Percorso a tappe sul libro ‘L’arte di rovinare i matrimoni’. Parte 2: servire

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Ho scritto un romanzo sulle tentazioni nel matrimonio (“L’arte di rovinare i matrimoni. La missione di un giovane apprendista diavolo”, Mimep Docete, 2023) con l’idea di aiutare le coppie a comprendere la loro missione nel mondo: amarsi tra loro come Cristo ama e mettere le proprie energie a servizio del prossimo.

La prima vocazione di ogni donna e di ogni uomo è amare. Non è avere, possedere, accumulare, fare viaggi, divertirsi, accumulare, essere apprezzati. La cosa che più ci rende felici (e chi lo ha sperimentato lo sa!) è donarsi, portare frutto, cambiare in meglio la vita altrui.

Dare la vita non significa gettarla via, svenderla, ma mettere a disposizione tempo ed energie in qualcosa che edifichi l’altro e al contempo se stessi. Chi sa quanto vale ogni singola persona, ogni singola storia, ogni giornata che si ha a disposizione, sa che solo l’amore appaga davvero, riempie, resuscita.

Spesso siamo tentati di credere che, quando ci si innamora, ci si fidanza, ci si sposa sia sufficiente rivolgersi alla coppia per appagare il proprio desiderio di amore (Della serie, “Due cuori, una capanna”).

Quante relazioni chiuse in sé stesse, quante coppie incapaci di aprirsi, insieme, agi altri. Relazioni tossiche, che creano dipendenza, ma che del vero dono di sé non hanno nulla. E quante, invece, trovano la pienezza mettendo insieme risorse e capacità per trasformare in meglio un pezzetto di mondo loro affidato.

Il matrimonio cristiano è un ministero e l’amore che gli sposi sperimentano è fecondo (o è fecondo o è tossico: non esistono mezze misure!), nel senso che genera vita all’interno del matrimonio, con i figli (se arrivano o vengono adottati) ma anche all’esterno, nella comunità dove la famiglia vive.  

Se una famiglia si apre, sperimenta l’accoglienza, la fraternità, la solidarietà è molto più robusta. Se un coniuge è propenso, come persona, a donare la sua vita nel mondo è molto più probabile che sia capace di donare la vita all’interno del matrimonio.

Luca e Chiara, protagonisti del libro “L’arte di rovinare i matrimoni. La missione di un giovane apprendista diavolo” (Mimep Docete, 2023) si sono conosciuti facendo volontariato insieme e hanno vissuto un’esperienza di servizio arricchente per loro e per altri in Africa.

Questi due sposi non si sono innamorati solo di “come l’altro era con loro”, ma ancor prima di “come l’altro agiva nel mondo”. Questo amore, concreto, solido, riconosciuto nella persona di Cristo è stato il pilastro, l’anello di congiunzione, il principio e la meta anche della loro vita a due.

Come vedremo, non è sufficiente mettere alla base di un rapporto l’apertura verso il mondo, nel loro caso la missione evangelica, perché anche le coppie salde e radicate possono essere tentate e cadere, quando sopraggiunge la fatica e la crisi.

Però, alla base dell’amore sponsale, in una coppia cristiana, non può mancare la tensione al servizio. È Gesù che lo dice, risultando non particolarmente politicamente corretto: “Chi vuol essere il più grande, sia servo di tutti”.

Luca e Chiara, proprio nel momento della prova, della fatica, della tentazione più grande scopriranno che le relazioni seminate e coltivate nel tempo sono il mezzo con cui Dio ci dona la sua salvezza quando siamo noi a cadere.

Nel momento in cui rischiano di perdere sé stessi, sono gli altri, coloro a cui hanno donato tanto, ad aiutarli a ritrovarsi, come singole persone e come coppia. Ama e troverai amore. Questo è il messaggio del libro, ma continueremo a parlarne nei prossimi articoli…

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