Il Papa: lasciamoci sorprendere da Dio con fedeltà, sarà la nostra forza

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Le meraviglie di Maria “creatura umile e debole come noi, scelta per essere Madre di Dio, Madre del suo Creatore.” Il Papa in Piazza San Pietro, dopo la veglia della sera davanti alla immagine di Fatima parla di sorpresa, fedeltà e forza che vengono da Dio alla luce di Maria.

Così Naaman è sorpreso perché gli viene chiesto semplicemente di “fidarsi di Dio Perchè “Dio ci sorprende; è proprio nella povertà, nella debolezza, nell’umiltà che si manifesta e ci dona il suo amore che ci salva, ci guarisce e ci dà forza. Chiede solo che seguiamo la sua parola e ci fidiamo di Lui.”

Così è stato per Maria, spiega il Papa,  “ rompe i nostri schemi, mette in crisi i nostri progetti, e ci dice: fidati di me, non avere paura, lasciati sorprendere, esci da te stesso e seguimi!”

E seguendo  il suo schema il Papa fa delle domande per tutti : “abbiamo paura di quello che Dio potrebbe chiederci o di quello che ci chiede. Mi lascio sorprendere da Dio, come ha fatto Maria, o mi chiudo nelle mie sicurezze, nei miei progetti? Lascio veramente entrare Dio nella mia vita? Come gli rispondo? “

C’è poi la fedeltà, come quella chiesta a Timotea nella seconda lettura della liturgia domenicale. “ ricordarsi sempre di Cristo, perseverare nella fede; Dio ci sorprende con il suo amore, ma chiede fedeltà nel seguirlo.”

Un afedeltà che deve essere costante “ Pensiamo a quante volte ci siamo entusiasmati per qualcosa, per qualche iniziativa, per qualche impegno, ma poi, di fronte ai primi problemi, abbiamo gettato la spugna. E questo purtroppo, avviene anche nelle scelte fondamentali, come quella del matrimonio. La difficoltà di essere costanti, di essere fedeli alle decisioni prese, agli impegni assunti. Spesso è facile dire “sì”, ma poi non si riesce a ripetere questo “sì” ogni giorno.”

In Maria il suo Si è stato il primo ma non l’unico fino a sotto la croce. Ed ecco le domende : “ Sono un cristiano “a singhiozzo”, o sono un cristiano sempre? La cultura del provvisorio, del relativo entra anche nel vivere la fede. Dio ci chiede di essergli fedeli, ogni giorno, nelle azioni quotidiane e aggiunge che, anche se a volte non gli siamo fedeli, Lui è sempre fedele e con la sua misericordia non si stanca di tenderci la mano per risollevarci, di incoraggiarci a riprendere il cammino, di ritornare a Lui e dirgli la nostra debolezza perché ci doni la sua forza.”

Così Dio le la nostra forza e per questo occorre “saper ringraziare lodare per quanto il Signore fa per noi.” E’ sempre Maria che ci insegna cosa fare. Un gesto di carità, come la vista alla anziana parente Elisabetta  e recita  “un canto di lode e di ringraziamento a Dio non solo per quello che ha operato in lei, ma per la sua azione in tutta la storia della salvezza. Tutto è suo dono; Lui è la nostra forza!”

Allal scuola di Maria imparare a dire grazie : “Quante volte ci diciamo grazie in famiglia? Quante volte diciamo grazie a chi ci aiuta, ci è vicino, ci accompagna nella vita? Spesso diamo tutto per scontato! E questo avviene anche con Dio.”

La preghiera conclusiva del Papa a Maria è semplice: “perché ci aiuti a lasciarci sorprendere da Dio senza resistenze, ad essergli fedeli ogni giorno, a lodarlo e ringraziarlo perché è Lui la nostra forza.”

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