Ci ha amati. Lettera enciclica sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo

Sacro Cuore di Gesù
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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 22.10.2024 – Vik van Brantegem] – Oggi 22 ottobre 2024, celebriamo la memoria liturgica di San Giovanni Paolo II, Papa. E sempre oggi, in questa data così significativa, la Santa Sede ha annunciato che tra due giorni, giovedì 24 ottobre, memoria di Sant’Antonio Maria Claret, vescovo, fondatore della Congregazione dei Figli del Cuore Immacolato di Maria, verrà pubblicato una nuova Lettera enciclica, la quarta di Papa Francesco, Dilexit nos, sulla devozione al Sacro Cuore di Gesù. Alla luce delle guerre nel mondo e dei numerosi problemi che l’umanità deve affrontare, il Santo Padre riflette su un tema eminentemente “cristologico” e “mistico” – il significato e l’importanza dell’amore sacrificale di Cristo per tutti – piuttosto che su un tema più sociologico, come nelle sue due Lettere encicliche precedenti: Laudato sì (24 maggio 2015), sulla crisi dell’ambiente e la necessità della cura del Creato; Fratelli tutti (3 ottobre 2020), summa di appelli e messaggi sull’urgenza della fraternità e dall’amicizia sociale in un mondo frammentato da guerre fratricide e conflitti condotti anche in nome di Dio. La prima Lumen fidei (29 giugno 2013) fu scritta a “quattro mani” con il Papa emerito Benedetto XVI.

Karol Józef Wojtyła nacque a Wadowice in Polonia Wadowice il 18 maggio 1920. Ordinato sacerdote e compiuti gli studi di teologia a Roma, al ritorno in patria ricoprì vari incarichi pastorali e universitari. Nominato Vescovo ausiliare di Cracovia, di cui nel 1964 divenne Arcivescovo, prese parte al Concilio Ecumenico Vaticano II. Eletto Papa il 16 ottobre 1978, prese il nome di Giovanni Paolo II, si contraddistinse per la straordinaria sollecitudine apostolica, in particolare per le famiglie, i giovani e i malati, che lo spinse a compiere innumerevoli visite pastorali in tutto il mondo. I frutti più significativi lasciati in eredità alla Chiesa, tra molti altri, sono il suo ricchissimo Magistero e la promulgazione del Catechismo della Chiesa Cattolica e dei Codici di Diritto Canonico per la Chiesa latina e le Chiese Orientali. Morì piamente a Roma il 2 aprile 2005, alla vigilia della II Domenica di Pasqua o della Divina Misericordia.

Era stato Papa Francesco stesso ad annunciarne l’uscita in autunno nell’Udienza generale in Piazza San Pietro dello scorso 5 giugno (nel mese tradizionalmente dedicato al Sacro Cuore di Gesù), esprimendo il desiderio che il testo possa far meditare sugli aspetti “dell’amore del Signore che possano illuminare il cammino del rinnovamento ecclesiale; ma anche che dicano qualcosa di significativo a un mondo che sembra aver perso il cuore”. Il Santo Padre spiegava che il documento raccoglierà “le preziose riflessioni di testi magisteriali precedenti e di una lunga storia che risale alle Sacre Scritture, per riproporre oggi, a tutta la Chiesa, questo culto carico di bellezza spirituale”.

Giovedì 24 ottobre 2024, alle ore 12.00, presso la Sala Stampa della Santa Sede, in via della Conciliazione 54 a Roma, si terrà la conferenza stampa di presentazione di Dilexit nos – Lettera Enciclica sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo. Interverranno: Mons. Bruno Forte, Teologo, Arcivescovo di Chieti-Vasto, e Suor Antonella Fraccaro, Responsabile Generale delle Discepole del Vangelo. La Conferenza Stampa verrà trasmessa in diretta streaming in lingua originale sul canale Youtube di Vatican News [QUI].

La scelta per la presentazione di Mons. Bruno Forte non è casuale. Rinomato teologo e autore di numerose pubblicazioni sia scientifiche che divulgative, di recente Papa Francesco lo aveva non solo riconfermato per altri due anni alla guida dell’Arcidiocesi di Chieti-Vasto, ma anche nominato membro di uno dei Dicasteri più importanti e delicati, il Dicastero per la Dottrina della Fede. La stima del Santo Padre per il vescovo teatino risale già al 14 ottobre 2013, quando Mons. Forte fu scelto come Segretario Speciale della III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia (5-19 ottobre 2014). Il 21 novembre 2014 veniva nominato Segretario Speciale anche della XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, sempre sul tema della famiglia (4-25 ottobre 2015).

Gesù mostrava il suo Cuore su un trono di fiamme circondato da una corona di spine, simbolo delle ferite inferte dai peccati degli uomini

Vatican News ha scritto oggi, che il Papa pubblica questa nuova Lettera enciclica – nell’anno delle celebrazioni (dal 27 dicembre 2023 al 27 giugno 2025, solennità del Sacro Cuore di Gesù all’interno del Giubileo Ordinario 2025) per il 350° anniversario della prima visione del Sacro Cuore di Gesù concessa il 27 dicembre 1673 alla giovane suora Visitandina di soli 26 anni e mistica francese, Santa Margherita Maria Alacoque (Verosvres, 22 luglio 1647–Paray-le-Monial, 17 ottobre 1690) – “in uno dei momenti più drammatici per il genere umano. Guerre corrosive, squilibri sociali ed economici, consumismo sfrenato, nuove tecnologie che rischiano di snaturare l’essenza stessa dell’uomo, segnano l’epoca moderna e il Pontefice chiede allora, attraverso il documento dal titolo Dilexit nos (Ci ha amati), di cambiare sguardo, prospettiva, obiettivi, e recuperare ciò che è più importante e necessario: il cuore”.

Vatican News ricorda, che nelle visioni del Cuore di Gesù, Suor Margherita Maria Alacoque ricevette la missione di diffondere nel mondo l’amore di Gesù per gli uomini, specialmente i peccatori. Per 17 anni continuarono nel convento di Paray-le-Monial, in Borgogna, le apparizioni del Cuore di Gesù che si manifestava su un trono di fiamme circondato da una corona di spine, simbolo delle ferite inferte dai peccati degli uomini. Gesù chiese che il venerdì dopo il Corpus Domini – quindi otto giorni dopo – fosse dedicato alla Festa del Sacro Cuore di Gesù. Una missione non facile per la suora. che trovò incomprensioni anche in consorelle e superiori, e venne considerata alla stregua di una visionaria. Mai scoraggiatasi, spese tutta la sua vita perché il mondo conoscesse l’amore di Cristo.

Vatican News ricorda inoltre, che “la festa del Sacro Cuore nacque alle porte dell’Illuminismo. Come ha scritto su La Civiltà Cattolica, Padre Enrico Cattaneo, professore emerito di Patristica, ‘la spiritualità del Cuore di Cristo è stata un argine contro la diffusa mentalità razionalistica, che alimentava la cultura atea e anticlericale’. Un acceso dibattito, anche all’interno della Chiesa stessa, sorse intorno a tale devozione fino a quando, nel 1856, Pio IX decise che la festa del Sacro Cuore di Gesù fosse estesa a tutta la Chiesa. Nel XIX secolo il culto si diffuse dunque a macchia d’olio con consacrazioni, nascita di congregazioni maschili e femminili, istituzioni di università, oratori, cappelle.
È del 1956, poi, la Haurietis aquas di Pio XII, scritta in un momento in cui la devozione al Cuore di Gesù viveva una crisi. L’Enciclica di Papa Pacelli voleva ravvivare il culto e invitare la Chiesa a meglio comprenderne e attuarne le varie forme di devozione, di “massima utilità” per le necessità della Chiesa ma anche ‘vessillo di salvezza per il mondo moderno. Benedetto XVI, in una lettera per il 50° anniversario della Haurietis aquas, sottolineava infatti: ‘Questo mistero dell’amore di Dio per noi non costituisce soltanto il contenuto del culto e della devozione al Cuore di Gesù: esso è, allo stesso modo, il contenuto di ogni vera spiritualità e devozione cristiana. È quindi importante sottolineare che il fondamento di questa devozione è antico come il cristianesimo stesso’.

Papa Francesco ha sempre mostrato un profondo legame con il Sacro Cuore, correlandolo alla missione stessa dei sacerdoti. Nel 2016 la chiusura del Giubileo dei Sacerdoti avvenne proprio nella Solennità del Cuore di Gesù e nell’omelia della Messa il Pontefice chiese ai preti del mondo venuti a Roma di orientare il loro cuore, come il Buon Pastore, verso la pecorella smarrita, verso chi è più distante, spostando l’epicentro del cuore fuori da sé stessi. Sempre nell’ambito del Giubileo, nella prima delle Meditazioni sulla misericordia, il Papa raccomandò a vescovi e sacerdoti di rileggere la Haurietis acquas, perché il cuore di Cristo è il centro della misericordia. Questo è proprio della misericordia, che si sporca le mani, tocca, si mette in gioco, vuole coinvolgersi con l’altro… si impegna con una persona, con la sua ferita’”.