Papa Francesco invita ad aprire strade di pace attraverso il bene comune

Per papa Francesco la settimana si è aperta oggi con l’incontro con i partecipanti ai ‘Dialoghi per una Finanza Integralmente Sostenibile’, promossi dalla Fondazione ‘Centesimus Annus Pro Pontifice’ in un non facile dialogo tra finanza, umanesimo e religione: “Avete scelto di iniziare questi ‘Dialoghi’ con esponenti del sistema finanziario italiano. Un’economista mi ha detto una volta: dialogo fra economia e filosofia, religione e umanesimo è possibile. Dialogo fra finanza, teologia e umanesimo, invece, molto difficile”.
E subito ha fatto riferimento all’esperienza italiana dei Monti di Pietà come esempio virtuoso: “Un sistema, questo finanziario italiano, che ha alle spalle una storia antica, nella quale, ad esempio, i ‘Monti di Pietà’ furono un grande sprone ad aiutare i più poveri senza cadere in logiche assistenzialistiche, e favorirono prestiti per permettere alle persone di poter lavorare e, attraverso la propria attività, ritrovare la giusta dignità”.
Inoltre ha sottolineato la necessità di ragionare sul binomio di ‘fare bene’ il bene: “Mi ha colpito anche l’obiettivo primario che vi siete dati, ovvero quello di ragionare insieme agli alti vertici del mondo della finanza sulla possibilità che l’impegno di fare-bene e quello di fare-il-bene possano andare di pari passo. In altre parole, vi siete dati un compito nobile: coniugare l’efficacia e l’efficienza con la sostenibilità integrale, l’inclusione e l’etica. Voi dite giustamente che il vostro convincimento è che il magistero sociale della Chiesa possa rappresentare una bussola”.
Ed ecco un altro riferimento al ‘secolo d’oro’ spagnolo nel XVI secolo, quando la Chiesa denunciò le ‘storture della finanzi di quell’epoca: “Nel cosiddetto ‘siglo de oro’ (il XVI secolo) in Spagna il commercio della lana era un mercato fiorente che muoveva grandi capitali economici. I teologi spagnoli di quel tempo si misero a dissertare su quel tipo di commercio e diedero valutazioni etiche che mutarono con il cambiamento del contesto storico… I teologi spagnoli poterono intervenire perché conoscevano quel processo di lavoro, e quindi non si limitarono a dire: ‘bisogna cercare il bene comune’, ma spiegarono cosa non andava e chiesero precise azioni di cambiamento per il bene comune, si capisce”.
E’ stata un’esortazione a generare una nuova cultura anche nella finanza: “Il lavoro che avete fatto a Milano è incoraggiante, e forse potrebbe essere buona cosa estenderlo anche ad altri centri finanziari, promuovendo un modello di Dialogo che si diffonde e genera un cambio di paradigma. Infatti il paradigma tecnocratico resta dominante; c’è bisogno di una nuova cultura, capace di dare spazio a un’etica adeguatamente solida, a una cultura e a una spiritualità”.
Mentre ai partecipanti al convegno interreligioso promosso dal Movimento dei Focolari ha rivolto un ringraziamento per il costante cammino con i leader di altre religioni: “Ringrazio per la perseveranza con cui l’Opera di Maria porta avanti il cammino iniziato da Chiara Lubich con persone di religioni non cristiane che condividono la spiritualità dell’unità. È stato un cammino rivoluzionario, questo, che fa tanto bene alla Chiesa. E’ un’esperienza animata dallo Spirito Santo, radicata nel cuore di Cristo, nella sua sete di amore, di comunione, di fraternità”.
Quella dei ‘focolarini’ è un’esperienza che si fonda sull’amore di Dio: “Il fondamento su cui poggia questa esperienza è l’Amore di Dio che si attua nell’amore reciproco, nell’ascolto, nella fiducia, nell’accoglienza e nella conoscenza gli uni degli altri, nel pieno rispetto delle rispettive identità. Con il tempo, è cresciuta l’amicizia e la collaborazione nel cercare di rispondere insieme al grido dei poveri, nel prendersi cura del creato, nel lavorare per la pace.
Attraverso questo cammino alcuni fratelli e sorelle non cristiani hanno condiviso la spiritualità dell’Opera di Maria o alcuni suoi tratti caratteristici e li vivono in mezzo alla loro gente. Con queste persone si va oltre il dialogo, ci si sente fratelli e sorelle, si condivide il sogno di un mondo più unito, nell’armonia delle diversità”.
Per questo il dialogo interreligioso è necessario alla pace: “Carissimi, la vostra testimonianza è motivo di gioia, è motivo di consolazione, specialmente in questo tempo di conflitti, nei quali la religione viene spesso strumentalizzata per alimentare lo scontro”.
(Foto: Santa Sede)