22 luglio, festa di Santa Maria Maddalena, fedele discepola del Signore

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 22.07.2024 – Vik van Brantegem] – Oggi 22 luglio 2024, la Chiesa celebra la festa dell’Apostola degli apostoli, che è il titolo riconosciuto da San Tommaso d’Aquino a Santa Maria Maddalena, il cui nome deriva da Màgdala, il villaggio di pescatori sulla sponda occidentale del lago Tiberiade, di cui era originaria. Liberata dal Signore da sette demòni, divenne sua discepola, seguendolo fino al monte Calvario e la mattina di Pasqua meritò di vedere per prima il Salvatore risorto dai morti e portare agli altri discepoli l’annuncio della Risurrezione. Papa Francesco il 22 luglio 2016 ha elevato la memoria obbligatoria di Santa Maria Maddalena al grado di festa, per significare la rilevanza di questa fedele discepola del Signore.

Il corpo di Cristo giace sulle ginocchia della Madonna, svenuta e sostenuta da San Giovanni Evangelista. Maria Maddalena abbraccia i piedi di Gesù, mentre una delle pie donne gli sostiene il capo, e un’altra, in preda alla disperazione, si nasconde il volto nel manto. In alto, davanti alla tomba scavata nella roccia, Giuseppe d’Arimatea mostra la corona di spine e i chiodi della croce.
Le figure che si stringono attorno a Cristo formano un gruppo compatto, i loro occhi sono chiusi o coperti, incapaci di sostenere la vista di quel corpo senza vita. Anche le forzature espressive e gestuali e il forte contrasto dei colori primari (il giallo, il rosso e il blu) accentuano la drammaticità della scena.
La tavola mostra il cambiamento che, fin dai primi anni Novanta del Quattrocento, subisce la pittura di Botticelli in relazione al nuovo, intenso sentimento religioso suscitato in lui dalla severa predicazione del frate domenicano Gerolamo Savonarola che investe tutta la Città di Firenze. Il richiamo di Savonarola a una religiosità più ascetica insieme al disorientamento provocato dalla morte di Lorenzo de’ Medici, signore di Firenze e grande mecenate, avvenuta nel 1492, determinano nell’artista uno stato di profonda inquietudine spirituale.
La Chiesa latina era solita accomunare nella liturgia le tre distinte donne di cui parla il Vangelo e che la liturgia greca commemora separatamente: Maria di Betania, sorella di Lazzaro e di Marta, la peccatrice «cui molto è stato perdonato perché molto ha amato», e Maria Maddalena o di Màgdala, l’ossessa miracolata da Gesù, che ella seguì e assistette con le altre donne fino alla crocifissione ed ebbe il privilegio di vedere risorto. L’identificazione delle tre donne è stata facilitata dal nome Maria comune almeno a due e dalla sentenza di San Gregorio Magno che vide indicata in tutti i passi evangelici una sola e medesima donna.
Come insegna l’esegesi biblica, l’espressione “sette demoni” poteva indicare un gravissimo male fisico o morale, che aveva colpito la donna e da cui Gesù l’aveva liberata. Ma la tradizione, perdurante sino a oggi, ha fatto di Maria Maddalena una prostituta e questo solo perché nel precedente capitolo 7 del Vangelo di Luca, si narra la storia della conversione di un’anonima “peccatrice nota in quella città”, che aveva cosparso di olio profumato i piedi di Gesù, ospite in casa di un notabile fariseo, li aveva bagnati con le sue lacrime e li aveva asciugati coi suoi capelli”. Così, senza nessun reale collegamento testuale, Maria di Màgdala è stata identificata con quella prostituta senza nome. Ma c’è un ulteriore equivoco. L’unzione con l’olio profumato è un gesto che è stato compiuto anche da Maria, la sorella di Marta e Lazzaro, in una diversa occasione, di cui riferisce l’evangelista Giovanni. E così, Maria di Màgdala da alcune tradizioni popolari verrà identificata proprio con questa Maria di Betania, dopo essere stata confusa con la prostituta di Galilea.
I redattori del nuovo calendario, riconfermando la memoria di una sola Maria Maddalena senz’altra indicazione, come l’aggettivo “penitente”, hanno inteso celebrare la santa donna cui Gesù apparve dopo la Risurrezione. È questa la Maddalena che la Chiesa oggi commemora e che, secondo un’antica tradizione greca, sarebbe andata a vivere a Efeso, dove sarebbe morta. In questa città avevano preso dimora anche Giovanni, l’apostolo prediletto, e Maria, Madre di Gesù.

Sullo sfondo del sepolcro di Cristo aperto, Maria tiene sulle gambe il figlio morto e sviene per il dolore, sorretta da Giovanni Evangelista che le tiene la testa e il braccio; le fanno eco le tre Marie: una regge il volto del Cristo e lo bacia amorevolmente, una si copre la bocca, con gli occhi sgranati per l’orrore, e Maria Maddalena piange stringendo affettuosamente i piedi di Gesù e reggendo il velo trasparente sotto al suo corpo.
Si tratta della stessa composizione della tavola conservata di Milano, con la differenza che qui è svolta su un formato orizzontale, che permette una strutturazione più distesa e meno compatta dei personaggi. Il corpo di Cristo è inoltre maggiormente inarcato e pende abbandonato sulle gambe di Maria, risaltando come una statua sul mantello nero della Madonna.
Ai lati tre santi assistono alla scena senza coinvolgimento emotivo: guardano, si piegano per osservare il centro della scena, ma i loro volti non tradiscono emozioni. Si tratta (da sinistra) di San Girolamo in veste eremitica con la pietra con cui soleva battersi il petto in segno di penitenza; San Paolo con la spada; e San Pietro, con le chiavi, la chierica e la tipica veste gialla. Per contrasto la loro presenza, legata a esigenze devozionali e non narrative, non fa che aumentare la percezione del pathos nel gruppo centrale, impostato a un’espressività religiosa che non ha pari nella pittura fiorentina dell’epoca.
Le forzature di gesti e pose rimandano all’ultima fase dell’artista, in cui la ricerca di forme realistiche è messa da parte in favore dell’espressività estrema, sottolineata anche dal ricorso a colori forti e contrastanti, che sembrano anticipare i temi del XVI secolo. In questa evoluzione stilistica, ormai lontana dalla delicata armonia delle prime opere di Botticelli, si coglie l’influenza sull’artista della figura del Savonarola, che innescò una crisi religiosa che portò Botticelli ad abbandonare i temi profani e a rendere il suo stile più inquieto e isolato nel panorama artistico dell’epoca.
Maria Maddalena è la prima fra le donne al seguito di Gesù a proclamarlo come Colui che ha vinto la morte, la prima apostola ad annunciare il gioioso messaggio centrale della Pasqua. Quando il Figlio di Dio entra nella storia, questa donna è fra coloro che maggiormente lo amarono, dimostrandolo. Quando giunse il tempo del Calvario, Maria Maddalena era insieme a Maria Santissima e a San Giovanni, sotto la Croce. Non fuggì per paura come fecero i discepoli, non lo rinnegò per paura come fece il primo Papa, ma rimase presente ogni ora, dal momento della sua conversione, fino al Santo Sepolcro.
Di Maria Maddalena racconta l’evangelista Luca: «In seguito egli se ne andava per le città e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni» (Lc 8,1-2).
Maria Maddalena compare ancora nei Vangeli nel momento più terribile e drammatico della vita di Gesù, quando lo accompagna al Calvario e insieme ad altre donne rimane ad osservarlo da lontano. Ed è presente ancora quando Giuseppe d’Arimatea depone il corpo di Gesù nel sepolcro, che viene chiuso con una pietra. Ed è lei che dopo il sabato, al mattino del primo giorno della settimana torna al sepolcro e scopre che la pietra è stata tolta. Poi, avviene l’incontro con il Risorto, come racconta l’evangelista Giovanni: «Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: “Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!” (…) I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa. Maria invece stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: “Donna, perché piangi?” Rispose loro: “Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto”. Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?” Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: “Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo”. Gesù le disse: “Maria!” Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: “Rabbunì!”, che significa: Maestro! Gesù le disse: “Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”. Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: “Ho visto il Signore” e anche ciò che le aveva detto» (Gv 20,1-2:10-18).
Foto di copertina: Giovanni Girolamo Savoldo, Maria Maddalena, 1535, olio su tela, 89×82 cm, The National Gallery, London.