Caso Olszewski. La vendetta politica nella Polonia del “europeista” Tusk. Arresto accompagnato dall’odiosa campagna mediatica di denigrazione del religioso

Padre Michał Olszewski
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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 19.07.2024 – Vik van Brantegem] – L’amico e collega Włodzimierz Rędzioch, giornalista e scrittore Polacco residente a Roma, da mesi segue il caso Padre Michał Olszewski, S.C.I., della Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, a capo della Fondazione Profeto, con una serie di articoli su La Nuova Bussola Quotidiano [*]. Nonostante la sua reputazione impeccabile, il carismatico Dehoniano Polacco è in prigione da tre mesi e mezzo, arrestato il 26 marzo 2024, e viene trattato come un pericoloso criminale, anche se finora non ci sono delle accuse specifiche contro di lui. Ci risulta che La Nuova Bussola Quotidiano è l’unico giornale italiano che abbia seguito questa clamorosa vicenda. Apparentemente, il Caso Olszewski non interessa, perché non è un abusatore di minori e persone vulnerabili e quindi non è utile per inveire contro la Chiesa Cattolica Romana (che è la cosa che interessa, non la difese dei sopravvissuti).

Urge che il Ministero degli Esteri italiano convochi l’Ambasciatore della Polonia presso il Quirinale e la Segreteria di Stato di Sua Santità l’Ambasciatore della Polonia presso la Santa Sede per trasmettere una formale protesta per la violazione dei diritti umani di Padre Michał Olszewski, S.C.I., e chiedere il suo immediato rilascio.

Oggi 19 luglio 2024, il blog di Sabino Paciolla Oltre il giardino ha pubblicato una Lettera a Sua Santità Papa Francesco a favore di Padre Michał Olszewski, S.C.I. [QUI], di cui riportiamo di seguito il testo integrale.

Ci volesse apporre la sua firma alla Lettera a Sua Santità Papa Francesco a favore di Padre Michał Olszewski può farlo, mandando un messaggio tramite il modulo sul blog di Sabina Paciolla Oltre il giardino [QUI], precisando di voler aderire alla iniziativa, sottoscrivendo la lettera, e indicando: “Cognome, Nome, professione e residenza (città e/o nazione)”, tutto su un rigo. La sottoscrizione apparirà poi in calce alla lettera pubblicata sul blog.

Il settimanale conservatore polacco Sieci [QUI] ha pubblicato un terrificante racconto delle torture subite dal religioso nelle prime 60 ore dopo il suo arresto. Metodi indegni di uno Stato di diritto, che a tanti Polacchi ricordano i tempi più bui della persecuzione del clero sotto il regime comunista. E tutto questo succede nella Polonia dell’“europeista” Donald Tusk che, a suo dire, sta ripristinando lo Stato di diritto.

Nel suo primo articolo Sacerdote arrestato nella “nuova” Polonia anticlericale su La Nuova Bussola Quotidiana dell’11 aprile 2024 [QUI] Włodzimierz Rędzioch ha scritto: «Quest’anno la Settimana Santa per la Chiesa in Polonia è stata particolare: martedì 26 marzo è stato fermato dalla polizia un sacerdote, Padre Michał Olszewski: fermato e subito condannato dal tribunale distrettuale di Varsavia-Mokotów a tre mesi di arresto temporaneo in relazione al caso del Fondo Giustizia. Il difensore di Padre Olszewski, l’Avvocato Krzysztof Wąsowski ha comunicato che non c’erano motivi per l’arresto e che le accuse rivolte alla Fondazione Profeto diretta dal sacerdote sono infondate. Perciò ha fatto ricorso contro la detenzione del sacerdote. La faccenda riguarda la costruzione del centro “Arcipelago – Isole libere da violenza” destinata ad aiutare le persone in situazioni economiche difficili, socialmente escluse e vittime di violenza e crimini, che viene finanziato principalmente dal Fondo Giustizia gestito dal Ministero della Giustizia.
Nemmeno i confratelli di Padre Olszewski, i Padri del Sacro Cuore di Gesù, potevano contattarlo nel giorno dell’arresto. Lo stesso giorno, gli agenti dell’Agenzia per la Sicurezza Interna (ABW) sono entrati in tre case appartenenti alla congregazione. Padre Płatek, portavoce della congregazione, ha dichiarato che il giorno dell’arresto “gli ufficiali dell’ABW sono venuti e hanno fatto delle perquisizioni nelle case a Varsavia, Stopnica e Stadniki: erano luoghi dove la Fondazione Profeto svolgeva temporaneamente le proprie attività”. L’arresto di Padre Olszewski è stato preceduto ed accompagnato dall’odiosa campagna mediatica di denigrazione del sacerdote».

Fin dall’inizio, il caso di Padre Michał Olszewski, S.C.I. sembra rappresentare «una grande macchinazione politica e mediatica per colpire prima di tutto l’ex ministro della Giustizia ma anche la Chiesa nella persona di questo sacerdote impegnato socialmente», ha dichiarato il suo difensore, l’Avv. Krzysztof Wąsowski. L’arresto riguarda proprio la costruzione del centro “Arcipelago – Isole libere da violenza” destinata ad aiutare le persone in situazioni economiche difficili, socialmente escluse e vittime di violenza e crimini, finanziato principalmente dal Fondo Giustizia gestito dal Ministero della Giustizia. Si sospetta il movente politico dietro l’arresto, per appropriarsi del centro di aiuto alle persone in difficoltà e “regalarlo” a fondazioni di sinistra.

Lettera a Sua Santità Papa Francesco
a favore di Padre Michał Olszewski

Santo Padre,
nella ricorrenza del 75° anniversario della promulgazione della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (1948), Lei ha definito con forza il documento come: «una via maestra, sulla quale molti passi avanti sono stati fatti, ma tanti ancora ne mancano, e a volte purtroppo si torna indietro» e si è dichiarato vicino: «a tutti coloro che, senza proclami, nella vita concreta di ogni giorno, lottano e pagano di persona per difendere i diritti di chi non conta» [1].
In questo spirito, con la recentissima Dichiarazione Dignitas infinita, la Chiesa – con la speranza e la forza che scaturiscono dal Cristo risorto – esorta gli Stati e ogni singola persona e comunità a porre il rispetto della dignità della persona umana al di là di ogni circostanza al centro dell’impegno per il bene comune e di ciascun ordinamento giuridico [2].
Confortati da questi pronunciamenti, portiamo alla Sua attenzione le pesantissime violazioni dei diritti e della dignità occorse in questi mesi a Padre Michał Olszewski, un sacerdote dehoniano polacco, responsabile della Fondazione Profeto e di un nuovo Centro che aiuta le persone in difficoltà, generalmente bambini e donne, vittime della violenza [3].
Nonostante il suo impegno prezioso e l’affetto di chi lo conosce, Padre Michał è in prigione da tre mesi e mezzo, trattato come un terrorista, anche se finora non sono state formulate accuse specifiche contro di lui, come nei confronti di due impiegate nel Ministero della Giustizia, tuttora detenute.
Arrestato il 26 marzo da agenti con il viso coperto da un passamontagna, il sacerdote ha subito abusi indegni di un Paese civile: è stato infatti lasciato per 60 ore senza mangiare un pasto, privato della possibilità di andare in bagno e svegliato a ogni ora della notte. Una procedura speciale, riservata ai peggiori criminali, disposta dalla Procura nazionale in relazione al “caso del Fondo Giustizia” [4].
L’Avvocato Krzysztof Wasowski, dopo tre mesi di arresto “esplorativo”, ha avanzato inutilmente la richiesta di liberare il sacerdote, che resterà in carcere almeno fino a metà settembre. La decisione è stata presa da un giudice, Anna Kuzaj, appartenente ad un’associazione professionale (Iustitia) schierata pubblicamente contro il precedente governo [5]. Per questo l’avvocato difensore ipotizza che il vero movente dell’arresto sia una “rivalsa” per via giudiziaria dell’odierno governo laicista di Tusk su quello precedente e sulla Chiesa cattolica [6].
I difensori del sacerdote denunciano la violazione dei diritti umani del religioso, arrestato ed interrogato illegalmente senza la presenza dell’avvocato, al quale è stato inoltre impedito il contatto diretto con il proprio assistito e l’accesso agli atti, in modo da prepararsi adeguatamente [7].
Intanto, Padre Michał vive in condizioni indegne: «chiuso in una piccola cella isolata di poco più di 10 metri quadrati, con un cesso in vista e un materasso vecchio e puzzolente» [8]. Costretto a spogliarsi nudo ad ogni ispezione a cui lo sottopongono quando cambia reparto, ad esempio, per andare in cappella [9].
Santo Padre,
anche noi, come Lei, ci sentiamo vicini: a tutti coloro che nella vita concreta di ogni giorno, lottano e pagano di persona per difendere i diritti di chi non conta. Per questo – vivamente colpiti dal calvario di questo bravo sacerdote e dall’imbarbarimento, anche in Polonia, della lotta politica – Le chiediamo umilmente di intervenire a favore di Padre Michał Olszewski perché gli venga riservato un giudizio equo e un trattamento più umano.
Grazie dal profondo del cuore per l’attenzione e per ogni passo che volesse fare! 
I sottoscritti (nome, cognome, professione, eventuali responsabilità significative …):
– Ing. Włodzimierz Rędzioch, giornalista e scrittore, Roma
– Dott.ssa Lucia Comelli, storica e pubblicista, Udine
– Don Gabriele Mangiarotti, Direttore di CulturaCattolica.it, San Marino
– Dott. Sabino Paciolla, Blogger, Oltre il giardino, Italia
– Avv. Davide Fortunato, Milano
– Marco Ferrini, Coordinatore Comitati Nazarat per i Cristiani perseguitati, Rimini
– Silvia Cotta, impiegata, Italia

[1] Papa Francesco, Angelus Domini,10 dicembre 2023 [QUI].
[2] Cfr. Dignitas Infinita, (64, 65).
[3] Cfr. Włodzimierz Rędzioch, Le torture a Padre Olszewski, prigioniero politico nella Polonia di Tusk – La Nuova Bussola Quotidiana, 10 luglio 2024 [QUI].
[4] Un caso montato ad arte, secondo gli avvocati della difesa: questo modo brutale ed arbitrario di agire dei servizi segreti, per volontà della Procura, ricorda a tanta parte dell’opinione pubblica polacca i metodi in uso nella Polonia comunista per estorcere confessioni, sia pure false. Cfr. [3].
[5] Cfr. Włodzimierz Rędzioch, Padre Olszewski resta in carcere, è una vendetta politicaLa Nuova Bussola Quotidiana, 7 maggio 2024 [QUI].
[6] Fin dall’inizio, il caso del sacerdote sembra rappresentare: «una grande macchinazione politica e mediatica per colpire prima di tutto l’ex ministro della Giustizia ma anche la Chiesa nella persona di questo sacerdote impegnato socialmente». Cfr. Włodzimierz Rędzioch, Polonia, la Procura vuole tenere in galera Padre Olszewski – La Nuova Bussola Quotidiana, 12 giugno 2024 [QUI].
[7] La Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che ognuno di questi casi rappresentano «una violazione dei diritti contenuti nella Convenzione (per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali)» – ha dichiarato l’Avv. Michał Skwarzyński. Lo stesso giudice del tribunale distrettuale di Varsavia, Piotr Kluz, che il 30 aprile ha respinto il ricorso della difesa, è schierato politicamente: nel periodo 2009-2012 è stato in effetti Viceministro della Giustizia nel governo PO (Piattaforma Civica, di cui Tusk è stato tra i fondatori). Cfr. Włodzimierz Rędzioch, Sacerdote arrestato nella “nuova” Polonia anticlericaleLa Nuova Bussola Quotidiana, 11 aprile 2024 [QUI],
[8] Testimonianza dell’Avvocato difensore Krzysztof Wasowski. Cfr. [3].
[9] Ivi.

[*] Gli articoli di Włodzimierz Rędzioch sul caso di Padre Michał Olszewski pubblicati da La Nuova Bussola Quotidiana:

  • Sacerdote arrestato nella “nuova” Polonia anticlericaleLa Nuova Bussola Quotidiana, 11 aprile 2024 [QUI]. Respinto il ricorso contro la custodia cautelare di Padre Michał Olszewski, arrestato il 26 marzo 2024. A La Nuova Bussola Quodidiana parla il difensore del religioso, Avv. Krzysztof Wąsowski. Si sospetta il movente politico dietro l’arresto, per appropriarsi del suo centro di aiuto alle persone in difficoltà e “regalarlo” a fondazioni di sinistra.
  • La “nuova” Polonia. Padre Olszewski resta in carcere, è una vendetta politica – La Nuova Bussola Quotidiana, 7 maggio 2024 [QUI]. La rivalsa di Tusk sui precedenti governi polacchi e sulla Chiesa Cattolica in Polonia passa anche per la via giudiziaria.
  • Fumus persecutionis. Polonia, la Procura vuole tenere in galera Padre Olszewski – La Nuova Bussola Quotidiana, 12 giugno 2024 [QUI]. La Procura polacca muove nuove accuse contro Padre Olszewski, contestandogli il “riciclaggio di denaro”. «Un’assurdità», dice in un’intervista a La Nuova Bussola Quotidiano l’avvocato del religioso, sottolineando il ruolo dei media e di Tusk nella vicenda. Un caso montato ad arte, secondo la difesa: questo modo brutale ed arbitrario di agire dei servizi segreti, per volontà della Procura, ricorda a tanta parte dell’opinione pubblica polacca i metodi in uso nella Polonia comunista per estorcere confessioni, sia pure false.
  • L’intervista. Come ai tempi del comunismo. Le torture a Padre Olszewski, prigioniero politico nella Polonia di TuskLa Nuova Bussola Quotidiana, 10 luglio 2024 [QUI]. Arrestato da agenti con passamontagna, lasciato per 60 ore senza mangiare, privato della possibilità di andare in bagno e svegliato a ogni ora della notte. Una procedura riservata ai peggiori criminali e disposta dalla Procura nazionale. Il racconto delle torture subite da Padre Michał Olszewski, prigioniero politico nella Polonia dell’europeista Tusk.

Alcune (rarissime) coperture del caso Olszewski su siti italiani:

  • «Arrestato da agenti con passamontagna, lasciato per 60 ore senza mangiare, privato della possibilità di andare in bagno e svegliato a ogni ora della notte. Una procedura riservata ai peggiori criminali e disposta dalla Procura nazionale. Il racconto delle torture subite da padre Michal Olszewski, prigioniero politico nella Polonia dell’europeista Tusk» (Ilcattolico.it riporta nella Rassegna Stampa Mondo del 10 luglio 2023 il link dell’articolo del 10 luglio 2024 di La Nuova Bussola Quotidiana[QUI]).
  • «Diritti umani: sacerdote polacco imprigionato e torturato – Il caso di Padre Michał Olszewski, arrestato quattro mesi fa a Varsavia per motivi politici, a cui tuttora vengono negati i domiciliari. Un calvario colpevolmente ignorato dai media, nonostante le attendibili testimonianze sui gravi fatti avvenuti» (Padrepio.tv, 15 luglio 2024 [QUI]).
  • «Tutto questo succede nel silenzio dei media occidentali che si preoccupavano tanto della mancanza dello stato di diritto quando la Polonia era governata del precedente governo del partito PIS. E tutto questo succede, quando per far uscire la Salis dalle “terribili” prigioni di Orban, la si candida al Parlamento Europeo. Oggi Salis è al Parlamento, padre Olszewski in prigione. Due pesi, due misure» (Włodzimierz Rędzioch su Exaudi, 18 luglio 2024 [QUI]).