Diciamo no ad Halloween, una festa di ignoranza e superstizione. Festeggiamo Tutti i santi e ricordiamo i nostri defunti

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 21.10.2024 – Vik van Brantegem] – Tra poco è la festa di Ognissanti, il 1° novembre, e poi il giorno del ricordo dei defunti, il 2 novembre. Sono le occasioni che Dio ci dà per ricordare i nostri cari che hanno lasciato questo mondo, e soprattutto per ricordarci che la vita è il terreno su cui si gioca la nostra partita per la santità, assieme ai tantissimi santi che ci hanno preceduto e che ci sono accanto, con cui faremo festa in Paradiso. Alla domanda “Halloween?” rispondiamo con coerenza e coraggio: “No grazie… sono Cristiano!”

Cos’è esattamente Halloween?
La baraonda di Halloween, che da qualche anno è arrivata prepotentemente anche da noi, estranea alla nostra cultura, è un miscuglio di riti pagani pre-romani, gusto del macabro. È arrivata dagli Stati Uniti e dal mondo anglosassone e affonda le sue origini nella cultura celtica nord-europea.
Per i Celti l’anno non iniziava il primo di gennaio, bensì il primo di novembre, quando terminava ufficialmente la stagione calda e iniziava la stagione delle tenebre e del freddo, in cui si stava rintanati nelle proprie case, con le provviste accumulate nei mesi soleggiati.
In questa occasione si festeggiava una sorta di capodanno, che questi popoli pagani dedicavano a Samhain, il loro dio della morte. Ritenevano che, in quei giorni di passaggio dalla luce alle tenebre invernali, fantasmi e spiriti varcassero il confine che li separa dal nostro mondo e fosse quindi possibile comunicare con loro. Come tutti i popoli, desideravano che i loro nonni e bisnonni fossero ancora vivi e immaginavano di poterli aspettare almeno una volta l’anno: troppo poco, ma almeno una volta l’anno. Per questo accendevano lanterne, compivano rituali propiziatori, lasciavano dolci e bevande sulla soglia di casa sperando di poter riabbracciare e far festa ancora una volta coi loro defunti.
Quando queste popolazioni furono annesse all’Impero romano, le loro usanze non furono estirpate, ma portate a compimento nella luce della fede in Gesù Cristo. Nell’anno 835 d.C., Papa Gregorio Magno spostò la festa di Ognissanti, dedicata a tutti i santi del paradiso, dal 13 maggio al 1° novembre. Poi, nel X secolo, fu introdotta la festa del 2 novembre, il giorno dei morti, dedicato alla memoria delle anime degli scomparsi.
L’intuizione dei Celti sul contatto con i cari defunti e sulla vita oltre la morte non fu quindi schiacciata e distrutta, ma valorizzata e illuminata dalla luce della Rivelazione. In inglese la festa di Ognissanti si chiama All Hallows’ Day; la vigilia del giorno di Ognissanti, cioè il 31 ottobre, si chiama All Hallows’ Eve. Queste parole si sono trasformate in Halloween.
Ora, si dà il caso che i riti pagani celtici non siano mai del tutto scomparsi dai Paesi nord-europei. La Grande Carestia (dal 1845 al 1848) spinse quasi un milione di Irlandesi a emigrare in Nord America, portando con sé le proprie usanze, tra cui anche quella di festeggiare Halloween alla loro vecchia maniera. Negli Stati Uniti tutti questi rituali folcloristici (i travestimenti bizzarri, lo scambio di dolci, le lanterne, le danze e i falò) hanno attecchito, e sono diventati il pretesto per organizzare feste e spendere soldi (mediamente due milioni e mezzo di dollari in costumi, addobbi e feste per il 31 di ottobre!), trascurandone completamente il significato religioso.
E così, oggi Halloween non è più né la festa pre-Cristiana dei celti, né la ricorrenza Cristiana di Ognissanti e il giorno dei defunti, ma solo un macabro carnevale in cui si esaltano streghe, demoni, mostri e altre creature orribili.
Persi i contatti con la tradizione celtica, negli Stati Uniti e mondo anglosassone, e oramai anche da noi, è diventata una ricorrenza che muove grossi giri d’affari, cioè tanti soldi.

Perché festeggiamo
Con Halloween si celebrano le tenebre. Invece, la Chiesa festeggia i santi e ricorda i defunti. Non dobbiamo dimenticarci che la notte dei santi e il giorno dei morti hanno tutt’altro valore di Halloween. Preghiamo per chi ci ha preceduto nel Regno dei Cieli, e rallegriamoci ancora una volta perché Cristo ha vinto la morte e noi con lui risorgeremo alla vita eterna.
Quindi, da Cristiani, figli della Chiesa di Roma, diciamo No ad una festa pagana con implicazioni nel mondo dell’occulto. E ci ricordiamo i “Fini Ultimi”.
I “Fini Ultimi”. E la caduta degli angeli ribelli spiegata da San Giovanni Paolo II – 21 maggio 2024
La Caduta degli Angeli Ribelli dello scultore padovano Agostino Fasolato (1750 circa) è un capolavoro scolpito in un pezzo unico di marmo di Carrara di circa un metro e settanta di altezza. La scultura è esposta al Palazzo Leoni Montanari di Vicenza. Nel complesso gruppo scultoreo è raffigurato il combattimento fra l’esercito del bene e quello del male, capitanati rispettivamente dall’Arcangelo Michele e da Satana, come viene raccontato nel libro dell’Apocalisse di Giovanni. Leggi tutto [QUI]

Il commento su Halloween
di Padre Livio di Radio Maria
«Halloween è una finestra aperta, una porta d’ingresso all’occultismo. C’è una chiara strategia alle spalle, che, con tatticismi e senza sospetti, vuole ingannare. A cui si aggiunge un colossale business frutto di un’autentica pianificazione consumistico-commerciale su scala mondiale. Dietro le maschere, le zucche, i costumi, apparentemente innocui, si nascondono molte insidie.
Diciamo no ad una festa dell’ignoranza e della superstizione
La notte di Halloween si chiedono soldi o cibo: se accontentati si promette prosperità e fortuna; al contrario lo scherzetto diventa una maledizione alla famiglia.
Tutto questo è il presupposto della festa di Halloween: una tradizione pagana del mondo celtico, gonfiata da una leggenda irlandese, rivisitata dalla commercializzazione americana e importata in Europa e in Italia.
Ma le obiezioni Cristiane a queste favole sono evidenti:
- L’anima, dopo la morte, è nelle mani di Dio e col giudizio particolare va in Paradiso, Purgatorio o Inferno e non si fa delle passeggiate.
- Quando l’uomo muore, il giudizio si compie solo davanti a Dio e non al diavolo.
- Il diavolo non ha nessun potere di far tornare in vita un uomo dopo la morte, cosa che compete solo a Dio.
- Se si fa un patto col diavolo l’inferno accoglie a braccia aperte.
- È superstizioso pensare di allontanare questi presunti spiriti dei morti solo con una zucca.
- La storiellina di Halloween sviluppa e accredita pratiche occulte e magiche.
- I morti non sono qualcosa da cui difendersi, ma per i defunti si prega, si offrono Messe, si fa elemosina.
È davvero sconcertante quello che, apparentemente nascosto, si cela dietro questa “festaccia”, che getta blasfemia sulla festa di Ognissanti e dileggia il culto Cristiano dei defunti. Ma non è tutto.
Il satanismo
Il 31 ottobre è una data importante non solo per la cultura celtica, ma anche per il satanismo. È uno dei quattro sabba (=convegno) delle streghe. I primi tre segnavano il tempo per le stagioni “benefiche”: il risveglio della terra dopo l’inverno, il tempo della semina, il tempo della messe. Il quarto sabba marcava l’arrivo dell’inverno e la sconfitta del sole…quindi freddo e morte. Halloween, quindi, è una ricorrenza legata al mondo della magia.
Il mondo dell’occulto lo definisce così: ”È il giorno più importante dell’anno, è il capodanno di tutto il mondo esoterico ,è la festa più importante dell’anno per i seguaci di satana”. Le cosiddette “streghe” restano incinte appositamente per sacrificare il neonato in quella notte. E se vedete sparire qualche gatto nero chiedetevi il perché. È la notte in cui si sguazza nella divinazione, nell’astrologia, nella chiromanzia, nella medianità, nella magia, nella stregoneria, nello spiritismo, nel satanismo.
La festa di Halloween, quindi, è un rendere osanna al diavolo, il quale se adorato, anche solo per una notte, pensa di vantare dei diritti sulla persona. La festa di Halloween è una sorta di seduta spiritica presentata sotto forma di gioco: è questa l’astuzia del demonio.
Tutto questo è la versione moderna di Halloween, che va ad aggiungersi a quel clima di magico che siamo costretti a subire di continuo: dai fiumi di serial televisivi in cui le streghe sono magari anche simpatiche e buone ad anni di harrypotterismo, da un oceano di riviste con richiami all’esoterismo agli amuleti e oggetti magici.
Il “paradosso di Halloween” è proprio quello di essere una festa ipermoderna nel modo di presentarsi ed iperarcaica nelle idee: rappresentare il massimo della credulità in un mondo sempre più secolarizzato.
Nella cultura di massa dove imperversa la logica della “festa per la festa” a prescindere dai contenuti, è facilmente spiegabile il successo della penetrazione di Halloween, emblema del vuoto, delle zucche, ma specialmente delle teste vuote che in esse si perdono.
Alle zucche vuote di Halloween i Cristiani rispondono con le zucche piene di cultura veramente alternativa e controcorrente, che alla confusione dei fenomeni di massa, sostituisce l’intimità e il silenzio di una fede vissuta.
È un vero e proprio scippo che la cultura Cristiana sta subendo. La progressiva scristianizzazione della festa Cristiana, la ferializzazione del giorno festivo hanno dato la spinta all’introduzione di questa nuove feste anti-Cristiane.
Ma in realtà quella di Ognissanti è una festa Cristiana. Instaurata da Papa Gregorio IV nell’840, originariamente si celebrava nel mese di maggio. Fu nel 1048 che Odilio de Cluny spostò la celebrazione cattolica all’inizio di novembre per detronizzare il culto di Samhain.
La Parola di Dio (150 circa sono i passi) è chiarissima al riguardo, vietando il ricorso più o meno consapevole a pratiche di superstizione e irreligiosità.
La tentazione e oppressione diabolica, descritta nel Vangelo, tenta di pervertire l’uomo rendendolo nemico a Dio. Ma Gesù ha dimostrato la sua potenza sui demoni e ha trasmesso questa sua potenza ai suoi discepoli.
Lo stesso magistero e la tradizione Cattolica che si esprime nella catechesi è chiara al riguardo.
L’unico culto da rendere è quello all’unico e vero Dio che si fa carne in Gesù Cristo. Tutto ciò che è deviato da questo culto diventa superstizione, che ha la sua massima espressione nell’idolatria (che può arrivare al satanismo), come nelle varie forme di divinazione e magia.
La divinazione è la pretesa di conoscere e preannunciare il futuro e le cose nascoste, mediante contatti con forze occulte. È condannata perché nasce con un patto con il diavolo e conduce l’uomo a credere in colui che combatte la salvezza, ma il futuro non può essere previsto perché appartiene solo a Dio. Sono in contraddizione con la fede Cristiana la consultazione degli oroscopi, l’astrologia, la chiromanzia, l’interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium.
La magia e la stregoneria non pretendono di conoscere invano il futuro, ma le cose occulte. Si pretende in altre parole di sottomettere le potenze occulte per porle al proprio servizio ed ottenere un potere sugli altri soprattutto per nuocere, ricorrendo all’intervento dei demoni. Anche portare amuleti è da condannare. La Chiesa mette in guardia anche dallo spiritismo che spesso implica divinazione o magia.
Questa è la verità, nient’ altro che la verità. Noi crediamo nel Dio della Luce e della Vita.
Una notte di Halloween allora, vestito da mostriciattolo o da fantasma? No grazie!
Una notte attorno al Santo dei Santi: Gesù che porta una grande luce d’amore. Per invocare l’unico Spirito che non porta paura o terrore. Ci sono Orizzonti di Cielo per te. Una luce nella notte. Una luce nella notte di Ognissanti».
Articoli precedenti
Cronaca dopo Halloween – 4 novembre 2023
Come da copione l’Italia ha “celebrato” la festa di Halloween. E anche quest’anno la solennità di Tutti i Santi è rimasta sullo sfondo del calendario. Nella migliore delle ipotesi è passata in second’ordine, diventando semplicemente il “giorno dopo” la festa vera: quella divertente, dove al cimitero ci si va non per pregare sulla tomba dei defunti ma per scherzare mascherati. Leggi tutto [QUI]
La trappola mortale di Halloween – 27 ottobre 2023
Halloween è nuovamente alle porte, e già da tempo la macchina commerciale e consumistica propone ogni tipo di gadget per bambini e ragazzi. Ma la notte del 31 ottobre è tutt’altro che una festa o uno scherzo. Il web, ad esempio, nasconde trappole mortali fra zucche e macabre trovate. Alcuni siti internet per bambini, dove si descrivono personaggi e scenari horror, presentano persino dei link con i quali si accede direttamente a siti di satanismo e magia nera. Leggi tutto [QUI]
Halloween: Fratel Biagio mette in guardia – 31 ottobre 2021
Sandra Sabbatini nel Diario scriveva: “Non è mia questa vita che sta evolvendosi ritmata da un regolare respiro che non è mio, allietata da una serena giornata che non è mia… Signore aiutami ad avere pazienza. Aiutami a non affrettare i tempi. Ma ti prego, fammi capire qual è la mia strada; aiutami ad accettare la tua volontà su di me”. Leggi tutto [QUI]
Don Aldo Bonaiuto spiega l’ambiguità di Halloween – 31 ottobre 2016
“L’ambigua macchina di Halloween anche quest’anno è partita con largo anticipo, coinvolgendo una grande moltitudine di persone, specie i giovani, che associano al mese di ottobre tale pagana “festività” di origine anglosassone invece della celebrazione di Tutti i santi. La parola Halloween deriverebbe da una composizione di più termini inglesi, All Hallows’ Eve, che significa “vigilia di tutti i santi”. Leggi tutto [QUI]
La notte dei Santi, invece dell’inutile Halloween – 30 ottobre 2014
Invece della ormai populista e commerciale e pagana festa di Halloween sono in molti a tornare al vero significato della celebrazione del 1 e 2 novembre. Il ricordo dei cari defunti e la celebrazione di tutti i santi. Le radici cristiane vanno difese dai cristiani, e allora ecco una bella iniziativa che ormai da qualche anno si ripete: “ La notte dei santi”, una festa e una veglia di preghiera organizzata da Christian Music Italy e dalla diocesi di Palestrina. Leggi tutto [QUI]
Alla scoperta della radice Cristiana di Halloween – 31 ottobre 2011
Come ogni anno nella sera del 31 ottobre siamo “invasi” da bambini che, innocentemente o più furbescamente preparati dai propri genitori, suonano alla nostra porta e chiedono: “dolcetto o scherzetto?”. Siamo in perfetta festa di Halloween. Questo è definito un gioco culturalmente innocuo per poter anche dar adito ad adulti, soprattutto genitori, di evadere per un giorno in una follia collettiva dell’”horror vacui”, come Papa Benedetto XVI chiama le nostre miscredenze dell’arte divinatoria. Leggi tutto [QUI]

Foto di copertina: Beato Angelico, Giudizio Universale (dettaglio), 1431 circa, tempera su tavola, 105×210 cm, Museo Nazionale di San Marco, Firenze.
Il Figlio divide chi Lo ha riconosciuto da chi Lo ha rinnegato. I dannati hanno posture disarticolate, espressione di angoscia e disperazione. L’opposto di quanto accade sull’altro lato della raffigurazione dove gli angeli invitano i beati a un gioioso girotondo. Infine c’è chi intercede per gli uomini.
“Inoltre vi dico: Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio” (Lc 12,8-9).
La tavola era stata probabilmente pensata quale cimasa, vale a dire il coronamento, di un seggio del coro del complesso fiorentino di Santa Maria degli Angeli, ora scomparso. Si giustificherebbe così la forma insolita – un rettangolo con tre lobi – di questo dipinto a tempera cui un recente restauro ha restituito i brillanti colori originari e la piena leggibilità del testo pittorico.
Cristo è l’apice di una struttura piramidale lungo i cui fianchi si dispongono gerarchicamente schiere di creature angeliche e duplici teorie di santi. Otto serafini lo circondano: l’ottavo, del resto, è il giorno della resurrezione e della parusia finale. Gesù si manifesta in tutta la Sua regalità, splendente al centro di una mandorla di luce che dice della Sua piena Sapienza in base alla quale giudica l’umanità intera. Le nubi sulle quali è assiso rimandano, nella Bibbia, alla presenza di Dio: al cospetto dei Suoi angeli, con il solo gesto delle mani che ancora mostrano le ferite inflittegli durante la Passione, il Figlio divide chi, davanti agli uomini, Lo ha riconosciuto da chi, viceversa, Lo ha rinnegato.
Il pittore descrive l’aldilà con precisione naturalistica, immaginando il Paradiso come un giardino dalla ricca vegetazione e l’Inferno quale grotta arida e terrosa. Vi si raccolgono, rispettivamente, i beati e i dannati che due angeli dell’Apocalisse, con le loro lunghe trombe, hanno appena risvegliato e fatto uscire dagli avelli lasciati aperti al centro della scena. La fila dei sepolcri marmorei conferisce profondità allo spazio conducendo lo sguardo in lontananza, laddove l’intenso azzurro del cielo all’orizzonte è dolcemente rischiarato dalla luce divina. In primo piano il sarcofago lasciato vuoto da Cristo ricorda la Sua vittoria sulla morte, prodromo del destino di eternità cui tutti siamo chiamati.
Il buio infernale è l’interno di una montagna, i cui cubicoli, dove scontano la pena del contrappasso coloro che si sono macchiati di peccati capitali, sono sorretti da un terrificante Lucifero che divora i peccatori. Domina il caos tra i dannati: le loro posture disarticolate, sulle quali l’Angelico si sofferma minuziosamente, sono espressione del più completo disorientamento, di angoscia profonda e disperazione. Esattamente l’opposto di quanto accade sull’altro lato del dipinto dove gli angeli invitano i beati a un gioioso girotondo attorno a un laghetto e a una palma, albero simbolo di resurrezione.
L’Eden fiorito e la nuova Gerusalemme, la città sopra il monte che l’Apocalisse descrive turrita e munita di dodici porte, contribuiscono a definire la geografia del Paradiso che si completa con la corte celeste, ove si compie la comunione dei santi. Riconosciamo gli Apostoli, Paolo compreso, per i loro specifici attributi iconografici. E San Domenico, San Francesco e il primo martire, Santo Stefano. Vi sono anche personaggi del Vecchio Testamento, Abele, per esempio, con l’agnello, Mosè, Davide: ognuno di loro ha ottenuto la propria ricompensa.
Più prossimi ancora a Cristo, in perenne contemplazione, si trovano Maria e Giovanni l’Evangelista, instancabili intercessori della salvezza divina, perché il Paradiso possa, infine, accogliere ciascuno di noi (Margherita del Castillo – La Nuova Bussola Quotidiana, 17 ottobre 2020).