Papa Francesco a Singapore: costruire il multilateralismo
Da Singapore, dove è arrivato ieri per l’ultima tappa del viaggio apostolico, papa Francesco nei discorso al Corpo Diplomatico ha rivolto un messaggio di speranza, come ha scritto nel Libro d’Oro: “Come la stella che guidò i Magi, così la luce della sapienza orienti sempre Singapore nella costruzione di una società unita e capace di trasmettere speranza”.
In apertura del suo discorso il papa ha evidenziato proprio l’aspetto di un crocevia, ringraziando dell’accoglienza: “Chi arriva qui per la prima volta non può non essere impressionato dalla selva di modernissimi grattacieli che sembrano sorgere dal mare. Essi sono una chiara testimonianza dell’ingegno umano, della dinamicità della società di Singapore e dell’acume dello spirito imprenditoriale, che qui hanno trovato un terreno fertile per esprimersi”.
Quest’anno Singapore festeggia i 101 anni dalla nascita di Lee Kuan Yew, che fu il Primo Ministro della Repubblica e che dal 1959 al 1990 diede forte impulso ai cambiamenti del Paese: “E’ frutto di decisioni razionali e non del caso, è il risultato di un costante impegno nel portare a termine progetti e iniziative ben ponderate e in sintonia con le caratteristiche specifiche del luogo… Singapore non solo ha prosperato economicamente, ma si è sforzata di costruire una società nella quale la giustizia sociale e il bene comune sono tenuti in grande considerazione”.
In effetti la prosperità economica di Singapore ha corso in parallelo alla costruzione di una società attenta alla giustizia sociale e al bene comune, anche se il papa ha messo in luce un rischio pericoloso se i provvedimenti non sono giusti: “Su questo fronte, riconosco e lodo le varie politiche e iniziative messe in atto per sostenere i più deboli, e auspico che venga prestata particolare attenzione ai poveri, agli anziani, le cui fatiche hanno gettato le fondamenta per la Singapore che conosciamo oggi, e anche per tutelare la dignità dei lavoratori migranti, che molto contribuiscono alla costruzione della società, e ai quali occorre garantire un salario equo”.
In effetti la cura è possibile se si mantengono le relazioni: “E’ essenziale coltivare relazioni umane reali e concrete; e che queste tecnologie si possono valorizzare proprio per avvicinarsi gli uni agli altri, promuovendo comprensione e solidarietà, e non per isolarsi pericolosamente in una realtà fittizia e impalpabile”.
Quindi ha sottolineato la coesistenza armonica di etnie, culture e religioni: “Singapore è un mosaico di etnie, culture e religioni che convivono in armonia, e questa parola è molto importante: l’armonia. Il raggiungimento e la conservazione di questa positiva inclusività sono favoriti dall’imparzialità dei poteri pubblici, impegnati in un dialogo costruttivo con tutti, rendendo possibile che ognuno apporti il suo peculiare contributo al bene comune e non consentendo all’estremismo e all’intolleranza di acquisire forza e di mettere in pericolo la pace sociale.
Il rispetto reciproco, la collaborazione, il dialogo e la libertà di professare il proprio credo nella lealtà alla legge comune sono condizioni determinanti del successo e della stabilità ottenuti da Singapore, requisiti per uno sviluppo non conflittuale e caotico, ma equilibrato e sostenibile”.
Poi ha ringraziato la Chiesa per le opere caritative nell’istruzione, nella sanità e negli aiuti umanitari, ricordando i missionari, che hanno inculturato la fede: “La Chiesa Cattolica a Singapore, fin dall’inizio della sua presenza, ha cercato di offrire il proprio apporto peculiare al cammino di questa Nazione, soprattutto nei settori dell’istruzione e della sanità, avvalendosi dello spirito di sacrificio e di dedizione dei missionari e dei fedeli.
Sempre animata dal Vangelo di Gesù Cristo, la comunità cattolica è anche in prima linea nelle opere di carità, contribuendo in modo significativo agli sforzi umanitari e gestendo a questo fine diverse istituzioni sanitarie e molte organizzazioni umanitarie, tra cui la Caritas che tutti conosciamo”.
Inoltre quest’anno ricorre anche l’anniversario delle relazioni tra Santa Sede e Singapore: “Questa mia visita, giunge a 43 anni da quando furono stabilite le relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e Singapore. Essa si propone di confermare nella fede i cattolici ed esortarli a proseguire con gioia e dedizione la collaborazione con tutti gli uomini e le donne di buona volontà, per la costruzione di una società civile sana e coesa, per il bene comune e per una testimonianza cristallina della propria fede”.
Ha, quindi, elogiato lo Stato per aver dato un contributo allo sviluppo del multiculturalismo: “Singapore ha anche un ruolo specifico da giocare nell’ordine internazionale (questo non lo dimentichiamo) minacciato oggi da conflitti e guerre sanguinose, e mi rallegro che abbia meritoriamente promosso il multilateralismo e un ordine basato su regole da tutti condivise. Vi incoraggio a continuare a lavorare per l’unità e la fraternità del genere umano, a beneficio del bene comune di tutti, di tutti i popoli e di tutte le Nazioni, con una comprensione non escludente né ristretta degli interessi nazionali”.
Infine ha chiesto una tutela per le famiglie che rischiano di essere ‘indebolite’: “Nelle condizioni sociali attuali, le fondamenta su cui si basano le famiglie sono messe in discussione e rischiano di venire indebolite. Occorre che esse vengano poste nella condizione di trasmettere i valori che danno senso e forma alla vita e di insegnare ai giovani a formare relazioni solide e sane. Sono perciò da lodare gli sforzi compiuti per promuovere, proteggere e sostenere l’unità familiare attraverso il lavoro di varie istituzioni”.
E non ha dimenticato la cura per il creato: “Non possiamo nascondere che oggi viviamo in una crisi ambientale, e non dobbiamo sottovalutare l’impatto che una piccola Nazione come Singapore può avere in essa. La vostra posizione unica vi offre accesso a capitali, tecnologie e talenti, risorse che possono guidare l’innovazione per prendersi cura della salute della nostra casa comune.
Il vostro impegno per uno sviluppo sostenibile e per la salvaguardia del creato è un esempio da seguire, e la ricerca di soluzioni innovative per affrontare le sfide ambientali può incoraggiare altri Paesi a fare lo stesso. Singapore è un brillante esempio di ciò che l’umanità può realizzare lavorando insieme in armonia, con senso di responsabilità e con spirito di inclusività e fraternità”.
Nel ringraziamento il Presidente della Repubblica, Shanmugaratnam, ha condiviso le parole del papa: “Per noi la solidarietà e l’armonia sono state e continueranno ad essere aspetti centrali”, illustrando alcuni progetti per la salvaguardia ambientale sempre più efficace. La giornata era iniziata con un incontro con i Gesuiti, con cui ha parlato di p. Pedro Arrupe e di p. Matteo Ricci, come è stato sottolineato da un tweet di p. Spadaro: “E’ stata un’altra figura di riferimento, perché punto di riferimento per i gesuiti in questo luogo”..
(Foto: Santa Sede)