Il Papa e la famiglia, luogo di amore e motore della società

Il saluto del Papa alla plenaria del Pontificio Consiglio per la famiglia parte dalle parole di Giovanni Paolo II e dalla idea di famiglia come comunità di persone. “E’ fatta di volti, di persone che amano, dialogano, si sacrificano per gli altri e difendono la vita, soprattutto quella più fragile, più debole. Si potrebbe dire, senza esagerare, che la famiglia è il motore del mondo e della storia.”
E il Papa prosegue: “Nella famiglia la persona prende coscienza della propria dignità e, specialmente se l’educazione è cristiana, riconosce la dignità di ogni singola persona, in modo particolare di quella malata, debole, emarginata.”
E la famiglia così pensata si fonda sul matrimonio “atto d’amore libero e fedele” un sacramento, il primo sacramento dell’umano. E dice il Papa: “ L’amore sponsale e familiare rivela anche chiaramente la vocazione della persona ad amare in modo unico e per sempre, e che le prove, i sacrifici e le crisi della coppia come della stessa famiglia rappresentano dei passaggi per crescere nel bene, nella verità e nella bellezza.”
E parla di due fasi della vita familiare: l’infanzia e la vecchiai, due poli spesso dimenticati: “Ogni volta che un bambino è abbandonato e un anziano emarginato, si compie non solo un atto di ingiustizia, ma si sancisce anche il fallimento di quella società. Prendersi cura dei piccoli e degli anziani è una scelta di civiltà.”
E poila famiglia e una buona notizia per la evangelizzazione e, conclude il Papa, “il segreto di tutto questo è la presenza di Gesù nella famiglia. Proponiamo dunque a tutti, con rispetto e coraggio, la bellezza del matrimonio e della famiglia illuminati dal Vangelo! E per questo ci avviciniamo con attenzione e affetto alle famiglie in difficoltà, a quelle che sono costrette a lasciare la loro terra, che sono spezzate, che non hanno casa o lavoro, o per tanti motivi sono sofferenti; ai coniugi in crisi e a quelli ormai separati. A tutte vogliamo stare vicino.”