Il grazie del papa agli agenti italiani che difendono il Vaticano

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Un po’ di nostalgia per le passeggiate da cardinale a Borgo Pio il papa la prova sempre. E oggi l’ha ricordato ai dirigenti e agenti dell’Ispettorato di Pubblica sicurezza presso il Vaticano. Udienza consueta ad inizio d’anno nella quale Benedetto XVI ha detto il suo grazie ai ”suoi poliziotti” apprezzando i ”sacrifici” che gli agenti compiono nello svolgere questo incarico. Sacrifici condivisi anche dalle famiglie delle forze di polizia, alle quali ha rivolto un pensiero.

“Cristo può aiutarci a costruire un mondo dove regni la giustizia e l’amore” ha ricordato il papa nel suo saluto , ma ha anche fatto un accenno alle ”non poche ombre che preoccupano l’umanita”’ ha invitato, pero’, a ”non scoraggiarci, anzi – ha detto – dobbiamo mantenere sempre accesa in noi la fiamma della speranza”. Presenti tra gli altri il capo della Polizia Antonio Manganelli, il prefetto Salvatore Festa e il questore Giuseppe Caruso. “Solo Cristo, ha detto il papa, può rinnovare il cuore dell’uomo e renderlo un’oasi di pace; solo Cristo può aiutarci a costruire un mondo dove regni la giustizia e l’amore possono dare il loro contributo svolgendo il lavoro di ogni giorno “come missione” e “servizio al prossimo”. Un servizio che “fatto con amore diventa preghiera, preghiera ancor più gradita a Dio” quando “risulta poco gratificante, monotono e faticoso” Ed ha proseguito “alla luce di questa salda speranza, il nostro quotidiano lavoro, qualsiasi esso sia, assume un significato e valore diverso, perché lo ancoriamo a quei valori perenni umani e spirituali, che rendono la nostra esistenza più serena ed utile ai fratelli ed è compiendo bene il proprio dovere che ogni battezzato realizza la propria vocazione alla santità.”

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