Dibattito sui presunti fenomeni ‘soprannaturali’ e di plagio: giurisprudenza e magistero della Chiesa cattolica   

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Ritengo opportuno attenzionare la fallace interpretazione del SALMO n.  23 e dei normali eventi atmosferici accaduti quel giorno da Palermo fino a Termini Imerese, anche  da me avvertiti, che probabilmente non hanno nulla di straordinario o di trascendente ( cfr. video con pareri di professionisti https://l.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DnHPjJa7LL20%26fbclid%3DIwZXh0bgNhZW0CMTEAAR13CE0WD0R5IqmOjQtUlzP2j4_n0xGNVNi8MSegG0-8XISjabwTB4AreYA_aem_Ae-J-2ZHT5TyAKAZrD_GaqDK7rgy5NWUy7Hr7b9KktPZv3P-xpCYsR6gYPeB-AuaHlJq-aFmPzfU8ROFj4mR8M4q&h=AT2QLHdoQmCtTP0BIva2wxMWBGFIVf0SFdXYd8lM7uvCDyRPhZ_3fcJR2EvlC6gc1q81BYgrKPy09-Y8X5xRNOOyS1TC3-Z04_v-7QHWUflYLqCtGYNX77KwzWR5jMV4bLpp&__tn__=%2CmH-R&c[0]=AT2pEdBXTQrWm3b6fuaicxLo7ryA_hXEk3f2qUaN9WJ2lclwdg9GPmaj8mcDsiWltaDFVS9Oaw7vbkr2YPAHhp9Xns8yLGQAtSgAwLiWJUpxK7jw03qGnDQAGpJXTyPYGe2sSi4YgJT_DnKV2w_57sEeuKabHJ2E_dF-eiXW761T9zMJY49gezpk3LSqou04 ).

Ritengo utile ed opportuno segnalare i COMMENTI TEOLOGICI AUTENTICI  DEL MAGISTERO DELLA CHIESA CATTOLICA  SUL SALMO N. 23, in particolare la lunga, stupenda Lectio divina che invito tutti a leggere integralmente del celeberrimo  Cardinale Carlo Maria Martini, Arcivescovo emerito di Milano  (cfr. “https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://www.santamariadellaconsolazione.it/files/lectio-divina–Carlo-Maria-Martini-.pdf&ved=2ahUKEwiw-cPRoueFAxVKnf0HHQxJAyU4FBAWegQICBAB&usg=AOvVaw31Qmfdlmkwr_gx0kvCxU65   :  Ritengo più indovinato un altro titolo: “Perché tu sei con me”, che esprime molto bene la tensione spirituale, psicologica, umana e teologica del salmo. “Perché tu sei con me” è un’affermazione che sta, quasi visivamente, a metà del canto, della preghiera del salmista, e riassume tutto in una espressione di grande fiducia: tu sei con me È chiaramente un salmo di fiducia, e cercheremo di capire che cosa in pratica significa.

– Dopo il titolo, vediamo di sottolineare i personaggi, i soggetti che agiscono nel testo. Sono due: il Signore e io, cioè colui che parla……”. Altri bravi  Presbiteri  hanno effettuato interpretazioni efficacemente spirituali: “Cari fratelli e sorelle, anche noi, come il Salmista, se camminiamo dietro al “Pastore buono”, per quanto difficili, tortuosi o lunghi possano apparire i percorsi della nostra vita, spesso anche in zone desertiche spiritualmente, senza acqua e con un sole di razionalismo cocente, sotto la guida del pastore buono, Cristo, siamo certi di andare sulle strade “giuste” e che il Signore ci guida e ci è sempre vicino e non ci mancherà nulla.

 Secondo la datazione greco latina 22 – un testo familiare a tutti e amato da tutti.«Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla»: così inizia questa bella preghiera, evocando l’ambiente nomade della pastorizia e l’esperienza di conoscenza reciproca che si stabilisce tra il pastore e le pecore che compongono il suo piccolo gregge. L’immagine richiama un’atmosfera di confidenza, intimità, tenerezza: il pastore conosce le sue pecorelle una per una, le chiama per nome ed esse lo seguono perché lo riconoscono e si fidano di lui (cfr Gv 10,2-4). Egli si prende cura di loro, le custodisce come beni preziosi, pronto a difenderle, a garantirne il benessere, a farle vivere in tranquillità, cfr.:

 –https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/fiducia-in-dio-camminando-in-valle-oscura_201110051618276430000&ved=2ahUKEwje597nnueFAxXBgP0HHWwsCSc4ChAWegQIBBAB&usg=AOvVaw1Sfj7eXg-gh6ot0bA9jYDC .

 –https://app-eu.readspeaker.com/cgi-bin/rsent?customerid=7318&lang=it_it&voice=Roberto&readid=page-content&url=https%3A%2F%2Fwww.avvenire.it%2Fchiesa%2Fpagine%2Ffiducia-in-dio-camminando-in-valle-oscura_201110051618276430000 ).

Per una esatta interpretazione della Sacra Scrittura e dell’Ordinamento giuridico penale e canonico sottolineo che anche il concetto di Purgatorio è tema escatologico in quanto èrealtà che si pone nel dopo morte, ma esso attinge i suoi contenuti dal contesto della Grazia e del peccato (comparabile con il  reato, come  ci ha insegnato l’ altissimo Magistrato del Vaticano nel  testo pubblicato  da me nella rivista cattolica on line https://gloria.tv/post/8WTi7XQgAziZ2dEL6jqZni9h1- Comparazione giuspenale, giuscanonica, morale, teologica, filosofica e sociologica.
Il Cardinale Pietro Palazzini, Presidente emerito della Corte di Cassazione dello Stato Città del Vaticano, cioè il
massimo organo di Magistratura ordinaria della Chiesa, da non confondere con il supremo Tribunale della Segnatura apostolica della Santa Sede, , ha elaborato questo importantissimo testo scientifico illustrato alla Facolta di Giurisprudenza di Siena  nel mese di Maggio 1988, pubblicato nella  Rivista di Polizia,  che consente, secondo me, agli studiosi di qualsiasi materia, anche atei, di effettuare una ulteriore riflessione in melius sui propri comportamenti quotidiani, sulle proprie tesi finora maturate su molti istituti giuridici, su molte vicende criminose, sui rapporti con il prossimo, sulle proprie concezioni dell’esistenza, sulla costante presenza di Dio nella nostra vita orientativa delle nostre scelte verso il bene o verso il  male, sulla rilevanza penale, etica e religiosa delle conseguenze derivanti dal nostro agire consapevole, responsabile e spesso incriminabile sotto tutti i profili “interni ed esterni” (coscienza e sanzione ordinamentale )”. I peccati ed i reati costituiscono  condotte devianti, come ho già spiegato anche nel seguente, precedente articolo qui pubblicato:

“  Sin dall’antichità tutte le società cercano di rendere la collettività conforme alle norme e ai valori da esse stabiliti ma ciò nonostante vi si è sempre avuta l’esistenza di comportamenti, atti, credenze e tratti di personalità che violano tali norme e per questo sono considerati “devianti”. Il termine devianza viene utilizzato soprattutto nell’ambito delle scienze sociali per spiegare alcuni atti compiuti dagli individui e le reazioni che tali atti suscitano all’interno della società o solo in alcuni suoi strati.  La rilevazione di questi tipi di dati, e la loro interpretazione, permettono allo scienziato sociale ed al giurista di elaborare degli schemi interpretativi che consentono di capire dove, quando e perché queste forme di comportamento deviante si manifestano e se costituiscono comportamenti penalmente rilevanti. Bisogna recepire la rilevanza personologica della Teologia per comprendere la “ratio” complessiva e cercare di fornire una soluzione ai fini della costruzione di una società che non sia schiava del “maligno”

( cfr. Francesco Trombetta  https://l.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Fwww.korazym.org%2F98541%2Fintorno-ai-femminicidi).

 Infatti le divergenze sul purgatorio traggono origine dal diverso modo di intendere questi elementi; Lutero era nel giusto quando affermava che esso non può essere provato con la Sacra Scrittura canonica, per cui invece di far riferimento a testi espliciti si possono evidenziare alcune idee ivi contenute che portano ad esso. Facciamo riferimento all’A.T. ( Is 35,8 e 52,1) in cui viene sottolineata “la necessità di unaassoluta purezza” per essere ammessi alla visione di Dio, “l’impossibilità di entrare nella Gerusalemme escatologica per coloro che non sono totalmente puri”. Anche nel N.T. (Mt 5,8; 5,48; Ap 21,27) è presente questa necessità di purezza per partecipare alla vita eterna; ma l’idea principale è quella della propria responsabilità nel processo della giustificazione, cioè una partecipazione personale alla riconciliazione con Dio che comporta anche delle conseguenze penali frutto dei propri peccati (2Sam 12: distinzione fra colpa e pena; 2Sam 13-14: Davide viene perdonato ma subisce il castigo per il suo peccato).

 Pertanto, si trova in questa situazione chi è perdonato da Dio, ma ha delle pene da dover scontare, si trova quindi nella condizione di un supplemento di purificazione ultraterrena; la stessa Scrittura conosce le preghiere per i defunti (2Mac 12,40; 1Cor 15,29; 2Tim 1,16-18), ma anche la Tradizione (testimonianze di Tertulliano, san Cipriano in Epist. 55,20,1).

Nella metà del III secolo la riflessione esplicita è  vista come luogo o come stato, si fa sempre più frequente, con i documenti magisteriali del Concilio di Lione (1274),  di Firenze (1439),  di Trento, orientamenti confermati dalla citata Lumen Gentium  (n. 49, 50, 51) dove si parla in particolare di “purificazione”, di utilità della memoria dei defunti e dei sacrifici per loro offerti.

 Il Purgatorio è un processo che fa maturare per la comunione con Dio, una dilazione della desiderata visione di Dio, dimensione sociale in quanto si è aiutati dalla preghiera dei fedeli e dei santi, stato passeggero prima della comunione con Dio e con i beati in Cristo, che reca l’espiazione della colpa frutto dei peccati commessi in vita, che terminerà alla “parusia” di Cristo, quando si daranno solamente le due possibilità: la vita in comunione con Dio o la morte eterna.

Recepiti questi insegnamenti, possiamo evidenziare  che “Il principio, potremmo dire, delle azioni umane si può suddividere in due grandi categorie: 1) i principi interni di un’azione, che noi chiamiamo virtù; 2) i principi esterni delle azioni. Entrambi, attenzione, concorrono all’azione ordinata, così come gli stessi principi interni ed esterni possono concorrere all’azione disordinata.

 Evidentemente, se da un lato abbiamo le virtù dall’altro abbiamo i vizi ( concetti spiegati nel menzionato articolo qui pubblicato, riguardante la “Dichiarazione Fiducia Supplicans”).

 Tra i principi esterni c’è ad esempio, secondo me, l’istigazione demoniaca ( Bibbia CEI 2020: Giovanni 13,1-15 -La cena del Signore “1 Ora prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta per lui l’ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. 2 Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo..…).

Mutatis mutandis potremmo affermare che il diavolo abbia   orientato  anche le azioni/omissioni dei  personaggi di questa comunità non cattolica e non cristiana citati dai media ( cfr.  https://youtu.be/lmoyN0rigZ0 ) previste  dalla nostra Teologia e dal Diritto positivo,  di natura  plurisoggettiva e plurioffensiva ?

 Per noi giuristi, come già citato, quella in oggetto si identifica con   “L’istituto giuridico del concorso di persone nel reato disciplinato dall’ art 110 cp che svolge un ruolo essenziale all’interno del diritto penale in quanto consente l’imputazione della singola fattispecie di parte speciale – generalmente di natura monosoggettiva – a più soggetti concorrenti nella commissione di un reato della singola fattispecie di parte speciale ( in cui sono sanciti dal C.P. i singoli delitti aggravati, in particolare dagli artt. 575-577 e dagli altri già menzionati, cfr.  https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://www.brocardi.it/codice-penale/libro-secondo/titolo-xii/capo-i/art575.html&ved=2ahUKEwj4tqmX3oeGAxW4g_0HHdA_DTkQFnoECC4QAQ&usg=AOvVaw08-C1iUUQ2RsDLyKCemCuQ ).

 A tal riguardo rileva citare la distinzione dogmatica effettuata dalla dottrina penalistica tra la figura del concorso eventuale di persone – oggetto di questo articolo – che si riferisce appunto alla commissione da parte di più soggetti dei reati disciplinati nella parte speciale ( già citati), e la figura del concorso necessario di persone  che sussiste quando la stessa norma incriminatrice di parte speciale presuppone ontologicamente la compresenza di più soggetti agenti  ai fini della configurabilità della fattispecie stessa,   la cui competenza decisionale  finale spetterà quasi sicuramente  in punto di merito ai Giudici togati e popolari della   Corte d’ Assise di Palermo che probabilmente allargheranno la platea dei testimoni: SE  UN SOGGETTO È STATO INTERROGATO DAL P.M. COME PERSONA INFORMATA DEI FATTI, SARÀ CHIAMATA COME TESTIMONE AL DIBATTIMENTO solo se la deposizione in sede investigativa è risultata utile e se non è sovrabbondante rispetto alle risultanze già acquisite  ( https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://www.diritto.it/teorie-giustificatrici-concorso-di-persone-reato/&ved=2ahUKEwjGz_aR1oyFAxVXgP0HHQYsAy8QFnoECBsQAQ&usg=AOvVaw2U1M0ngPlbkPbnGkPFTsnQ .  ).

Tuttavia, come studioso di Teologia  e di Diritto sottolineo che  questi istituti giuridici vanno rapportati ad alcuni dati comparativi qui esplicitati ed approfonditi che ho tenuto presenti nella mia disamina per cui sarebbe utile ed opportuno  reintrodurre la norma penale riguardante il “delitto di plagio” in riferimento a quanto qui illustrato.

 Sarebbe pure auspicabile conseguentemente per configurare concretamente e globalmente  la fattispecie, la  ricezione da parte dei competenti bravi magistrati, avvocati, criminologi e giornalisti (molti dei quali attualmente conosco e tanti  ho seguito come studenti, quando insegnavo alla Facoltà di Giurisprudenza), dei documenti magisteriali in materia, in particolare di quelli dei Pontefici (cfr.  https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2024-03/quaresima-parole-papi-diavolo-demonio.htmlIl Demonio è all’origine della prima disgrazia dell’umanità; egli fu il tentatore subdolo e fatale del primo peccato, il peccato originale Gen. 3; Sap. 1, 24. Da quella caduta di Adamo il Demonio acquistò un certo impero sull’uomo, da cui solo la Redenzione di Cristo ci può liberare. È storia che dura tuttora: ricordiamo gli esorcismi del battesimo ed i frequenti riferimenti della sacra Scrittura e della liturgia all’aggressiva e alla opprimente «potestà delle tenebre» Cfr. Luc. 22, 53; Col. 1, 13. È il nemico numero uno, è il tentatore per eccellenza. Sappiamo così che questo Essere oscuro e conturbante esiste davvero, e che con proditoria astuzia agisce ancora; è il nemico occulto che semina errori e sventure nella storia umana. Da ricordare la rivelatrice parabola evangelica del buon grano e della zizzania, sintesi e spiegazione dell’illogicità che sembra presiedere alle nostre contrastanti vicende: inimicus homo hoc fecit  Matth. 13, 28).   ), del recentissimo Documento  del 17/5/2024 elaborato in materia, ripeto, dal Dicastero per la Dottrina della fede ( in appresso commentato) della Santa Sede, nonché, delle risultanze teologiche  del citato meeting ecclesiale della Diocesi di Mazara del Vallo del 30/5/2024 ( di cui infra).

Essi sono delineati anche  dal Dottore della Chiesa più noto in materia, così  citato da una studiosa contemporanea Luisella ScrosatiSan Tommaso è uno straordinario riferimento che ci permette di riposizionarci, senza dover per forza prendere partito per l’obbligatorietà della legge in virtù dell’autorità o per la libertà di coscienza, perché sono due polarizzazioni che di fatto costituiscono già un’incomprensione del senso e della natura della Legge, pertanto, San Tommaso dedica al tema alcune quæstiones nella I-II della Somma Teologica..  Nella prima di esse, la quæstio 90, ci dice qualcosa che è già un tesoro, parlando della definizione della legge, che cos’è dunque essenzialmente la legge. E ci dice che la legge appartiene al principio delle azioni umane: cioè, pur essendo un principio esterno (perché i principi interni sono le virtù), non è tuttavia un principio estraneo, che sopraggiunge a un certo punto, per coartare le azioni dell’uomo; è invece un principio costitutivo dell’azione umana. Perché? Questo è il punto chiave: perché la legge appartiene all’ordine di ragione e noi sappiamo che l’ordine di ragione è misura degli atti umani.

In definitiva è l’ordine di ragione che dice se l’atto umano è buono  (cioè ispirato dallo Spirito Santo e quindi anche conforme all’ordinamento giuridico) o non è buono (cioè ispirato dallo spirito del male e quindi difforme dall’ordinamento giuridico, cfr. https://www.youtube.com/watch?v=TSF2KiAcePw ).

Dunque, siccome l’ordine di ragione è la misura degli atti umani e la legge appartiene all’ordine di ragione, allora la legge appartiene al principio delle azioni dell’uomo, ne è parte costitutiva.

Non è una parte avversa, non è una parte che in qualche modo lede la natura degli atti umani ( cfr.

https://l.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Flanuovabq.it%2Fit%2Fla-legge-e-i-suoi-effetti-il-testo-del-video%3Ffbclid%3DIwAR1sJKRVV5kZpIE1IyokfctCoVOd7Masxz14_xEF-jposF-mcLkLWNITL_w&h=AT3aB-glDAQQvsV2j0Cq5VIXi-BMmvMAec3fBAb3B5y6vl08FeyG4xCruHERc_UQSjCQx1l84_scmF_WKNKzq7fBQ3yW5fHwxl_ZaEryqf8ys128jKraRDiZ-8J9ie62GIY9&__tn__=%2CmH-R&c[0]=AT0xRejZrCUIIjppNIrciLdeTcXv_KeRlCBTt1nvnTqkY4gXqHEDUkBxvqnCsKqLohhOKTgm0bSpFwVYW-lAvDya6dOzdjyZBk_O2DEmbFngYdbU6TL5w6rkIEm2hD4oolR2BunyzIv2jF6boUhl9QPAUlb4rkXu6BsHp8o ).

La conseguenza, per configurare integralmente la fattispecie “de qua”, ribadisco, sarebbe quella alternativa  del  ripristino legislativo del reato di “plagio” (o di sollevare, nel corso del giudizio di merito, altra questione di costituzionalità “melius re perpensa”, ovvero di applicare direttamente le norme costituzionali, principi da me anticipati e  confermati alcuni giorni fa  da un celeberrimo giurista, cfr. testo di Dottrina e Giurisprudenza del 29/4/2024 https://www.questionegiustizia.it/articolo/applicazione-diretta-cost?idn=190&idx=29168&idlink=3&utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=20240506 ) da inquadrare, altresì , nel contesto complessivo che ho tentato qui di delineare nei limiti delle mie cognizioni giuridico-teologiche e delle mie descritte esperienze (alla luce spirituale  dell’ incontestabile apparizione, da me vista  sull’oceano, della  figura evocativa della croce, in alto rappresentata,  confermata dal relativo video da me realizzato, sopra riprodotto) maturate in 55 anni……

 Sul piano teologico, infine,  invito tutti a riflettere sugli ultimi versetti della Sacra Scrittura “Apocalisse cap. 22, 6-21 – 6E mi disse: “Queste parole sono certe e vere. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi le cose che devono accadere tra breve. 7Ecco, io vengo presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro”. 8Sono io, Giovanni, che ho visto e udito queste cose. E quando le ebbi udite e viste, mi prostrai in adorazione ai piedi dell’angelo che me le mostrava. 9Ma egli mi disse: “Guàrdati bene dal farlo! Io sono servo, con te e con i tuoi fratelli, i profeti, e con coloro che custodiscono le parole di questo libro. È Dio che devi adorare”. E aggiunse: “Non mettere sotto sigillo le parole della profezia di questo libro, perché il tempo è vicino.

 11Il malvagio continui pure a essere malvagio e l’impuro a essere impuro e il giusto continui a praticare la giustizia e il santo si santifichi ancora.
12Ecco, io vengo presto e ho con me il mio salario per rendere a ciascuno secondo le sue opere. 13Io sono l’Alfa e l’Omèga, il Primo e l’Ultimo, il Principio e la Fine. 14Beati coloro che lavano le loro vesti per avere diritto all’albero della vita e, attraverso le porte, entrare nella città.

 15Fuori i cani, i maghi, gli immorali, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna!!!!!!!!! Io, Gesù, ho mandato il mio angelo per testimoniare a voi queste cose riguardo alle Chiese.

Io sono la radice e la stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino”.
Lo Spirito e la sposa dicono: “Vieni!”. E chi ascolta, ripeta: “Vieni!”. Chi ha sete, venga; chi vuole, prenda gratuitamente l’acqua della vita.

18A chiunque ascolta le parole della profezia di questo libro io dichiaro: se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio gli farà cadere addosso i flagelli descritti in questo libro;

19e se qualcuno toglierà qualcosa dalle parole di questo libro profetico, Dio lo priverà dell’albero della vita e della città santa, descritti in questo libro.
Colui che attesta queste cose dice: Sì, vengo presto!. Amen. Vieni, Signore Gesù.

21La grazia del Signore Gesù sia con tutti”.

151.11.48.50