Papa Francesco: promuovere la giustizia sociale

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Questa mattina papa Francesco ha ricevuto in udienza i membri del Movimento internazionale di studenti cattolici ‘Pax Romana’ a Roma per un convegno, apprezzando l’impegno “a promuovere la giustizia sociale e lo sviluppo umano integrale, ispirato dalla fede cattolica e dalla sua visione di un mondo sempre più conforme al disegno d’amore di Dio per la famiglia umana”.

Interloquendo con i giovani il papa ha esortato i giovani studenti ad essere ‘protagonisti della rivoluzione della carità e del servizio’, con la citazione dell’esortazione apostolica ‘Christus vivit’: “La vostra presenza, la vostra attività (in contesti accademici, negli ambienti di lavoro o per le strade delle città) persegue questo fine operando per costruire un mondo più compassionevole, armonioso e fraterno.

Penso, ad esempio, all’opera di educazione e di formazione condotta dai vostri centri in Francia, Thailandia e Kenya, basata sulla testimonianza del Vangelo e sulla dottrina sociale della Chiesa. Promuovendo un senso di cittadinanza globale e incoraggiando l’azione a livello locale, il vostro Movimento prepara i giovani ad approfondire la comprensione delle più urgenti questioni sociali del nostro tempo, e li abilita a promuovere cambiamenti efficaci nelle proprie comunità, servendo così da lievito evangelico”.

Quindi li ha incoraggiati a partecipare alla vita della Chiesa: “In questi giorni, mentre procediamo nell’attuale Sinodo sulla sinodalità, vorrei incoraggiarvi, come singoli e tutti insieme, a coinvolgervi nel percorso sinodale della Chiesa, fatto di cammino condiviso, di ascolto, di partecipazione e di impegno in un dialogo aperto al discernimento, e così pure ad essere attenti alla dolce voce dello Spirito Santo”.

E’ stato anche un invito affinché l’Anno Santo diventi un personale rinnovamento di vita: “Vi incoraggio inoltre ad accogliere la prossima celebrazione dell’Anno Santo 2025 come speciale occasione di rinnovamento personale e di arricchimento spirituale in unione con tutta la Chiesa. L’eloquente simbolo della Porta Santa attraversata dai fedeli a Roma, ci ricorda che noi siamo tutti pellegrini, tutti in cammino, chiamati insieme a un’unione più profonda col Signore Gesù e alla disponibilità alla forza della sua grazia, che trasforma la nostra vita e il mondo in cui viviamo”.

Eppoi ai Movimenti Popolari, in occasione del Simposio organizzato per il X Anniversario del primo incontro mondiale dei Movimenti Popolari, che si tenne in Vaticano nel 2014, i papa ha affermato: “La terra, la casa e il lavoro sono diritti sacri. Che nessuno vi tolga questa convinzione, che nessuno vi privi di questa speranza, che nessuno spenga i vostri sogni”.

Nel discorso papa Francesco ha evidenziato che “Il grido degli esclusi può anche risvegliare le coscienze assopite di tanti leader politici che sono, alla fine, quelli che devono far rispettare i diritti economici, sociali e culturali… Vi chiedo di confrontarvi tra di voi e continuate a combattere l’economia criminale con l’economia popolare… Capisco che è difficile, ma è necessario. I bambini non possono essere un bene di scambio in mano dei trafficanti di persone. Se non ci prendiamo cura dei bambini, il popolo non ha futuro”.

Ed infine ha proposto una riflessione sulla necessità di ‘fermare’ il crimine organizzato: “Voi avete l’obbligo di evitare la propagazione dell’odio. Anche l’obbligo che le reti vengano disseminate per la ludopatia o per promuovere crimine organizzato. Dobbiamo per favore qualche cosa. Ed iniziate a pagare le tasse, è importante. Nessuno resti tagliato fuori ed a nessuno vengano negati i beni basici della sussistenza”.

Inoltre con una lettera ai cardinali del Collegio cardinalizio il papa ha chiesto ‘uno sforzo ulteriore’ per impiantare la riforma economica della Santa Sede: “Per queste ragioni, è doveroso ora uno sforzo ulteriore da parte di tutti affinché un ‘deficit zero’ non sia solo un obiettivo teorico, ma una meta effettivamente realizzabile.

La riforma ha posto le basi per l’attuazione di politiche etiche che consentano di migliorare il rendimento economico del patrimonio esistente. A ciò si accompagna l’esigenza che ciascuna Istituzione si adoperi per reperire risorse esterne per la propria missione, facendosi esempio di una gestione trasparente e responsabile al servizio della Chiesa”.

L’obiettivo può essere raggiunto con le riforme già richieste e messe in atto: “Gli anni trascorsi hanno dimostrato che le richieste di riforma sollecitate nel passato da tanti esponenti nel Collegio Cardinalizio sono state lungimiranti e hanno permesso di acquisire una maggiore coscienza del fatto che le risorse economiche al servizio della missione sono limitate e vanno gestite con rigore e serietà perché gli sforzi di quanti hanno contribuito al patrimonio della Santa Sede non siano dispersi”.

Insomma il papa ha chiesto essenzialità e concretezza come è in uso nelle famiglie: “Sul versante della riduzione dei costi, occorre dare un esempio concreto affinché il nostro servizio sia realizzato con spirito di essenzialità, evitando il superfluo e selezionando bene le nostre priorità, favorendo la collaborazione reciproca e le sinergie. Dobbiamo essere consapevoli che oggi siamo di fronte a decisioni strategiche da assumere con grande responsabilità, perché siamo chiamati a garantire il futuro della missione”.

Per questo è necessario ‘solidarietà’ tra uffici: “Le Istituzioni della Santa Sede hanno molto da imparare dalla solidarietà delle buone famiglie. Così come in queste famiglie coloro che godono di una buona situazione economica vengono in aiuto dei membri più bisognosi, gli Enti che registrano un avanzo dovrebbero contribuire a coprire il deficit generale. Questo significa avere cura del bene della nostra comunità, agendo con generosità, nel senso evangelico del termine, come presupposto indispensabile per chiedere generosità anche all’esterno”.

(Foto: Santa Sede)

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