L’Europarlamentare Polacca Ewa Zajączkowska-Hernik asfalta Ursula von der Leyen: “Dovrebbe andare in prigione, non alla Commissione Europea”

Ewa Zajączkowska-Hernik
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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 19.07.2024 – Vik van Brantegem] – Martedì 16 luglio 2024 si è svolta la sessione inaugurale del Parlamento Europeo della nuova legislatura e giovedì 18 luglio 2024 ha svolto la votazione sulla candidatura di Ursula von der Leyen alla Presidenza della Commissione Europea. È stata rieletta a scrutinio segreto per il secondo mandato con il NO di Giorgio Meloni. C’erano tantissimi dubbi sulla sua rielezione, perché il calo netto delle sinistre rispetto agli ultimi 5 anni, soprattutto per quanto riguarda Socialisti e Liberali, aveva ridotto all’osso i consensi per una sua maggioranza, che vede la sua componente maggiore nei Popolari. Poi ottenuto 401 voti a favore, 284 contrari, 15 astenuti e 7 schede nulle.

Il timore dei franchi tiratori è stato molto forte. E in effetti – su 707 votanti la maggioranza minima richiesta per l’elezione era 360 e i Verdi avrebbero dovuto portare la maggioranza a 454 – a conti fatti, i franchi tiratori risultano essere oltre 50. Quindi, è stato decisivo il soccorso dei Verdi, ai quali von der Leyen si è aperta chiaramente durante queste settimane di trattative. E l’apertura ai Verdi di von der Leyen è stato chiaro durante il suo discorso in Parlamento, durante il quale ha fortemente premuto sulla questione dl “Green Deal Europeo”.

Il discorso di Ewa Zajączkowska-Hernik

Nel dibattito sull’elezione del Presidente della Commissione Europea a Strasbourg, ha fatto il suo debutto Ewa Zajączkowska-Hernik [il video QUI] e il suo intervento non è passata inosservata. La neo Europarlamentare, eletto in Polonia con la Konfederacja Wolność i Niepodległość (Confederazione della Libertà e dell’Indipendenza), membro della fazione Europa delle Nazioni Sovrane al Parlamento Europeo, ha alzato il dito verso una sorridente Ursula von der Leyen, esprimendo opinioni forti: «Come non si vergogna?».

Salita sulla tribuna del Parlamento Europeo, Ewa Zajączkowska-Hernik ha tuonato: «È ora che qualcuno le dica cosa pensa di lei la stragrande maggioranza degli Europei. Eleggerla Presidente della Commissione Europea la prima volta è stato un errore enorme e alcune persone hanno ancora i postumi di questa decisione».

Sul suo profilo Facebook [QUI], Ewa Zajączkowska-Hernik aveva annunciato: “NO per Ursula von der Leyen! Perché?
1️. Perché è il volto del Green Deal Europeo, che sta distruggendo l’economia e l’agricoltura europea.
2️. Perché è il volto del Patto sulla Migrazione, che aumenterà la crisi migratoria.
3️. Perché impone la censura sulle piattaforme di social media, che vogliono rispettare la libertà di parola, come X di Elon Musk.
Non è abbastanza? Come membro del Parlamento Europeo voterò contro Ursula von der Leyen!”

Dopo che è stata confermata, il terzo punto di Ewa Zajączkowska-Hernik porta alla domanda cruciale se sia ancora possibile parlare male di Ursula von der Leyen, visto che per lei è stato ignorato il voto degli Europei, che hanno chiaramente bocciato le sue azioni nei cinque anni del suo primo incarico. O è proibito fare anche questo, per non essere colpiti dalla censura per procura da parte della “comunità” dei social media, o abbiamo ancora la libertà di parola?

In riferimento ai due primi punti, sel suo discorso, Zajączkowska-Hernik ha stracciato davanti a Ursula von der Leyen due fogli di carta con le iscrizioni “Green Deal Europeo” e “Patto della Nigrazione”.

Ha sottolineato che l’azione del Presidente della Commissione Europea ha trasformato l’Europa in un museo economico all’aperto: «Lei è il volto di tutta la follia europea che porta noi Europei a diventare sempre più poveri». Ha aggiunto: «La sua presenza a capo della Commissione Europea significa un ulteriore collasso dell’Unione Europea».

Ha affermato: «Lei è il volto del ‘Patto sulla Migrazione’. Mi rivolgo a lei da donna a donna, da madre a madre. Come non si vergogna di promuovere qualcosa come il ‘Patto sulla Migrazione’, che porta milioni di donne e bambini in Europa a sentirsi insicuri nelle strade delle proprie città? Lei è responsabile di ogni stupro, di ogni tragedia causata dall’afflusso di immigrati clandestini, perché è lei che invita queste persone qui, in Europa. Lei dovrebbe andare in prigione per quello che fa, non alla Commissione Europea”.

Le parole di Ewa Zajączkowska-Hernik hanno suscitato scalpore e hanno ricevuto forte risonanza anche sui social, con il video del suo discorso diffuso dal suo partito che è andato rapidamente virale tra i suoi sostenitori su X, con una valanga di commenti, per la maggior parte a favore, e – ovviamente – negativo tra coloro che non simpatizzano con la Confederazione della Libertà e dell’Indipendenza, che dicono che è “una vergogna” per la Polonia.

Lee Harris, un commentatore televisivo Britannico e sostenitore della Brexit, ha scritto: “È fantastica. Non sono sicuro di chi sia, ma Ewa Zajączkowska-Hernik ha appena fatto a pezzi Ursula von der Leyen”. Lo spagnolo Marc Vidal, Direttore della società di consulenza Allrework, commentatore e YouTuber, il cui canale YouTube conta oltre 678.000 iscritti ha commentato: “Ewa Zajączkowska-Hernik in due minuti ha fatto una straordinaria presentazione della Signora von der Leyen”. Max Otte, un economista e pubblicista apartitico, che ha un passaporto tedesco e americano, ha messo in evidenza che Ewa Zajączkowska-Hernik ha detto in faccia a von der Leyen che dovrebbe andare in prigione. “Ewa Zajączkowska-Hernik ha dato un pugno nelle orecchie a Ursula von der Leyen”, ha scritto il sito conservatore Antiprogre.com.

Nata il 20 gennaio 1990 a Radom, Ewa Zajączkowska-Hernik ha aderito al partito Confederazione della Libertà e dell’Indipendenza di Janusz Korwin-Mikke dal 2014. Negli anni 2016-2023 ha lavorato nei media. È stata giornalista dei portali wSensie.pl e Światrolnika.info. Dal dicembre 2023 è portavoce della Confederazione. Nelle Elezioni Europei dello scorso giugno ha ottenuto il seggio al Palamento Europeo, ottenendo 102.569 voti.

Le fa eco il suo collega di fazione
Christine Anderson

Anche l’Europarlamentare tedesca Christine Anderson, eletta con Alternative für Deutschland, anche lei Membro della fazione Europa delle Nazioni Sovrane, si è scatenata contro Ursula von der Leyen: «Lei è una vergogna per qualsiasi democrazia. I suoi cinque anni sono stati più che sufficienti. Green Deal, Fit for 55: tutti questi programmi stanno distruggendo la vita dei cittadini dell’Unione Europea. Deindustrializzazione, esplosione dei prezzi, abolizione della libertà, della democrazia, censura e molteplici vessazioni nei confronti dei cittadini. Questa è la sua politica, signora von der Leyen. Si vergogni. Si vergogni. Ha negoziato un contratto da un miliardo di euro con il suo amico chiamato Pfizer per un prodotto nel migliore dei casi inutile, peggiore dannoso e in molti casi addirittura mortale. Ancora, dovrebbe vergognarsi. Proprio l’altro ieri, la Corte di giustizia europea ha stabilito che lei non avrebbe dovuto tenere segreti i contenuti dei contratti per i vaccini. Sono in corso diverse indagini per corruzione nei suoi confronti. Se avesse un briciolo di decenza in corpo, non si candiderebbe alla carica. Ma lei non ha alcuna decenza. Signora von der Leyen, lei è il Presidente della Commissione, non il Presidente della corruzione. Non dovrebbe essere rieletta, dovrebbe essere cacciata con disgrazia e disonore da questo Parlamento e dal suo incarico. Il suo posto è…». A questo punto il microfono è stato spento. Per tutto il tempo, come prima durante il discorso di Ewa Zajączkowska-Hernik , Ursula von der Leyen ascolta con il suo sorrisetto da faccia di bronzo e resta apparentemente immobile come una sfinge. Appunto, ha solo le sembianze di un essere umano.

Non solo la maggioranza dell’Europarlamento ha rivotato questa Ursula von der Leyen, personaggio catastrofico con le sembianze umane, ma ha esultato puro. Questa è la manifestazione del degrado di una Unione Europea totalmente serva e guerrafondaia, un’associazione a delinquere che va smontata pezzo per pezzo.

La reazione di Fratelli d’Italia e della Lega
alla rielezione di Ursula von der Leyen

Gli Europarlamentari di Fratelli d’Italia hanno votato contro la rielezione d Ursula von der Leyen, secondo fonti autorevoli di governo di Giorgia Meloni, riferisce l’ANSA. “Le scelte fatte in questi giorni, la piattaforma politica, la ricerca di un consenso a sinistra fino ai Verdi hanno reso impossibile il nostro sostegno a riconferma della presidente Ursula von der Leyen”, ha detto il Capo della delegazione di Fdi, Carlo Fidanza, sottolineando che con la rielezione “non viene dato seguito al forte messaggio di cambiamento uscito dalle urne del 9 giugno”. Ha aggiunto: “Questo non pregiudica il nostro rapporto di lavoro istituzionale che siamo certi possa portare alla definizione di un ruolo adeguato in seno alla prossima commissione che l’Italia merita”.

“Sono molto grata ai Verdi per il loro sostegno. Lavorerò il più possibile con coloro che mi hanno sostenuto, che sono pro-Unione Europea, pro-Ucraina, pro-Stato di diritto. Sono molto grata alla piattaforma Ppe-S&d-Renew, ma sono anche molto grata al gruppo dei Verdi. Abbiamo avuto scambi approfonditi su tutti i temi ed è un buon segno che alla fine abbiano votato sì”, ha dichiarato von der Leyen. In un post su X ha scritto: “Altri 5 anni. Non so come esprimere quanto sono grata per la fiducia di tutti gli Eurodeputati che hanno votato per me”. Poi in conferenza stampa: “L’altra volta ho avuto 8 voti sopra la maggioranza, questa volta 41: è molto meglio. E lancia anche un messaggio di fiducia e testimonia il lavoro che abbiamo fatto insieme al Parlamento”. A chi gli chiedeva se il voto contrario di Fratelli d’Italia non abbia mostrato che poteva essere messo in campo un approccio diverso, ha risposto: “Noi abbiamo lavorato per una maggioranza democratica, per un centro pro-Unione Europea. E alla fine mi ha sostenuto. Credo che il nostro approccio è stato corretto”.

“Per noi votare a favore di von der Leyen avrebbe significato andare contro ad alcuni dei nostri principi. Alcune tematiche ci hanno reso impossibile votare a favore”, ha detto l’eurodeputato di Fratelli d’Italia e co-presidente di Ecr, Nicola Procaccini, dopo il voto sulla riconferma della presidente della Commissione europea. “D’altra parte vogliamo avere un rapporto estremamente costruttivo”, ha aggiunto Procaccini, evidenziando che nel corso della legislatura “la partita si giocherà sui contenuti”.

“La conferma di Ursula von der Leyen è una brutta notizia per i cittadini Europei e per gli Italiani in particolare, soprattutto per il pericoloso sostegno di sinistre ed eco-fanatici. Tradito il voto di milioni di elettori che chiedevano il cambiamento e che ora subiranno le scelte scellerate degli estremisti verdi”, ha scritto in una nota la Lega. “Con la complicità dell’ennesimo inciucio, eletta von der Leyen a capo della Commissione Europea. Un altro schiaffo a colpi di nuove tasse green, sbarchi e guerra, contro il voto di milioni di cittadini che chiedevano un cambiamento netto a Bruxelles”, ha affermato il Vicepresidente del Consiglio di Ministri e leader della Lega, Matteo Salvini.

Il discorso di Ursula von der Leyen
alla Plenaria del Parlamento Europeo

Giovedì, nel giorno in cui gli Europarlamentari hanno deciso a maggioranza di riconfermarla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen ha presentato il suo programma.

“Le scelte definiscono il destino e in un mondo pieno di avversità il destino dipende da ciò che faremo ora. L’Europa è davanti ad una scelta decisiva che definirà la nostra posizione nel mondo nel prossimo quinquennio. L’Europa non può controllare dittatori e demagoghi nel mondo ma può scegliere di tutelare la nostra democrazia”, sottolineando la necessità di una scelta per una “Europa forte”.

Ha annunciato un “Vicepresidente per l’implementazione, la semplificazione e le relazioni interistituzionali” tra le deleghe della prossima Commissione Europea. “Dobbiamo rendere le imprese più facili e veloci in Europa. Metterò velocità, coerenza e semplificazione tra le principali priorità politiche”, indicando che “ogni commissario avrà il compito di concentrarsi sulla riduzione degli oneri amministrativi e sulla semplificazione dell’attuazione: meno burocrazia e rendicontazione, più fiducia, migliore applicazione, autorizzazioni più rapide”.

“Sono convinta che la versione dell’Europa dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale sia comunque la migliore versione dell’Europa della storia. Non lascerò che la polarizzazione estrema della nostra società venga accettata e non accetterò che gli estremismi o le demagogie distruggano il nostro stile di vita europeo”.

“La nostra competitività ha bisogno di una forte spinta: i fondamenti dell’economia globale stanno cambiando: chi resta fermo resterà indietro, chi non sarà competitivo sarà dipendente. La corsa è aperta e voglio che l’Europa cambi marcia”.

“Le nostre prime priorità” nel prossimo mandato “saranno la prosperità e la competitività”.

“Due settimane fa un premier europeo si è recato a Mosca [facendo riferimento a Viktor Orbán]. Questa cosiddetta missione di pace è stata solo una missione dell’acquiescenza, dell’appeasement, una politica di eccessive concessioni”. “Solo due giorni dopo i jet di Putin hanno colpito un ospedale pediatrico. Era un messaggio del Cremlino per raggelare noi tutti. Nessuno vuole la pace più dell’Ucraina e l’Unione Europea sosterrà l’Ucraina finché sarà necessario”.

Nei prossimi anni “il Next Generation Eu finirà, mentre le nostre esigenze di investimento no. Per sfruttare gli investimenti privati abbiamo bisogno anche di finanziamenti pubblici”.

“L’obiettivo di tagliare le emissioni di gas serra del 90% entro il 2040 sarà scritto nella nostra legge UE sul clima”.

“Lo spargimento di sangue a Gaza deve fermarsi, qui e ora. L’umanità non può sopportare oltre. Stiamo lavorando per un maggior sostegno all’Autorità Nazionale Palestinese. La soluzione a due Stati è il modo migliore per garantire la sicurezza, per entrambi, israeliani e palestinesi. La gente della regione merita la pace e la prosperità, e l’UE sarà con loro”.

“Nominerò un Commissario per il Mediterraneo che si concentri su investimenti e partenariati, stabilità economica, creazione di posti di lavoro, energia, sicurezza, migrazione e altre aree di interesse reciproco, nel rispetto dei nostri valori e principi”, che lavorerà a stretto contatto con l’Alto rappresentante UE per la politica estera e di sicurezza.

“Dobbiamo impedire che attori esterni interferiscano con i nostri processi democratici, la Commissione Europea proporrà uno scudo democratico europeo”.

“Oggi le nostre democrazie sono in pericolo, i nostri giornalisti, di cui plaudo il lavoro, stanno affrontando casi di spionaggio e campagne di disinformazione da parte di attori stranieri, soprattutto Russi e Cinesi. Mai gli attacchi ibridi sono stati a questo livello”.

“Affronteremo la piaga del cyberbullismo, agiremo contro la progettazione delle piattaforme che inducono dipendenza e convocheremo la prima inchiesta a livello UE sull’impatto dei social media sulla salute dei giovani”

“L’infanzia e l’adolescenza sono periodi di straordinario sviluppo ma anche di vulnerabilità, vediamo sempre più report sulla crisi della salute mentale. I social media, l’eccessivo tempo davanti allo schermo e le pratiche di dipendenza hanno fatto il loro tempo”.

“La nostra comunità non è solo il frutto della storia, ma della nostra volontà. Gli ultimi cinque anni hanno mostrato di cosa siamo capaci se lavoriamo assieme, quindi continuiamo a lavorare assieme, facciamo una scelta di leadership, scegliamo l’Europa”.

Ursula von der Leyen fa il bis, ignorato il terremoto delle elezioni europee
di Giuliano Guzzo
Il Timone, 19 luglio 2024

Fresca di condanna da parte della Corte di giustizia europea per mancata trasparenza sui vaccini anti-Covid, la tedesca Ursula von der Leyen ieri non si è accontentata di farsi riconfermare alla Presidenza della Commissione Europea con 401 voti, ma ha tenuto pure un discorso nel quale ha voluto rassicurare l’Europarlamento sul fatto che lei, di ciò che sta succedendo, se ne infischia. Come se nulla fosse, insieme ad un non meglio precisato “piano per l’industria nei primi 100 giorni”, ha infatti rilanciato l’ormai famigerato Green Deal – che perfino ultraeuropeisti come Matteo Renzi non esistano a definire «un vero e proprio fallimento che non ha protetto l’ambiente e minaccia di colpire imprese, case e posti di lavoro» -, chiarendo di non voler lasciare «che gli estremismi o le demagogie distruggano» lo «stile di vita europeo»: nel senso che lo «stile di vita europeo» vuol distruggerlo lei, e detta da una che ha già varato stangate su case, auto e tra poco pure sul respiro, è una minaccia credibile.
Nel suo intervento programmatico di ieri mattina Ursula von der Leyen – prima del voto del Parlamento, dove comunque non sono mancati 50 franchi tiratori – ha anche dichiarato: «Dobbiamo e manterremo la rotta sugli obiettivi stabiliti». Come dire: cari Europei a noi non importa un bel niente se oggi il primo partito in Francia è nettamente quello di Marine Le Pen, se in Germania la cosiddetta «ultradestra» è ormai la seconda forza (ed ha superato tutti i partiti al governo) e se i Verdi – a cui continua a piacere al punto che, pur con tutta la buona volontà, ieri Fratelli d’Italia non l’ha potuta votare – alle ultime europee hanno fatto flop in quasi tutta Europa: noi qui continuiamo come se nulla fosse verso gli «obiettivi stabiliti». Insomma, come già si diceva, la von der Leyen ha voluto semplicemente ribadire a tutti che, siccome ignora la realtà, per guidare l’Europa lei è perfetta.
E pare francamente difficile darle torto, visti e considerati anche gli illustri precedenti della politica tedesca, precedenti che avrebbero affossato da tempo chiunque ma non lei.  Qualche esempio?  Il settimanale Welt am Sonntag ritiene che la von der Leyen abbia falsificato i dati sulla frequentazione all’Università di Stanford, mentre i ricercatori del progetto VroniPlag Wiki, che hanno esaminato la sua tesi di dottorato, sostengono che il 43,5% del testo sia plagiata con anche svariate citazioni sbagliate. Con queste felici premesse, è diventata Ministro della Difesa tedesca facendosi così amare che, quando venne nominata Presidente della Commissione UE, Martin Shultz – che la riteneva il membro «più debole» del governo – ha commentato: «Oggi è un grande giorno per la Germania, anzi una liberazione». Per non smentirsi, a guida dell’Unione Europea von der Leyen non ha certo abbandonato la sua passione per le figuracce.
Per limitarsi ad un ambito soltanto, basti pensare a che cosa (dopo aver incautamente rivelato le drammatiche perdite militari di Kiev) diceva solo un anno fa, e cioè: «L’Ucraina vincerà la guerra». Non qualche losco putiniano, ma perfino il Capo di stato maggiore USA, il Generale Mark Milley, aveva già dichiarato l’impossibilità per Kiev di vincere il conflitto, eppure la prode von der Leyen ancora rassicurava tutti. Peccato proprio in questi giorni il Presidente Volodymyr Zelensky abbia aperto alla Russia per il vertice di pace previsto per novembre. Insomma Ursula von der Leyen – la quale peraltro, per non farsi mancare nulla, ha pure un debole per le rivendicazioni LGBT – è davvero la politica perfetta per una UE allo sbando. Sarà per questo che ieri è stata riconfermata dall’Europarlamento. Una politica così in effetti non la si trova facilmente, ma è da tutto da vedere che sia un bene.

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