Se anche le bestie adorano il Signore

Miracolo della mula
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Giovedì 13 giugno, memoria di Sant’Antonio da Padova, sacerdote e dottore della Chiesa, che, nato in Portogallo, già canonico regolare, entrò nell’Ordine dei Minori da poco fondato, per attendere alla diffusione della fede tra le popolazioni dell’Africa, ma esercitò con molto frutto il ministero della predicazione in Italia e in Francia, attirando molti alla vera dottrina; scrisse sermoni imbevuti di dottrina e di finezza di stile e su mandato di san Francesco insegnò la teologia ai suoi confratelli, finché a Padova fece ritorno al Signore, il13 giugno 1231. Sapeva infiammare gli animi di un grande amore verso la virtù. Strumento di molti miracoli. Operò attraverso una mula la conversione di un ostinato eretico.

Riportiamo la narrazione del miracolo eucaristico operato da Sant’Antonio da Padova nel 1227 a Rimini, dove, adiacente alla chiesa di San Francesco di Paola, si trova una cappella chiamata “Tempietto”, costruita in ricordo del prodigio eucaristico, affiancato al più grande Santuario di Sant’Antonio, che è posizionato dietro al Tempietto.

Il miracolo eucaristico della mula
operato da Sant’Antonio da Padova
a Rimini nel 1227

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 13.06.2024 – Veronica Cireneo] – Un giorno, nel lontano 1227, accadde nella città di Rimini che, un eretico, che non credeva alla presenza reale di Cristo nell’Eucarestia, sfidò Sant’Antonio dicendogli: “Se tu, Antonio, riesci a dimostrarmi che nella Comunione vi è realmente il Corpo di Cristo, mi convertirò alla Fede Cattolica. Facciamo una sfida. Terrò rinchiusa per tre giorni e senza cibo una delle mie bestie. Poi, affamata la farò uscire e le mostrerò del cibo, mentre tu le mostrerai quello che ritieni sia il Corpo di Cristo.  Se la bestia, trascurando il foraggio, si affretterà ad adorare il tuo Dio, io condividerò la fede della tua Chiesa”.

Sant’Antonio accettò. Il giorno fissato si trovarono a Rimini, in piazza dei Tre martiri. Il Santo, tenendo tra le mani l’Ostia consacrata nell’Ostensorio disse alla mula affamata dell’eretico curioso: «In virtù ed in nome del tuo Creatore, che io, per quanto indegno, tengo veramente tra le mani, dico e comando a te, o animale, di accostarti immediatamente e umilmente e di prestargli la dovuta venerazione, affinché i malvagi eretici si persuadano che ogni creatura è soggetta al suo Creatore, che il sacerdote abitualmente tiene tra le mani sull’altare».

Subito l’animale, schifando il fieno, si avvicinò a Fra’ Antonio. Piegò le zampe anteriori davanti all’Ostia e in atteggiamento di sottomissione, vi sostò immobile in modo riverente. Lo stesso fece, sconvolto e commosso, il suo padrone che si gettò ai piedi del santo e dell’Ostia, abbandonando finalmente l’eresia.

Laudetur Jesus Christus. Semper laudetur.

Veronica Cireneo

Canale Telegram degli Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo [QUI]

Foto di copertina: De Meo, Sant’Antonio e il Miracolo della Mula, olio su tela, 1987, cappella di Sant’Antonio da Padova, basilica di Sant’ Antonio da Padova a via Merulana, Roma.

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