Le famiglie in pellegrinaggio a San Pietro: evento di grazia

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Sabato 26 ottobre è in programma il pellegrinaggio delle famiglie nell’incontro con papa Francesco, ma per l’elevato numero di partecipanti non si effettuerà il cammino da Piazza del Popolo a Piazza San Pietro, e l’evento si svolgerà solo in piazza San Pietro, che sarà aperta a partire dalle ore 14.00. Domenica 27 ottobre la santa messa di papa Francesco con le famiglie inizierà alle ore 10.30.

Il presidente del Forum delle Associazioni delle Famiglie, dott. Francesco Belletti, ha affermato che il pellegrinaggio è un evento di grazia: “In un momento in cui la famiglia è sottoposta ad un fuoco incrociato di aggressioni alla sua identità ed al suo significato, quella di Piazza San Pietro vuole essere una risposta positiva che ricordi al mondo la bellezza di essere famiglia e che senza famiglia non esiste società”. L’incontro con Papa Francesco, ha sottolineato Belletti, cade “a coronamento dell‘Anno della fede e come ultimo dei grandi eventi organizzati in questo tempo forte per la Chiesa universale ed in Italia si collega idealmente alla Settimana sociale di Torino che un mese fa ha ricordato i doveri della famiglia verso la società e quelli della società verso la famiglia, una reciproca responsabilità ancor più cogente in un momento di grave difficoltà economica”.

Durante la presentazione dell’evento mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ha illustrato anche il convegno che si svolgerà giovedì 24 ottobre presso la Domus Pacis sul tema: ‘Nuovi orizzonti antropologici e diritti della famiglia’ per ricordare i 30 anni della Carta dei Diritti della Famiglia: “Abbiamo voluto che il Pontificio Consiglio per la Famiglia uscisse dal recinto della comunicazione intra-ecclesiale, per diffondere l’attenzione su un tema, quello della famiglia, che interessa tutti, come la pace… Il valore della Carta non sta nell’aver inventato nuovi principi, ma nell’aver presentato in una sintesi organica con un linguaggio tecnico-giuridico i principi della tradizione cristiana, per proporli ‘sub luce iurisprudentiae’ (sotto la lente della giurisprudenza) alla comunità internazionale e a tutta la Chiesa, perché quei principi sono validi ancora oggi”.

Poi mons. Paglia ha ricordato alcuni articoli della Carta che sono validi universalmente: il diritto dei minori ad essere protetti dall’invasione delle nuove tecnologie e, soprattutto, dei social network; l’opportunità di creare reti associative tra famiglie, per difendere meglio i diritti della famiglia come soggetto giuridico autonomo, non riducibile ai membri che la compongono; l’aiuto economico da parte dello Stato in caso di disoccupazione dei coniugi e difficoltà a sostenere la famiglia; il diritto ad una retribuzione dignitosa e sufficiente a mantenere tutti i figli garantendo i diritti fondamentali, compresa l’istruzione; il diritto ad avere una abitazione decorosa e adatta al numero di membri; il riconoscimento del lavoro domestico delle donne e di politiche che concilino il lavoro fuori casa con la vita della famiglia.

Quindi la famiglia è soggetto di diritti, ha sottolineato mons. Paglia: “E’ in questo orizzonte che si colloca la Carta dei Diritti della Famiglia che il Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia del 1980 aveva auspicato. Giovanni Paolo II raccolse immediatamente la richiesta avanzata dai padri sinodali e incaricò il Pontificio Consiglio per la Famiglia di realizzare il progetto. Debbo ricordare che questo Dicastero fu costituito con il Motu proprio ‘Familia a Deo instituta’ il 9 maggio 1981 e doveva essere annunciato il 13 maggio, giorno dell’attentato in piazza San Pietro. Un’occasione che a me fa pensare molto: ovviamente l’attentato non fermò l’impegno di papa Woitjla nel promuovere e difendere la famiglia. L’esortazione apostolica ‘Familiaris consortio’ veniva pubblicata il 22 novembre 1981.

E la Carta dei Diritti della Famiglia fu resa pubblica il 22 ottobre 1983. La ragione immediata per la redazione di questa Carta era stata già espressa nel documento pre-sinodale inviato a tutte le conferenze episcopali nel 1979 e venne confermata nella ‘Familiaris Consortio’, dove si scrive: oggi viviamo ‘in un momento storico nel quale la famiglia è oggetto di numerose forze che cercano di distruggerla o comunque di deformarla’ (FC, 3). La società e lo Stato, molto spesso, invece di sostenere la famiglia, agiscono per indebolirli. L’intento della Carta era audace: non si trattava solamente di ripetere una dottrina, quanto di elaborare attraverso una riflessione anche di ordine giuridico un impianto organico dei diritti della famiglia concepita come soggetto giuridico autonomo. Una convinzione questa particolarmente cara a Giovanni Paolo II”.

Il convegno sarà aperto dal presidente del Dicastero, mons. Vincenzo Paglia. Presiederà la prima sessione della mattina il cardinale Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, nelle Filippine; la sessione pomeridiana sarà presieduta dal cardinale John Olorunfemi Onaiyekan, arcivescovo di Abuja, in Nigeria. Il Segretario del PCF, mons. Jean Laffitte, terrà la relazione introduttiva, sul tema: ‘Fondamenti teologici della Carta dei Diritti della Famiglia’. Interverranno: il filosofo e giurista spagnolo Andrés Ollero; la studiosa di diritto della famiglia statunitense Teresa Collet; il Cavaliere Supremo dei Cavalieri di Colombo, Carl Anderson; la docente americana Jane Adolphe, la storica italiana Lucetta Scaraffia; l’economista Stefano Zamagni.

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