Un vescovo neozelandese espelle una comunità sacerdotale tradizionalista su ordine della Santa Sede in seguito al mascariamento televisivo
[Korazym.org/Blog dell’Editore, 20.07.2024 – Vik van Brantegem] – Ad Indianapolis nelle USA – nei quattro giorni del X Congresso Eucaristico Nazionale degli Stati Uniti, che è iniziato il 18 luglio 2024 alla presenza di 50.000 fedeli – i partecipanti potranno scegliere se partecipare alla celebrazione della Santa Messa novus ordo, della Divina Liturgia in rito greco-bizantino, oppure della Santa Messa vetus ordo.
Invece, quattro giorni prima, il Vescovo di Christchurch in New Zealand, Mons. Michael Gielen, ha espulso dalla sua diocesi i Sons of the Most Holy Redeemer (Figli del Santissimo Redentore), conosciuti anche come Transalpine Redemptorists (Redentoristi Transalpini) una Congregazione dedicata al Rito romano antico. Questa decisione draconica, comunicata alla comunità diocesana con una Lettera Pastorale che trasuda la misericordia della Chiesa delle porte aperte del “todos, todos, todos”, è il risultato della visitazione apostolica compiuto da Mons. Robert Michael McGuckin, Vescovo emerito di Toowoomba in Australia, e del suo rapporto, che ha dato luogo a severe raccomandazioni al Vescovo di Christchurch da parte del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica della Santa Sede.
La persecuzione a Christchurch della Congregazione dei Figli del Santissimo Redentore – con una storia segnata da una costante ricerca di equilibrio tra tradizione e appartenenza alla grande comunità Cattolica Romana in comunione con la Santa Sede – è nata a seguito di un servizio giornalistico del programma Paddy Gower Has Issues mandato in onda sull’emittente TV3 la sera del 26 luglio 2023. Facendo riferimento a dati ufficiali della Chiesa Cattolica in New Zealand, nel servizio si affermava che negli ultimi cinque anni erano stati autorizzati dodici esorcismi. Sei di questi furono autorizzati nelle Diocesi di Auckland e di Hamilton, anche se non tutti officiati. Altri sei furono autorizzati nella Diocesi di Christchurch.
Basandosi sulle testimonianze di alcuni ex fedeli della Congregazione e psicoterapeuti, nel servizio televisivo fu affermato che i Figli del Santissimo Redentore avrebbero officiati degli esorcismi non autorizzati su almeno sette persone, tra cui anche dei minorenni, provocando anche dei traumi. A un bambino sarebbe stato detto che erano posseduti dal Diavolo. In alcuni casi sarebbero state svolte anche delle sessioni lunghe, alcune della durata di diverse ore, e in un caso anche durante tre giorni consecutivi. Inoltre, le persone sarebbero state legate durante i rituali.
In poche parole, il Vescovo di Christchurch, il Visitatore Apostolico e la Santa Sede si sono mosse a seguito del mascariamento di un programma televisivo popolare, sacrificando una meritevole Congregazione sacerdotale sull’”altare dell’ipocrisia”. In New Zealand non conoscono cosa sia il mascariamente, ma anche qui i media sanno ordire alla perfezione, nei confronti di una o più persone, fini ad arrivare ad un’istituzione, un mascariamento. Il lemma deriva dal verbo mascariare in lingua siciliana, che significa delegittimare; vuol dire combattere l’istituzione presa nel mirino con la delegittimazione, con la menzogna, distruggendola moralmente agli occhi dell’opinione pubblica. Come indica l’origine del termine, un efficace modo affine soprattutto alla mafia siciliana, dove, non potendo colpire con la lupara o con esplosivi, delegittima il “nemico” che la sta combattendo. E come in terra di mafia è lungo l’elenco delle vittime illustri del mascariamento, lo sta diventando anche nei confronti della Chiesa Cattolica Romana e i suoi componenti nel mondo.
Restando nell’ambito della verità dei fatti, la Diocesi di Christchurch ha confermato che Mons. Paul Martin, il predecessore di Mons. Gielen, aveva approvato l’esorcismo in due casi specifici. Il Vescovo di Auckland, Mons. Stephen Marmion Lowe, Presidente della Conferenza Episcopale Neozelandese, ha confermato che in New Zealand occasionalmente vengono officiati degli esorcismi, ma che è inverosimile che durante il rito le persone vengano legate, descrivendo questa circostanza come “cinematografica”.
Il 27 luglio 2023, il giorno dopo il servizio televisivo, Padre Michael Mary Sim, F.SS.R., Fondatore e Rettore Maggiore dei Figli del Santissimo Redentore, ha respinto categoricamente le accuse mosse dal servizio giornalistico, secondo cui la sua Comunità avrebbe eseguito esorcismi su dei bambini. Tra altro ha chiarito – visto l’ignoranza che regna in materia – che aspergere dell’acqua benedetto intorno a un bambino non costituisce un esorcismo. In un video su YouTube ha affermato che l’allora Vescovo di Christchurch, Mons. Martin, aveva autorizzato due esorcismi, entrambi officiati. Aa negato che nel corso dei riti è stato commesso qualsiasi illecito.
Anche se la Congregazione aveva respinta con decisione e trasparenza le accuse mosse dal servizio televisivo, affermando che gli esorcismi officiati erano stati autorizzati dall’ordinario e assicurando che nessun minore era stato sottoposto al rito, ciononostante il mascariamento era già compiuto.
In risposta alle accuse sollevate dal programma televisivo, in assenza di qualsiasi prova, nell’agosto 2023 il Vescovo Gielen in via cautelare ha sospeso tutte l’autorizzazione per gli esorcismi, fino a nuovo avviso. Successivamente ha richiesta alla Santa Sede un’indagine approfondita. Questo fu condotta dal Vescovo emerito McGuckin, con la visitazione apostolica nel novembre dello stesso anno.
Successivamente, Mons. Gielen ha preso la decisione drastica di espellere la Congregazione dei Figli del Santissimo Redentore dalla Diocesi di Christchurch e di proibire i suoi sacerdoti di esercitarci il ministero sacerdotale. Nella sua Lettera Pastorale, Mons. Gielen ha sottolineato che aveva preso la sua decisione in applicazione delle raccomandazioni ricevute dalla Santa Sede a seguito della visitazione apostolica.
La Lettera Pastorale in riferimento ai Figli del Santissimo Redentore
Fratelli e Sorelle in Cristo,
Vi scrivo per aggiornarvi sull’indagine della Santa Sede sui Figli del Santissimo Redentore e sul loro ministero nella Diocesi di Christchurch.
Un’indagine, formalmente nota come visitazione apostolica, è stata condotta dal Vescovo australiano Robert McGuckin. Successivamente ha presentato un rapporto alla Santa Sede affinché lo esaminasse.
Di conseguenza, il Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, il dicastero della Santa Sede che sovrintende all’indagine, mi ha recentemente inviato una serie di raccomandazioni. Ho accettato tali raccomandazioni.
Sto quindi intraprendendo le seguenti azioni:
Toglierò ai sacerdoti dei Figli del Santissimo Redentore la facoltà di esercitare il sacro ministero nella Diocesi di Christchurch, a partire dalle ore 23.59 di domenica 14 luglio. Qualsiasi ministero svolto dai suoi sacerdoti dopo tale termine sarà non autorizzato e le celebrazioni liturgiche saranno illecite, cioè fuori dalle regole della Chiesa.
A tutti i membri professi dei Figli del Santissimo Redentore è stato chiesto di lasciare la Diocesi di Christchurch.
Consapevole della mia responsabilità di sostenere la vita liturgica e sacramentale di tutti i fedeli, stabilisco una nuova disposizione per la cura pastorale e la celebrazione dell’Eucaristia e degli altri sacramenti per la comunità della Messa tradizionale latina. A partire dal 21 luglio 2024, settimanalmente a Kaiapoi verrà celebrata la Messa tradizionale latina. I sacramenti saranno coordinati tramite l’Ufficio vescovile. Qualsiasi corrispondenza in merito deve essere indirizzata a TLMC@cdoc.nz.
Questo è stato un momento molto difficile per molte persone e vi chiedo di pregare per tutti coloro che sono coinvolti. Chiedo anche il sostegno più ampio della comunità Cattolica per queste misure, che sono state adottate per il bene della Chiesa e dei fedeli di questa diocesi.
+Michael Gielen
Vescovo di Christchurch
13/14 luglio 2024
In reazione alle misure draconiche del Vescovo Gielen, il 18 luglio 2024 alcuni fedeli della Congregazione dei Figli del Santissimo Redentore hanno affermato che la decisione del Vescovo Gielen di espellere la Congregazione dalla diocesi e di impedire ai suoi sacerdoti di celebrarvi i sacramenti, costituiscono delle violazioni dei diritti umani. Hanno affermato aver preso in considerazione di intraprendere delle azioni legali. In riferimento alla “orchestrata descrizione errata della nostra comunità di Christchurch”, hanno diffuso la seguente dichiarazione:
I Figli del Santissimo Redentore e la loro Congregazione sono stati presi di mira in una campagna di disinformazione orchestrata e coordinata. Questa campagna, insieme alle accuse oltraggiose, false e fantasiose, non ha portato alcuna prova certa, in assenza di qualsiasi rigore o giustizia naturale. Il Vescovo di Christchurch è riuscito solo a sollevare delle questioni amministrative minori, che sono state utilizzate per sopprimere la Santa Messa tradizionale in latino e per emettere ordini di espulsione per procura a diversi cittadini Neozelandesi.
Il Vescovo di Christchurch ha ripetutamente rifiutato e continua a rifiutare di incontrare o aprire qualsiasi dialogo con i membri della nostra comunità. Nel complesso, si tratta di un attacco diretto ad una Congregazione Cattolica Romana multiculturale forte e viva, che porta molti frutti alla Santa Chiesa in termini di vocazioni.
Il vescovo ha offerto con condiscendenza UNA Santa Messa tradizionale in latino, in un luogo diverso, al posto delle oltre nove Messe celebrate settimanalmente, del catechismo e delle confessioni, per oltre 300 anime. Ciò è assolutamente inadeguato per una comunità della nostra dimensione e, data l’ostilità del vescovo verso la Santa Messa tradizionale latina, nutriamo gravi preoccupazioni per la durata nel tempo di questa soluzione alternativa.
Riteniamo che il vescovo stia violando i diritti umani dei membri della comunità e della Congregazione dei Figli del Santissimo Redentore e stia potenzialmente violando varie leggi penali. Sappiamo che la Chiesa ha linee guida chiare riguardo tali azioni draconiane e sappiamo che queste linee guida sono state disattese. Noi fedeli ci siamo impegnati con gli avvocati e perseguiremo questi casi in lunghi procedimenti giudiziari civili e canonici finché non saremo soddisfatti della risoluzione.
Esiste un piano globale per ridurre le congregazioni tradizionali e questo piano viene perseguito vigorosamente da coloro che affermano di avere il potere assoluto nella Chiesa e che seguono un programma distruttivo.
Che Dio abbia pietà di tutti noi.
CathNews ha raccolta la reazione di un certo numero di fedeli, che si dicono preoccupati riguardo al servizio giornalistico di Paddy Gower Has Issues. Accusano il conduttore Paddy Gower e il giornalista investigativo Michael Morah di trivializzare una questione molto seria come l’esorcismo. Affermano che il lavoro giornalismo della trasmissione manca di maturità: “Viene trattato un argomento davvero ricco di sfumature, intervallato dalla promozione di patatine fritte!“ “La polemica mostra il vero livello del giornalismo neozelandese”. “Il Paese ha bisogno di un’iniezione di maturità giornalistica”.
Anche il silenzio percepito da parte della Chiesa in riferimento alle accuse bizzarre del programma televisivo, ha attirato l’attenzione: “Penso che possiamo ragionevolmente aspettarci un impegno da parte di un portavoce ufficiale della Chiesa. Data la natura piuttosto bizzarra dei fatti riportati nel servizio televisivo, sicuramente la Chiesa avrebbe dovuto dire qualcosa. Certamente deve essere più trasparente e impegnarsi maggiormente. Non siamo più negli anni cinquanta, non è opportuno che la Chiesa rimanga muta di fronte a delle accuse. Noi, i Cattolici laici, subiamo il peso della polemica”.
Deluso dalla comunicazione diocesana, che non risponde a domande semplici, i fedeli non capiscono perché la Diocesi di Christchurch non parla del servizio televisivo. Inoltre, non capiscono perché la Diocesi di Christchurch non abbia pubblicato il rapporto della visitazione apostolica. “Potrebbe fare di meglio… – così viene giudicata la comunicazione della Diocesi di Christchurch -. La comunicazione vecchio stile non è adatta davvero in una Chiesa che sta diventando sinodale. Ne hanno passate abbastanza. Si ci augura che abbiano imparato alcune lezioni di comunicazione lungo il percorso”.
Anche uno specialista in comunicazione ha espresso stupore per l’apparente distacco della Chiesa e per la debolezza delle recenti strategie di comunicazione, di fronte ad una campagna giornalistica orchestrata e fallace.
San Columbo è stato uno dei più importanti monaci celtici, tra coloro che introdussero il Cristianesimo in Scozia nell’Alto Medioevo.
La prima citazione storica del nome di re Artù in un documento inglese si trova, come Arturius, in “Vita Columbae”, come anche il primo resoconto conosciuto relativo al mostro di Loch Ness.
Motto della Congregazione dei Figli del Santissimo Redentore: Copiosa Aput Eum Redemptio, Alleluia! [Grande presso di lui è la redenzione (Sal 129,7)].
Chi sono i Figli del Santissimo Redentore
Dai media locali descritto come “un gruppo conservatore cattolico di rito latino a Christchurch”, i Figli del Santissimo Redentore (Filii Sanctissimi Redemptoris) sono una piccola ma fiorente Congregazione Cattolica Romana di monaci missionari, conosciuti anche come Redentoristi Transalpini, che è stata fondata con la benedizione dell’Arcivescovo Marcel Lefebvre e l’incoraggiamento del Cardinale Edouard Gagnon, P.S.S., Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia e Presidente emerito del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali, l’8 dicembre 1987 in occasione della sua visitazione apostolica alla Fraternità Sacerdotale San Pio X nel novembre-dicembre 1987.
A seguito di questa visitazione apostolico fu compiuto un più risoluto tentativo di riconciliazione tra la Santa Sede e l’Arcivescovo Lefebvre. Poco dopo, l’8 aprile 1988, una lettera di Papa Giovanni Paolo II al Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, tracciava le linee di una proposta che permettesse alla Fraternità di ottenere una collocazione regolare nella Chiesa, in piena comunione con la Sede Apostolica. Su questa base ebbero luogo diversi incontri tra due apposite delegazioni, fino a raggiungere l’accordo su un protocollo firmato il 5 maggio 1988, che comprendeva una dichiarazione di ordine dottrinale e il progetto di un dispositivo giuridico nonché di misure destinate a regolare la situazione canonica della Fraternità e delle persone a essa collegate, e ipotizzava la creazione di una commissione vaticana per coordinare i rapporti con i dicasteri della Curia romana e con i vescovi diocesani, come pure per risolvere i futuri problemi.
Ritornato in Svizzera, Arcivescovo Lefebvre metteva in discussione il protocollo, insistendo, tra l’altro, sulla necessità di ordinare tre vescovi della Fraternità entro il 30 giugno 1988, e chiedendo inoltre di avere la maggioranza dei membri della istituenda commissione romana. Di fronte al rifiuto di Roma e all’invito a rimettersi in piena obbedienza alle decisioni del Papa, in una lettera del 2 giugno l’Arcivescovo Lefebvre esprimeva l’opinione che “il momento di una collaborazione franca ed efficace non è ancora giunto” e dichiarava di voler procedere alle ordinazioni episcopali anche senza il mandato pontificio. Nonostante un’ammonizione formale del 17 giugno, il 30 giugno 1988 ordinava quattro vescovi e compiva così un atto scismatico a norma del canone 751 del Codice di diritto canonico, avendo egli apertamente rifiutato la sottomissione al pontefice e la comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti. Di conseguenza sia l’Arcivescovo Lefebvre, sia i vescovi da lui consacrati incorrevano ipso facto nella scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica.
La Congregazione dei Figli del Santissimo Redentore ha le sue radici in questo contesto, quando il giovane sacerdote Redentorista, Padre Michael Mary Sim, C.SS.R. uscì dai Redentoristi per entrare nella Fraternità Sacerdotale San Pio X, il 2 agosto 1988 decise di fondare, con un seminarista della Fraternità Sacerdotale San Pio X e alcuni primi aspiranti, una comunità monastica cattolica con forte sensibilità tradizionalista, dedicata alla celebrazione della Santa Messa antica e alla vita comunitaria secondo lo spirito e la tradizione della regola monastica di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori (Marianella, 27 settembre 1696 – Nocera dei Pagani, 1º agosto 1787), vescovo, fondatore della Congregazione del Santissimo Redentore, i Redentoristi, dichiarato dottore della Chiesa (doctor zelantissimus) nel 1871 da Papa Pio IX e che ebbe come padre spirituale e confessore San Giovan Giuseppe della Croce.
Il primo monastero e la culla della nascente Congregazione dei Figli del Santissimo Redentore fu per i primi cinque anni il monastero del Cuore Addolorato e Immacolato di Maria nel Warden Manor sull’Isola di Sheppey nel Kent, in Inghilterra. Poi, nel 1994 la comunità si trasferì nel monastero della Madre del Perpetuo Soccorso a Joinville nell’Alta Marna in Francia, fino a quando il 31 maggio 1999 acquistarono l’isola di Papa Stronsay nelle Orcadi, in Scozia, dove fondarono il monastero del Golgota, che è la Casa Madre della Congregazione.
La storia dei Figli del Santissimo Redentore è segnata dal loro ritorno alla piena comunione con la Chiesa Cattolica nel 2008. Dopo la pubblicazione del Motu proprio Summorum Pontificum del 7 luglio 2007, che aveva facilitato la celebrazione della mai abrogata liturgia preconciliare come forma straordinaria del Rito romano, hanno rotti i loro legami con la Fraternità Sacerdotale San Pio X, iniziando i contatti con la Santa Sede per chiedere la riconciliazione. Così il 18 giugno 2008 fecero richiesta al Cardinale Darío Castrillón Hoyos, Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, affinché venisse loro tolta la sospensione sacerdotale. Il successivo 26 giugno Papa Benedetto XVI lo ha concesso. Qualche giorno dopo, il 1º luglio, Padre Michael Mary Sim diffuse un comunicato ufficiale con cui annunciò alla sua comunità l’avvenuta riconciliazione con la Santa Sede [QUI].
Il successivo riconoscimento canonico della Congregazione dei Figli del Santissimo Redentore è avvenuto il 15 agosto 2012, quando il Vescovo di Aberdeen, Dom Hugh Gilbert, OSB, ha eretto canonicamente la comunità come Istituto Religioso Clericale di Diritto Diocesano. Tre anni dopo, con il Decreto di approvazione del 18 maggio 2016 fu data la definitiva approvazione alle Costituzioni della Congregazione dei Figli del Santissimo Redentore.
La seconda casa della Congregazione fu fondata nella Diocesi di Christchurch in New Zealand. I Redentoristi Transalpini sono arrivati l’ nel 2007 e hanno fondato lì il Monastero della Madre del Perpetuo Soccorso, in Rutland Street 145 a St. Albans-Christchurch. Dopo la riconciliazione del 2008, hanno ricevuto il sostegno paterno dell’allora Vescovo Barry Jones, che nel 2012 annunciò che avrebbe affidato loro la cura pastorale della Cappellania della Messa tradizionale latina. Il 15 aprile 2014 suggellò la sua approvazione della Congregazione invitando formalmente i Redentoristi Transalpini a erigere una casa canonica nel territorio della diocesi. La Congregazione ha in New Zealand anche una casa per i ritiri spirituali a Mount St. Joseph’s Kakahu in Te Moana Road 2079 a Kakahu-Geraldine.
La terza fondazione canonica della Congregazione avvenne nella Diocesi di Great Falls-Billings, nel Montana, USA. Il Vescovo Michael Warfel ha accolto la Congregazione nella diocesi in occasione della Festa del Santissimo Rosario, il 7 ottobre 2020. La comunità dei pionieri, che attualmente vive vicino alla Città di Jordan, Montana, sta costruendo un monastero e una casa di ritiro nella Contea di Rosebud, Montana.
Sito internet [QUI] e il Blog [QUI] della Congregazione dei Figli del Santissimo Redentore.