Il Gesuita Martin con una “Madonna” in burka e kefiah con le bandiere arcobaleno e transgender

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 03.07.2024 – Vik van Brantegem] – Il controverso Gesuita pro-LGBTQAI+, Padre James Martin, S.I., continua imperterrito – forte del sostengo pubblico di cui gode da parte della più alta autorità – la sua personalissima crociata omosessualista all’interno della Chiesa Cattolica Romana. Sono state documentate innumerevole manifestazioni pubbliche di questo Gesuita americano contrario alla dottrina Cattolica, ma lui ha facoltà di continuare come se nulla fosse. Mentre la Santa Sede proibisce la Messa tradizionale, per esempio nella cattedrale di Melbourne in Australia [QUI e QUI] o a Quimper in Francia [QUI], e in applica la frusta per sedare le voci dissenzienti in ambito tradizionalista, Martin gode della totale impunità nel proclamare l’eresia e confondere le anime, con azioni e parole contrari alla fede Cattolica, senza che nessuno lo fermi.

Sebbene sia una figura controversa in gran parte della Chiesa Cattolica negli Stati Uniti, Martin è una personalità stimata e favorita alla Santa Sede, essendo regolarmente ricevuto in udienza privata da Papa Francesco, che lo ha nominato come partecipante al Sinodo sulla sinodalità in corso e anche membro del Dicastero per le Comunicazioni.
La redazione di Infovaticana il 2 luglio 2024 ha riferito [QUI], che il sacerdote spagnolo Pablo Pich è intervenuto su X contro il curioso favoritismo di cui gode questo prete eterodosso: “James Martin cammina liberamente mentre bestemmia apertamente. Viene ricevuto in Vaticano, gli vengono scritte lettere, viene chiamato a far parte di consigli sinodali, ecc. Chiedo a Papa Francesco di intervenire sulla questione, perché non può rimanere impunito chi attacca la Beata Vergine e la Fede Cattolica in questo modo”.
Il riferimento è quanto è stato raccontato da Michael Haynes, che in un articolo del 1° luglio 2024 su LifeSiteNews [QUI] ha osservato che James Martin ha celebrato nel passato mese di giugno qualcosa di molto importante per lui e che sembra essere il motore della sua vita: il mese dell’orgoglio LGBTQIA+. Haynes riferisce che James Martin ha partecipato alla conferenza Imago Dei. Embracing the Dignity of LGBTQ+ Persons (Immagine di Dio. Abbracciando la dignità delle persone LGBTQ+) [QUI], che si è svolta dal 27 al 30 giugno 2024 al Bergamo Center for Lifelong Learning, a Mount St. John vicino a Dayton in Ohio, “un’assemblea marista celebrando il ministero LGBTQ+”.
Annunciando la conferenza, gli organizzatori hanno scritto: “L’Iniziativa LGBTQ+ del Marianist Social Justice Collaborative, uno sforzo sponsorizzato dalla Famiglia Mariista del Nord America, è lieta di ospitare Imago Dei: Embracing the Dignity of LGBTQ+ Persons, un’assemblea per la comunità cattolica LGBTQ+. Imago Dei mira a celebrare il 50° anniversario di una conferenza innovativa del 1974 incentrata sull’inclusione e sul ministero LGBTQ+. Speriamo di onorare coloro che hanno previsto l’importanza di sviluppare la cura pastorale e di sensibilizzazione, e di immaginare come possiamo continuare a rispondere ai bisogni della comunità LGBTQ+ all’interno della nostra Chiesa e del mondo”.
I rami della famiglia marista negli USA – la Società di Maria (Famiglia dei Padri e Fratelli Maristi), le Figlie di Maria Immacolata (Mariste) e la Marianist Lay Community of North America – e alcune ministeri maristi (Marianist Environmental Education Center e North American Center for Marianist Studies), sono collaboratori e sostenitori del Marianist Social Justice Collaborative.
Alla conferenza, insieme a Martin era presenti anche Suor Jeannine Grammick, SL, nota in tutto il mondo per il suo impegno a favore di una piena accettazione delle persone omosessuali, lesbiche e trans nella Chiesa Cattolica e nella società, e cofondatrice con Padre Robert Nugent di New Ways Ministry, un’organizzazione Cattolica impegnata per “la tutela dei diritti” delle persone omosessuali e lesbiche nella Chiesa e nella società civile. Inoltre, ha partecipato il controverso “eremita diocesano” identificato come transgender, il “Fratello Christian Cole Matson”, che, sebbene nato come Nicole Matson, ora si presenta come un uomo.
In un post su Twitter il 30 giugno 2024, Martin ha elogiato gli organizzatori della conferenza: «Cari amici: sono stato felice di trascorrere gli ultimi giorni alla Conferenza del Ministero LGBTQ Imago Dei al Bergamo Retreat Center, vicino a Dayton, Ohio. Ecco lo straordinario (e instancabile e generoso) team di coordinamento della conferenza, che ha fatto un ottimo lavoro nel riunire i Cattolici LGBTQ, i loro amici e familiari, e coloro che ministrano con loro, per un fine settimana di preghiera, discussione e amicizia. (Outreach [l’organizzazione pro-LGBTQIA+ di Martin] era uno sponsor orgoglioso!). La conferenza ha segnato il 50° anniversario di una delle prime conferenze per gay e lesbiche Cattolici, che ebbe luogo in questo stesso luogo, nel lontano 1974 (con alcuni dei partecipanti originali che si sono uniti a noi quest’anno [come Suor Jeannine Grammick, SL]). La conferenza di questo fine settimana è stata un incontro di persone piene di tanta gioia, fede e speranza, il che significa tanti sorrisi e tante risate! Per favore pregate per questo fantastico team, per la Marianist Social Justice Initiative e per tutti coloro che stanno contribuendo a rendere la nostra Chiesa un luogo più accogliente per le persone LGBTQ. Grazie a tutti voi! Sono stato così onorato di essere invitato a parlare con voi e mi è piaciuto conoscervi! Mi dispiace, di non poter restare un po’ più a lungo!».

James Martin ha tenuto un discorso programmatico suo tema Le persone LGBTQ e il Sinodo.

Dalla foto che lo ritrae mentre tiene il suo discorso, che lo stesso Martin ha condiviso su X, si può notare come l’ambone sia adornato con l’immagine blasfemo di Maria santissima posta davanti alla bandiera LGTBQIA+, che indossa un burqa in stile musulmano e una kefiah palestinese, mentre si aggrappa ad una bandiera transgender.

In un’altra immagine postata da Martin, è apparso con gli organizzatori della conferenza, mostrando con orgoglio una maglietta della conferenza che mescolava immagini di Cristo e Maria con la bandiera LGBTQIA+. Un altro partecipante indossava una maglietta con l’immagine della Madonna avvolta nella bandiera LGBTQIA+.

James Martin promuove anche i dipinti tratte da una serie di 24 opere blasfeme (sopra la blasfema rappresentazione della Santissima Trinità) dell’artista omosessuale Douglas Blanchard, che compaiono nel libro The Passion of Christ: A Gay Vision (La Passione di Cristo: Una visione gay) [QUI], la cui descrizione editoriale blasfema dice: “Incontra Gesù come un uomo gay di oggi in una città contemporanea con The Passion of Christ: A Gay Vision. In immagini straordinarie, la moderna figura di Cristo viene derisa dai fondamentalisti, torturata da sosia di Marine e risorge per godersi momenti omoerotici con Dio. I suoi amici sorprendentemente diversi si uniscono a lui in un viaggio dalla sofferenza alla libertà. I lettori lo definiscono ‘accessibile ma profondo’. Alcuni dicono: ‘Queste immagini hanno cambiato la mia vita per sempre’.
The Gay Passion è disponibile come libro, stampe e serie di blog. I 24 dipinti della serie Gay Passion rivelano gli ultimi giorni di Gesù, inclusi il suo arresto, processo, crocifissione e resurrezione. Una Passione queer è importante ora perché il Cristianesimo viene utilizzato per giustificare l’odio e la discriminazione contro le persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender (LGBT) e queer. Ogni immagine è accompagnata da un commento approfondito, oltre a una breve preghiera e una scrittura. Se Gesù tornasse oggi, verrebbe crocifisso di nuovo? Lo riconosceremmo? Guarda tu stesso nella visione gay della Passione. L’Ultima Cena appare sulla copertina della nuova versione tascabile e Kindle. La crocifissione appare sulla copertina delle edizioni con copertina rigida e tascabile originale. Doug Blanchard si è basato sul successo della sua prima versione di The Passion of Christ: A Gay Vision con una nuova serie di 20 dipinti più grandi che sono stati completati nel 2023″.

Il palmares di Martin include inoltre la promozione delle unioni omosessuali e ha invitato le persone apertamente omosessuali a baciarsi durante il segno della pace della Messa novus ordo [QUI]. Divenne forse il primo sacerdote Cattolico a confermare pubblicamente che avrebbe offerto delle “benedizioni” alle coppie omosessuali, in seguito alla pubblicazione il 18 dicembre 2023 del controverso documento del Dicastero per la Dottrina della Fede, Fiducia supplicans [QUI], cosa che fece poi il 19 dicembre.
L’attivismo eterodosso di Martin nega la dottrina della Chiesa Cattolica Romana, che insegna che l’inclinazione omosessuale è un disordine sessuale oggettivo che è essenzialmente autoindulgente. La Chiesa condanna anche la promozione dello stile di vita o delle attività omosessuali.
Il Documento Persona humana. Alcune questioni di etica sessuale della Congregazione per la Dottrina della Fede del 29 dicembre 1975 [QUI]. avverte: “Non può (…) esserci vera promozione della dignità dell’uomo se non nel rispetto dell’ordine essenziale della sua natura”. La successiva Lettera ai vescovi della Chiesa Cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali della Congregazione per la Dottrina della Fede del 1° ottobre 1986 [QUI], afferma esplicitamente che i vescovi dovrebbero garantire che l’immoralità dell’attività omosessuale sia resa chiara: “Occorre chiarire bene che ogni allontanamento dall’insegnamento della Chiesa, o il silenzio su di esso, nella preoccupazione di offrire una cura pastorale, non è forma né di autentica attenzione né di valida pastorale. Solo ciò che è vero può ultimamente essere anche pastorale. Quando non si tiene presente la posizione della Chiesa si impedisce che uomini e donne omosessuali ricevano quella cura, di cui hanno bisogno e diritto”. La Lettera ha aggiunto che “coloro che si trovano in questa condizione dovrebbero essere oggetto di una particolare sollecitudine pastorale perché non siano portati a credere che l’attuazione di tale tendenza nelle relazioni omosessuali sia un’opzione moralmente accettabile”. La Lettera rileva inoltre: “Un atteggiamento veramente pastorale comprenderà la necessità di evitare alle persone omosessuali le occasioni prossime di peccato”.