La Santa Sede vieta la Messa tradizionale a conclusione del IV Pellegrinaggio di Nuestra Señora de la Cristiandad-España a Covadonga

Gli organizzatori del IV Pellegrinaggio di Nuestra Señora de la Cristiandad-España, che si svolgerà dal 27 al 29 luglio 2024 a Covadonga, con un numero record di iscrizioni, hanno comunicato [QUI], che a venti giorni dall’inizio, il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha proibito la celebrazione della Santa Messa tradizionale all’interno della basilica di Santa María la Real de Covadonga, a conclusione dei tre giorni per 95 chilometri di marcia. Di conseguenza, gli organizzatori hanno informato, che la Messa del terzo giorno del Pellegrinaggio verrà celebrata al mattino nel campo, prima dell’inizio dell’ultima tappa.
«Il sacro Concilio, obbedendo fedelmente alla tradizione, dichiara che la santa madre Chiesa considera come uguali in diritto e in dignità tutti i riti legittimamente riconosciuti; vuole che in avvenire essi siano conservati e in ogni modo incrementati; desidera infine che, ove sia necessario, siano riveduti integralmente con prudenza nello spirito della sana tradizione e venga loro dato nuovo vigore, come richiedono le circostanze e le necessità del nostro tempo» (Sacrosanctum Concilium 4).
Nel giorno del XVII anniversario della promulgazione del Motu proprio Summorum Pontificum del 7 luglio 2007, nel ricordo dalla venerata memoria di Papa Benedetto XVI, in questa estate rovente dal punto di vista ecclesiale a causa delle misure della Santa Sede contro l’usus antiquior del rito romano, gli organizzatori del Pellegrinaggio Orviedo-Covadonga reagiscono in modo filiale al divieto della Messa tradizionale imposto, sottolineando che «questa circostanza non deve essere motivo di tristezza, ma deve incoraggiarci a perseverare nell’amore e nella devozione che professiamo per il Santo Sacrificio dell’Altare nel seno della Santa Madre Chiesa».
Introibo ad altare Dei,
ad Deum qui laetificat juventutem meam
(Mi accosterò all’altare di Dio,
a Dio che rende lieta la mia giovinezza)
(Salmo 42,4).

Il Pellegrinaggio si svolge annualmente da Oviedo al santuario della Vergine di Covadonga (dal latino Cova dominica, Grotta della Signora), un villaggio delle Asturie, tra le montagne dei Picos de Europa. Nel 722, i Cristiani iberici vinsero qui la battaglia di Covadonga contro gli Arabi, che fu la prima vittoria significativa dei Cristiani nell’ambito dell’occupazione musulmana della Penisola iberica.
Successivamente, Covadonga è divenuta un santuario mariano, perché secondo la tradizione la Vergine Maria apparve ai soldati di Pelagio delle Asturia in una delle grotte vicino al villaggio, dove l’armata si era radunata per passare la notte in preghiera, dando conforto e coraggio. Quindi, la Vergine di Covadonga aiutò i Cristiani capitanati da Pelagio delle Asturie, causando la sconfitta agli Arabi. Questa vittoria è considerata come l’inizio della successiva Riconquista, la lunga serie di guerre, durata ben 770 anni, per espellere gli Arabi e reintegrare i Re Cristiani nella Penisola iberica. La Riconquista della Spagna a partire da Covadonga è stata una di questi avvenimenti nella storia umana, che accadono come frutto delle grandi risurrezioni dell’anima di cui anche i popoli sono suscettibili: risurrezioni invincibili, perché non vi è nulla che possa sconfiggere un popolo virtuoso e che ami veramente Dio.







Sono diversi i luoghi di tradizione e di culto a Covadonga:
- La Santa Cueva, la grotta luogo dell’apparizione della Madonna
- La statua della Vergine di Covadonga, conosciuta anche come La Santina, patrona delle Asturie, una delle ultime madonne nere europee, conservata nella grotta
- Una cascata ai piedi della grotta e lo stagno sottostante
- Una piccola chiesetta scavata nella roccia
- La Fontana dei sette cani, che donerebbe la fortuna alle ragazze che la bevono di sposarsi entro l’anno
- L’imponente e più moderna basilica di Santa María la Real de Covadonga, ultimata nel XX secolo in stile neoromanico, di colorazione rosea

Il Pellegrinaggio Oviedo-Covadonga è organizzato da Nuestra Señora de la Cristiandad-España (Nostra Signora della Cristianità-Spagna) [QUI], un gruppo di fedeli Cattolici laici dediti alla celebrazione della Santa Messa secondo il vetus ordo del rito romano. Si svolge intorno al 25 luglio, festa dell’Apostolo Giacomo, patrono della Spagna.
Obiettivo del pellegrinaggio è la santificazione dell’anima mediante le grazie richieste a Nostro Signore, per intercessione della Beata Vergine Maria, offrendo preghiere, sacrifici e mortificazioni per tre giorni. In questi giorni i pellegrini affidano soprattutto la loro Patria e il Santo Padre.
Nuestra Señora de la Cristiandad-España cerca di contribuire alla restaurazione dello spirito del Cristianesimo – secondo le possibilità e sempre con l’aiuto divino -, che ha donato alla Chiesa e al mondo tanti santi, eroi e difensori della Fede a cui riferisce l’ordine sociale Cristiano, che non è possibile senza impegnarsi per la restaurazione di tutto in Cristo, a cominciare dei pellegrini, dalle loro famiglie e dai diversi ambiti della società in cui si muovono.
Per un’impresa così ardita, i pellegrini ripongono la loro fiducia nel Santo Sacrificio della Messa, fondamento della vita Cristiana. Pertanto, una parte importante dell’apostolato di Nuestra Señora de la Cristiandad-España è favorire e stimolare la devozione alla Santa Messa. Cercando di evidenziare e di ricordare durante il Pellegrinaggio i quattro scopi della Messa:
- L’adorazione, per onorare Dio nel modo più conveniente
- Il ringraziamento, per ringraziare Dio per i suoi immensi doni
- La propiziazione (l’ottenimento del favore divino mediante cerimonie rituali), per i peccati personali e per le anime del purgatorio
- La supplica, per i bisogni particolari personale e per quelli del mondo
La Messa è lo stesso Sacrificio di Cristo sulla Croce, offerto dal Figlio di Dio all’Eterno Padre, per ottenere le grazie necessarie alla Salvezza. La Chiesa ha sempre insegnato che la Santa Liturgia è uno dei modi con cui il Buon Dio ci comunica la sua Grazia, cioè la stessa Vita Trinitaria; ci insegna anche le verità della Rivelazione in modo particolarmente ammirevole (lex orandi, lex credendi), poiché è ispirata alle parole e alle azioni del Nostro Salvatore. In quest’ottica, Nuestra Señora de la Cristiandad-España vuole far conoscere e amare la Messa celebrata secondo la Forma straordinaria del Rito romano, la cui celebrazione è stata favorita e raccomandata dal Motu proprio Summorum Pontificum di Papa Benedetto XVI.
Per tutto questo, Nuestra Señora de la Cristiandad-España organizza un pellegrinaggio penitenziale annuale a Covadonga per chiedere alla Santissima Madre di Dio le grazie necessarie per poter svolgere questo compito.

Nuestra Señora de la Cristiandad
Comunicato
Cari pellegrini:
Tra pochi giorni ci vedremo nelle Asturie per la Quarta edizione del Pellegrinaggio di Nuestra Señora de la Cristiandad-Spagna. Come ogni anno, saranno giorni di grande gioia e di profonda fede.
Vogliamo informarvi che avremo una modifica rispetto allo scorso anno. Dall’Arcivescovado di Oviedo ci hanno informato di aver ricevuto istruzioni dal Dicastero per il Culto Divino secondo le quali non si celebrerà la Santa Messa tradizionale a Covadonga.
Vista questa novità, quest’anno la Messa del terzo giorno verrà celebrata al mattino nel campo, prima dell’inizio della tappa. Questa circostanza non deve essere motivo di tristezza, ma deve incoraggiarci a perseverare nell’amore e nella devozione che professiamo per il Santo Sacrificio dell’Altare nel seno della Santa Madre Chiesa.
All’arrivo a Covadonga avrà luogo il canto del Te Deum davanti al Santissimo Sacramento esposto solennemente e la consacrazione alla Beata Vergine a conclusione del pellegrinaggio.
Madre mia di Covadonga, salvaci e salva la Spagna!
Diana Catalán Vitas
Presidente della NSC-Spagna
Nel primo pellegrinaggio, nel 2021, con il Motu proprio Traditionis custodes appena promulgato, si è dovuto celebrare la Messa anche fuori dal santuario. Tuttavia, nel 2022 e nel 2023 le porte si sono aperte ai milleduecento pellegrini.
Al divieto di quest’anno, l’organizzazione del Pellegrinaggio ha risposto in modo filiale: «Questa circostanza non deve essere motivo di tristezza, ma deve incoraggiarci a perseverare nell’amore e nella devozione che professiamo per il Santo Sacrificio dell’Altare nel seno della Santa Madre Chiesa».
La decisione della Santa Sede di proibire la Messa tradizionale a Covadonga arriva tra le voci insistenti delle ultime settimane, secondo cui sarebbero in arrivo nuove restrizioni alla Messa tradizionale verso la fine di questo mese [QUI]. Sebbene non confermate, queste voci hanno dato origine delle lettere su The Times di Londra da parte di esponenti di spicco della società britannica, affinché la Santa Sede non ponga ancora più ostacoli ad un rito che «appartiene alla cultura universale» [QUI].
Il commento di MiL-Messainlatino.it al divieto di Covadonga: «Senza parole, in Vaticano temono l’effetto “Chartres” per la Messa tridentina. E temono che ci si renda conto che la Messa tradizionale diventa sempre più la Messa dei giovani e delle famiglie, con la “gemmazione” di questi pellegrinaggi sempre più frequentati. La Chiesa, nella sua storia, non ha perseguitato mai i riti, ma solo le eresie. Cosa dire: con tutti i problemi di corruzione, di crollo di offerte, di gestione immobiliare, di amministrazione finanziaria… la Santa Sede si occupa di impedire una Messa in forma straordinaria a termine di un pellegrinaggio di Cattolici in comunione con Roma (tra l’altro nella città spagnola in cui ebbe inizio la “riconquista”). Ma si rendono conto?».
Fatto è che quest’anno il tradizionale pellegrinaggio di Pentecoste Parigi-Chartres organizzato da Notre-Dame de Chrétienté-France ha registrato una partecipazione senza precedenti. La giovinezza dei partecipanti, la gioia contagiosa del modo di provare a seguire Gesù Cristo è tanto in Francia – quanto in Spagna con il Pellegrinaggio di Covadonga e in Argentina con il pellegrinaggio di Luján nel mese di ottobre – un fenomeno incomprensibile per molti ecclesiastici, che dal 2023 sta attirando l’attenzione dei canali televisivi generalisti della Francia.
Il tentativo della Santa Sede di sradicare una liturgia e un modo di vivere la fede sta avendo l’effetto opposto a quello intenzionato. Sempre più persone partecipano, soprattutto dei giovani. Molti hanno trasformato la loro indifferenza in affetto. Il modo filiale e gioioso con cui la maggioranza dei Cattolici legati alla liturgia tradizionale affronta gli eventi, quel modo di portare la croce, anche in queste cose, sta diventando un polo di attrazione che i divieti non riescono a contenere.
Anche il caso spagnolo è paradigmatico. È il passaparola, l’esperienza stessa che travolge il fenomeno e che, come nel caso francese e argentino, attira l’attenzione anche dei media laicisti.
Traditionis custodes – Indice [QUI]
Foto di copertina: statua della Vergine di Covadonga.