24 giugno, solennità della Natività di San Giovanni Battista

Giovanni Battista nel deserto
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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 24.06.2024 – Vik van Brantegem] – Celebriamo oggi 24 giugno, la solennità della Natività di San Giovanni Battista (il 29 agosto ne celebreremo la memoria del martirio). Non c’è alcun altro santo per il quale entrambi questi due momenti sono solennizzati, di solito lo è solo la “nascita al cielo”. Invece, vengono celebrati quelli di Nostro Signore Gesù Cristo, il Figlio di Dio (Natale, 25 dicembre e Venerdì Santo) e della Beatissima Vergine Maria, la Madre (8 settembre e 15 agosto).

Giovanni il Battista è l’ultimo dei grandi profeti d’Israele; precursore e primo testimone di Gesù Signore; predicatore della conversione e dell’amore del prossimo perché è vicino il regno dei cieli; impartisce ai discepoli il battesimo di conversione in remissione dei peccati (Matteo 3, 2; Marco 1, 4) e in questo contesto battezzatore di Gesù; martire per la difesa della legge morale.

Tra altro, San Giovanni Battista è il patrono dell’Ordine Gerosolimitano, il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta.

La sua nascita è annunciata e il nome (in ebraico Iĕhôḥānān=Yaweh è propizio) viene imposto dall’angelo Gabriele all’anziano sacerdote Zaccaria che perde la voce e la riacquista alla circoncisione del figlio, per intonare il Benedictus. Quando la madre Elisabetta è visitata dalla parente, la Beata Vergine Maria, Giovanni si scuote nel seno materno, sentendo vicino Gesù (Luca 1, 5-25; 39-41; 57-80). Come precursore di lui “nei deserti”, vestito d’un rozzo tessuto di pelo di cammello e d’una fascia di pelle intorno ai fianchi, incomincia in età matura la sua predicazione come profeta, con vivaci critiche ai Farisei e in preparazione dell’avvento del Messia. Presto si raccolgono attorno a lui folle e discepoli. Tra questi, Gesù, battezzato da Giovanni, trova seguaci. Ma Erode Antipa lo fa arrestare: secondo Flavio Giuseppe (Ant. 18, 109-119) per timore di rivolgimenti popolari (e sarebbe stato ucciso subito); secondo i Vangeli sinottici per avere denunciato (e ciò giustificherebbe il timore suaccennato) le nozze incestuose e adultere del tetrarca con Erodiade, onde l’odio di costei, che alla figlia Salomè fa chiedere al riluttante Erode, come compenso per avere danzato, la testa di Giovanni. Questi, dal carcere di Macheronte, manda due discepoli a interrogare Gesù: “Sei tu quel che viene o dobbiamo attenderne un altro?” (Matteo 11, 2-19; Luca 7, 18-33).

È notevole nei Vangeli la cura con cui è sottolineato che Giovanni è il precursore di uno più grande di Lui che battezzerà, non in acqua, ma in Spirito Santo (e fuoco) o in acqua e Spirito Santo (Matteo 3, 11; Giovanni 1, 26-33). Peraltro, Gesù stesso indicò la eccezionale umanità di Giovanni Battista – che fu mandato dal Padre a preparare a Cristo Signore un popolo ben disposto – quando disse di lui: “In verità vi dico: fra i nati di donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista” (Mt 11, 11).

Benedictus
Cantico di Zaccaria

Con questo Cantico per la nascita del figlio, Giovanni il Battista (Luca, I, 68-79), Zaccaria loda e ringrazia Dio perché nella sua fedeltà ha salvato il suo popolo. Il Benedictus è scritto nell’originale in greco come tutto il Vangelo di Luca e il suo nome deriva dalla prima parola della traduzione latina (Benedictus Dominus, Deus Israel). Il Benedictus è il cantico evangelico cantato quotidianamente alle Lodi Mattutine, nella Liturgia delle Ore.

Secondo la narrazione del Vangelo di Luca, il sacerdote Zaccaria della classe sacerdotale di Abia riceve la visita dell’Arcangelo Gabriele durante il servizio nel tempio; in tale occasione gli viene profetizzata la nascita di un figlio, Giovanni, indicato come Precursore del Messia già nell’Antico Testamento (Isaia 40, 3-5). Mostrando incredulità, a causa dell’età avanzata della moglie Elisabetta, Zaccaria viene però reso muto dall’angelo e riacquista l’uso della voce solo dopo aver confermato, scrivendo su una tavoletta, che il nome del figlio avrebbe dovuto essere Giovanni. Zaccaria intona quindi il canto di lode e ringraziamento a Dio:

Benedetto il Signore, Dio di Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi una salvezza potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva promesso
per bocca dei suoi santi profeti di un tempo:
salvezza dai nostri nemici
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così Egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua Santa Alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo,
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati,
grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,
per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge,
per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre
e nell’ombra della morte
e dirigere i nostri passi
sulla via della pace.

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