15 settembre. Beata Maria Vergine Addolorata

Madonna orante
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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 15.09.2024 – Vik van Brantegem] – La memoria della Beata Maria Vergine Addolorata, celebrata il giorno dopo l’Esaltazione della Santa Croce – Colei che ha vissuto il più purissimo martirio, consumato attimo per attimo, e terribile al momento estremo della Croce. Ai piedi della Croce di Gesù fu associata intimamente e fedelmente alla passione salvifica del Figlio e si presentò come la nuova Eva, perché, come la disobbedienza della prima donna portò alla morte, così la sua mirabile obbedienza porti alla vita – ci chiama a rivivere il momento decisivo della storia della salvezza e a venerare la Madre associata alla passione del Figlio e vicina a lui innalzato sulla Croce (Gv 19, 25- 27; Paolo VI, “Marialis cultus”,7). La sua maternità assume sul Calvario dimensioni universali (Paolo VI, ibidem, 37).

Questa memoria di origine devozionale fu introdotta nel calendario romano dal Papa Pio VII, nel 1814, e San Pio X, nel 1913, ne fissò la data al 15 settembre.

La devozione privata ai sette dolori della Vergine ha preceduto di molto la festa liturgica. Questa devozione venne di moda soprattutto a partire dal secolo XV; ricordiamo, per esempio, le innumerevoli immagini chiamate “Pietà” che rappresentano Maria che sostiene sulle ginocchia il Figlio deposto dalla croce. I dolori della Vergine, che furono poi fissati in numero di sette, corrispondono ad altrettanti momenti del Vangelo particolarmente dolorosi per la madre del Redentore: 1. La profezia del vecchio Simeone; 2. La fuga in Egitto; 3. La scomparsa di Gesù per tre giorni fino al suo ritrovamento nel tempio; 4. Gesù che porta la croce al Calvario; 5. La crocifissione e l’addio di Gesù dalla croce; 6. Gesù viene staccato dalla croce; 7. La deposizione nel sepolcro. Dal secolo XV in poi, alcune Chiese incominciarono a celebrare nella liturgia la “compassione” di Maria ai piedi della Croce. I religiosi Servi di Maria (Serviti) – ottennero nel 1667 l’approvazione della celebrazione dei sette Dolori.

Nei periodi tardomedioevale e moderno emerge il fenomeno delle lacrimazioni mariane; nel 1489 Pennabilli, nelle Marche; nel 1494 ad Assisi, nel 1522 a Treviglio, nel 1553 a Dongo, dove le immagini di Maria che lacrima danno origine a santuari. Non occorrerà attendere molto per trovare le prime lacrimazioni di sangue: quella di una immagine a Ponte Nossa (Bergamo) nel 1511, quella di Rho (Milano) nel 1583 e quella avvenuta nel 1598 a Mesagne (Brindisi). Nei secoli seguenti si alternano apparizioni della Madonna piangente e lacrimazioni di statuette: le più note, anche perché approvate dall’autorità ecclesiastica, sono l’apparizione di La Salette, sulle Alpi francesi nel 1846, e l’evento di Siracusa, dove un quadretto del Cuore immacolato di Maria ha pianto per 4 giorni nel 1953.

Foto di copertina: Giovanni Battista Salvi detto Sassoferrato, Madonna orante, 1650/85, olio su tela, 44,7x 34,5cm, Palazzo Buonaccorsi, Macerata.

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