Papa Francesco invita a leggere la Sacra Scrittura

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“Domani celebreremo la memoria liturgica di sant’Antonio di Padova, sacerdote e dottore della Chiesa. L’esempio di questo insigne predicatore, protettore dei poveri e dei sofferenti, susciti in ciascuno il desiderio di proseguire il cammino della fede e imitare la sua vita, diventando così testimoni credibili del Vangelo”: al termine dell’udienza generale di oggi papa Francesco ha ricordato la festa di sant’Antonio da Padova, che ricorre domani, chiedendo di pregare per la pace, perché la guerra è sempre una ‘sconfitta’, con un incoraggiamento ai fedeli di lingua portoghese: “Domani celebreremo Sant’Antonio, nato a Lisbona, che ci dice: ‘se leggi Gesù, egli ti sazia la mente’. Incoraggio, dunque, ognuno di voi a meditare la Sacra Scrittura. In essa, Gesù ci rinvigorisce e illumina la nostra vita”.

Mentre nell’udienza generale papa Francesco ha continuato la catechesi sullo ‘Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza’ sul tema ‘Tutta la Scrittura è ispirata da Dio’, con il consiglio di ‘Conoscere l’amore di Dio dalle parole di Dio’:

“Lo Spirito Santo, che ha ispirato le Scritture, è anche Colui che le spiega e le rende perennemente vive e attive. Da ispirate, le rende ispiratrici… In questo modo lo Spirito Santo continua, nella Chiesa, l’azione di Gesù Risorto che, dopo la Pasqua ‘aprì la mente dei discepoli all’intelligenza delle Scritture’.

Può capitare, infatti, che un certo passo della Scrittura, che abbiamo letto tante volte senza particolare emozione, un giorno lo leggiamo in un clima di fede e di preghiera, e allora quel testo improvvisamente si illumina, ci parla, proietta luce su un problema che stiamo vivendo, rende chiara la volontà di Dio per noi in una certa situazione”.

La Chiesa è ‘nutrita’ dalla Sacra Scrittura: “Fratelli e sorelle, la Chiesa si nutre della lettura spirituale della Sacra Scrittura, cioè della lettura fatta sotto la guida dello Spirito Santo che l’ha ispirata. Al suo centro, come un faro che illumina tutto, c’è l’evento della morte e risurrezione di Cristo, che compie il disegno di salvezza, realizza tutte le figure e le profezie, svela tutti i misteri nascosti e offre la vera chiave di lettura dell’intera Bibbia”.

Tutta la Sacra Scrittura è ‘illuminata’ dalla resurrezione di Gesù: “La morte e risurrezione di Cristo è il faro che illumina tutta la Bibbia, e illumina anche la nostra vita… La Chiesa, Sposa di Cristo, è interprete autorizzata del testo della Scrittura ispirato, la Chiesa è la mediatrice della sua proclamazione autentica. Poiché la Chiesa è dotata dello Spirito Santo (per questo è interprete), essa è ‘colonna e sostegno della verità’. Perché? Perché è ispirata, tenuta ferma dallo Spirito Santo. E il compito della Chiesa è aiutare i fedeli e quanti cercano la verità a interpretare in modo corretto i testi biblici”.

Ed ha indicato la pratica della ‘lectio divina’: “Consiste nel dedicare un tempo della giornata alla lettura personale e meditativa di un brano della Scrittura. E questo è molto importante: tutti i giorni prenditi un tempo per ascoltare, per meditare, leggendo un passo della Scrittura. E per questo mi raccomando: abbiate sempre un Vangelo tascabile e portatelo nella borsa, nelle tasche… Così quando siete in viaggio o quando siete un po’ liberi lo prendete e leggete… Questo è molto importante per la vita. Prendete un Vangelo tascabile e durante la giornata leggetelo una, due volte, quando capita”.

Però principalmente l’invito del papa è la frequenza della messa: “Ma la lettura spirituale per eccellenza della Scrittura è quella comunitaria che si fa nella Liturgia, nella Messa. Lì vediamo come un evento o un insegnamento, dato nell’Antico Testamento, trova il suo pieno compimento nel Vangelo di Cristo. E l’omelia, quel commento che fa il celebrante, deve aiutare a trasferire la Parola di Dio dal libro alla vita. Ma l’omelia per questo dev’essere breve: un’immagine, un pensiero e un sentimento. L’omelia non deve andare oltre gli otto minuti, perché dopo con il tempo si perde l’attenzione e la gente si addormenta, e ha ragione. Un’omelia deve essere così”.

E per l’omelia si è rivolto ai sacerdoti per rendere la lettura della Sacra Scrittura più comprensibile: “E questo voglio dire ai preti, che parlano tanto, tante volte, e non si capisce di che cosa parlano. Omelia breve: un pensiero, un sentimento e uno spunto per l’azione, per come fare. Non più di otto minuti. Perché l’omelia deve aiutare a trasferire la Parola di Dio dal libro alla vita. E tra le tante parole di Dio che ogni giorno ascoltiamo nella Messa o nella Liturgia delle ore, ce n’è sempre una destinata in particolare a noi. Qualcosa che tocca il cuore. Accolta nel cuore, essa può illuminare la nostra giornata, animare la nostra preghiera. Si tratta di non lasciarla cadere nel vuoto!”

Concludendo l’udienza generale papa Francesco ha consigliato la lettura della Bibbia: “Come certi brani musicali, la Sacra Scrittura ha anch’essa una nota di fondo che l’accompagna dall’inizio alla fine, e questa nota è l’amore di Dio… Cari fratelli e sorelle, avanti con la lettura della Bibbia! Ma non dimenticate il Vangelo tascabile: portarlo in borsa, nelle tasche e in qualche momento della giornata leggere un passo. E questo vi farà vicinissimi allo Spirito Santo che è nella Parola di Dio. Lo Spirito Santo, che ha ispirato le Scritture e ora spira dalle Scritture, ci aiuti a cogliere questo amore di Dio nelle situazioni concrete della vita”.

(Foto: Santa Sede)

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