è poco conosciuta al grande pubblico, ma colpisce per la sua intensa drammaticità e apre a un orizzonte di speranza. Presenterà in modo più esteso questo evento il dottor Davide Mambriani.

Il 22 dicembre p.v., alle ore 18.00, presso la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, si potrà assistere al secondo evento musicale. A esibirsi sarà il Coro della Cappella Musicale Pontificia ‘Sistina’ che, sotto la guida del direttore, don Marcos Pavan, eseguirà diverse composizioni polifoniche di Palestrina (1525-1594; di cui il prossimo anno si celebreranno i 500 anni della nascita), Perosi e Bartolucci. Questo momento consentirà di vivere i giorni che precedono l’immediata apertura del Giubileo alla luce di una genuina contemplazione del mistero della fede”.

E dopo la musica anche l’arte: “Mi fa particolarmente piacere annunciare che oltre a questi due momenti musicali ci saranno altri tre eventi espositivi: il prossimo 27 novembre sarà aperta al pubblico, fino al 27 gennaio 2025, la mostra con la ‘White Crucifixion’ di Marc Chagall. Siamo riusciti a ottenere dal The Art Institute di Chicago l’opera così suggestiva e unica, che per la prima volta giunge in Italia, a Roma, e sarà ospitata nel nuovo Museo del Corso – Polo museale, nella sede di Palazzo Cipolla, con ingresso gratuito e libero, tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 20.00. Sono particolarmente grato al Direttore James Rondeau per la sua piena disponibilità alla mia richiesta fatta nel giugno scorso e sono certo che troverà un grande riscontro di pubblico…

Il secondo evento vede l’esposizione di alcune rare icone di proprietà dei Musei Vaticani che saranno esposte nella magnifica sagrestia del Borromini nella Chiesa di sant’Agnese a Piazza Navona, dal 16 dicembre al 16 febbraio 2025. Perché un’esposizione di icone? Perché l’icona rappresenta non solo un dipinto. Essa diventa un’autentica scrittura dove leggere la storia della salvezza.

Il simbolismo dell’icona riflette la vita della Chiesa; una storia di tradizioni che di generazione in generazione ha saputo trasmettere non solo la fede, ma insieme ad essa la tecnica, i colori, le sembianze… e quanto serviva per rendere l’icona oggetto di preghiera, di culto e di venerazione. L’icona per questo diventa uno strumento di evangelizzazione universale, evocatrice di una santità che rimanda sempre al mistero centrale della fede. Era necessario che il Giubileo accogliesse anche questa esperienza che è il frutto di due anni di lavoro tra gli esperti.

Il terzo evento sarà la ormai tradizionale Mostra dei 100 Presepi in Vaticano. Nel suggestivo Colonnato del Bernini, sall’8 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025, troverà spazio l’VIII edizione dell’Esposizione internazionale che ogni anno si arricchisce di nuovi Presepi e sempre più numerosa partecipazione. Come si sa, ogni anno un Paese diverso, a seconda del momento storico, diventa partner di questa Mostra. Quest’anno, Anno del Giubileo, sarà Roma ad essere direttamente coinvolta perché per più di dodici mesi sarà al centro dell’attenzione del mondo”.

Infine ha sottolineato la partecipazione della Santa Sede all’Expò di Osaka, in Giappone nel prossimo anno: “Il tema del Padiglione della Santa Sede sarà: ‘La Bellezza porta Speranza’. rappresenta un messaggio universale che si intende condividere con tutti i visitatori. La bellezza è una forza che trasforma, è capace di toccare il cuore delle persone, di risvegliare il desiderio per un mondo migliore.

Abbiamo utilizzato intenzionalmente il verbo ‘porta’ che possiede in questo caso un duplice significato: da un lato, indica un movimento dinamico, perché trasmette l’accesso alla speranza; dall’altro, intende richiamare la Porta Santa del Giubileo, la ‘porta’ che si apre per accogliere chiunque cerchi la pace e la riconciliazione. Sappiamo che abbiamo giocato con un termine difficilmente traducibile in altre lingue; in ogni caso, almeno in italiano veicola il messaggio che si è voluto esprimere”.

Ed ad Osaka sarà esposta anche l’unica opera del Caravaggio presente nei Musei Vaticani: “E’ stato direttamente Papa Francesco a desiderare che l’opera rappresentativa dell’Expo fosse l’unica opera del Caravaggio conservata nei Musei Vaticani: La Deposizione del Caravaggio. Paradossalmente si intende veicolare un messaggio di speranza. Davanti al dramma della morte, sappiamo che esiste la fede nella risurrezione, vita vera e reale che viene donata ai credenti in Cristo”.

Mentre il dott. Davide Mambriani, curatore della rassegna culturale ‘Giubileo è cultura’, per i concerti e le mostre, ha illustrato con dovizia di particolari i concerti e le mostre del giubileo, soffermandosi particolarmente sull’opera artistica di Chagall: “Conservata all’Art Institute of Chicago negli States, la pittura del 1938 intitolata ‘Crocifissione Bianca’ rappresenta un punto di svolta fondamentale per Chagall: è infatti la prima di un’importante serie di composizioni che presentano l’immagine di Cristo come martire e richiamano drammaticamente l’attenzione sulla persecuzione e sulla sofferenza del popolo ebraico negli anni ’30”.

Il dipinto è l’emblema della sofferenza degli ebrei e di Gesù: “Vengono rappresentati conflitti violenti, come l’incendio delle sinagoghe. Al centro dell’immagine, Gesù è raffigurato, crocifisso e simbolicamente rappresentato come ebreo, ornato con uno scialle da preghiera. La Crocifissione Bianca rivela importanti influenze dell’arte italiana del XIV secolo e costituisce un elemento dal valore coloristico importantissimo. Questo dipinto ha legami tematici con la pittura religiosa del Rinascimento, in particolare con le opere di Michelangelo, ma porta anche riferimenti all’elezione della Croce di Rembrandt.

Nella ‘Crocifissione Bianca’, Gesù crocifisso è circondato da tre patriarchi biblici e una matriarca, vestiti con abiti tradizionali ebraici. Ai lati della croce, Chagall ha illustrato la devastazione dei pogrom: a sinistra, un villaggio è saccheggiato e bruciato, costringendo i rifugiati a fuggire in barca, mentre le tre figure barbute sotto di loro, una delle quali stringe la Torah, scappano a piedi. A destra, una sinagoga e l’arca della Torah sono in fiamme, mentre in basso una madre conforta il suo bambino”.

Ed ha concluso sottolineando che l’opera dell’artista russo è una delle più alte espressioni della pittura del secolo scorso: “Insieme a Guernica di Pablo Picasso, la Crocifissione bianca è una delle più eloquenti condanne della guerra e dell’odio del XX secolo ed il suo messaggio è ancora drammaticamente attuale. Il profondo significato spirituale dell’opera permette al visitatore di immergersi in un momento di straordinaria meditazione che renderanno la fruizione dell’opera un momento non solo di eccezionale valore artistico ma ancor più di introspezione e riflessione sul mistero della croce che è arbor vitae e portatore di speranza di redenzione, resurrezione dopo le atrocità e vittoria sulla morte”.

(Foto: Vatican Media)

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