LifeSiteNews ha lanciato una petizione “Io sto con l’Arcivescovo Viganó”

Copertina petizione
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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 09.07.2024 – Vik van Brantegem] – Indipendentemente da come si vuole affrontare il caso Viganò in generale e la sua condanna per scisma (non per eresia) in particolare, desta attenzione il fatto, che l’annuncio del Dicastero per la Dottrina della Fede che l’ex Nunzio Apostolico negli Stati Uniti, Arcivescovo Carlo Maria Viganó, era stato scomunicato latae sententiae (automaticamente), ha provocato un movimento in suo sostegno. Ne è testimone il blog Duc in altum, che continua a pubblicare dei messaggi di solidarietà, tra cui quello di Mel Gibson [QUI].

Il 5 luglio, nello stesso giorno in cui la Sala Stampa della Santa Sede ha pubblicato il Comunicato del Dicastero per la Dottrina della Fede [QUI], LifeSiteNews ha lanciato una petizione Io sto con l’Arcivescovo Viganò [QUI], che alle ore 22.00 di oggi ha raccolto in 4 giorni già più di 15.000 firme. Riportiamo di seguito la nostra traduzione italiana dall’inglese dell’articolo di accompagnamento di LifeSiteNews alla petizione [QUI].

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[LifeSiteNews] Il Dicastero per la Dottrina della Fede è guidato dal famigerato Cardinale argentino pro-LGBTQIA+ Víctor Manuel “Tucho” Fernández. Tra le altre cose, Fernández è la mente dietro Fiducia supplicans [QUI], un documento della Santa Sede che approva le benedizioni per le “coppie” omosessuali. Ha anche attaccato l’insegnamento di lunga data della Chiesa secondo cui l’attrazione per lo stesso sesso è “intrinsecamente disordinata”. Nel 1995, Fernández ha pubblicato un libro erotico sul bacio intitolato Guariscimi con la tua bocca.

L’annuncio del Dicastero è arrivato mentre il sacerdote sloveno caduto in disgrazia Marko Rupnik rimane in regola con la Santa Sede [QUI]. Rupnik è stato espulso dai gesuiti nel 2023 ed è stato ampiamente accusato di aver abusato sessualmente e spiritualmente di numerose persone, comprese suore e uomini. È stato scomunicato latae sententiae dalla Santa Sede nel 2020 dopo che il Dicastero ha stabilito all’unanimità che era colpevole di aver assolto nella Confessione uno dei suoi complici sessuali. Successivamente la pena è stata rapidamente revocata, con molte speculazioni sul fatto che Papa Francesco sia intervenuto personalmente per revocare rapidamente la scomunica.

Altri eminenti Cattolici che sono ancora in “buona reputazione” con la Santa Sede includono il Presidente americano pro-aborto Joe Biden, l’ex Presidente della Camera Nancy Pelosi [QUI, QUI e QUI] e il gesuita pro-LGBTQIA+, Padre James Martin [QUI]. Anche l’eminente Cardinale tedesco Reinhard Marx rimane nella Chiesa. Ha celebrato una Messa per la “Comunità queer di Monaco” nel 2022 e ha espresso sostegno all’ordinazione sacerdotale di uomini omosessuali. Da segnalare anche il Cardinale Jean-Claude Hollerich, Arcivescovo di Lussemburgo e stretto confidente di Papa Francesco [QUI]. Hollerich ha già chiesto un “cambiamento” nell’insegnamento della Chiesa sull’omosessualità, esprimendo sostegno all’ordinazione delle donne e al permesso agli uomini sposati di diventare sacerdoti.

Mons. Viganó aveva precedentemente espresso il suo punto di vista secondo cui essere “scomunicato” dalla “Chiesa conciliare” fosse un grande “onore”, riferendosi al fatto che l’Arcivescovo francese Marcel Lefebvre (1905-1991), fondatore della Fraternità Sacerdotale San Pio X, ha subito la stessa sorte nel 1988. Il 28 giugno ha anche risposto in modo energico all’accusa di scisma da parte del Dicastero per la Dottrina della Fede [QUI], sostenendo: “Una setta scismatica mi accusa di scisma: dovrebbe essere sufficiente per dar prova del sovvertimento in atto”.

La settimana scorsa il Vescovo Athanasius Schneider ha detto che se Papa Francesco scomunicasse l’Arcivescovo Vigano non avrebbe fatto altro che “aumentare le divisioni” nella Chiesa. “Penso che il Papa sarebbe saggio e prudente se non scomunicasse l’Arcivescovo Viganò”, ha osservato Schneider. “Penso che oggi la Chiesa abbia così tante divisioni interne che sarebbe imprudente, anche se ci fosse qualche base canonica per giudicare Mons. Viganò”, ha consigliato.

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