Chi dice donna…

Cuore spezzato
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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 06.09.2024 – Aurelio Porfiri] – La vicenda che sta coinvolgendo il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, accusato di aver favorito una donna con cui, sembra, ha avuto una relazione intima, ci offre alcuni elementi per riflettere.

Non si intende affatto giustificare il Ministro Sangiuliano, tutti possiamo cadere, lui non è stato il primo e certamente non sarà l’ultimo. Quello che però a me molto fa pensare è il comportamento della donna, che sembra più quello di un agente segreto che quello di una persona che aveva una simpatia particolare per il ministro. Posso capire che avesse i messaggi che si scambiava con lui e con i suoi collaboratori per provare che il suo ruolo era molto più importante di quello che il ministro vorrebbe far credere. Il fatto di rendere pubblica una corrispondenza privata a mio avviso è sempre di cattivo gusto, comunque passi pure. Ma il fatto che girasse nei palazzi del potere con una micro camera nascosta negli occhiali mi sembra quantomeno inquietante e anche Selvaggia Lucarelli, giornalista che sposa spesso le tesi femministe più o meno valide, ha fatto notare questo fatto.

Ovviamente i media contro il governo di Giorgia Meloni fanno diventare una martire una donna che martire non lo è, come non sono martiri Stormy Daniels o Monica Lewinski. Sono donne che hanno scelto di avere una relazione con un uomo di potere e che non è finita bene. Se c’è un colpevole, non è solo da una parte sola.

Pensate a Stormy Daniels, una attrice di film per adulti, che per aver avuto un rapporto sessuale con Donald Trump viene fatta passare per una martire della democrazia. Nessuno l’ha costretta, lei ha sempre detto il rapporto essere stato consensuale e che nessuno l’aveva costretta. Dov’è tutto questo martirio?

Si può certamente fare valutazioni dal punto di vista della morale ma dal punto di vista della legge, non ci sono reati particolari. Certo, se un ministro favorisce un’amante dandogli incarichi potrebbe essere molto inopportuno. Ma, se non vogliamo essere ipocriti, ricordiamo che gran parte dei rapporti privati nascono fra persone con disparità di potere e di condizione: una persona è sempre meno abbiente dell’altra, meno potente dell’altra, meno socialmente rilevante dell’altra. Questa è la vita e non si può pensare che un rapporto intimo può nascere soltanto tra due persone che hanno un background identico.

Non si può pensare che, ad esempio, nei non infrequenti rapporti sentimentali tra attrici e produttori o registi, le prime anche ottengono vantaggi professionali non secondari? Magari sono pure brave attrici, ma anche in questo caso si dovrebbe parlare di una disparità di condizione e nello stesso ambito professionale. Ma questo vale anche nel rapporto tra giornaliste e direttori di giornali e ci sono una infinità di altre situazioni.

Ora, tornando a Sangiuliano, potremmo riconoscere che è colpevole di qualche cosa, ma la donna non è certo innocente.

Questa riflessione è stata pubblicata il 4 settembre 2024 dall’autore sul suo sito Traditio, per conoscere tutto su tradizione e tradizionalismo [QUI].

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